Sinodo è il nome vero della Chiesa

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Con una solenne concelebrazione eucaristica, presieduta dal Santo Padre Francesco sul sagrato della Basilica Vaticana, inizia il Sinodo.
Sinodo: il fonema è diventato un “tormentone ecclesiale” e lo sarà almeno fino all’autunno del 2024. 


La nostra buona gente, nella sua stragrande maggiorana, non sa che cosa significhi la parola Sinodo. È pur vero che in molte Diocesi italiane è stato celebrato un Sinodo diocesano per lo più per dare concreta attuazione al Concilio Ecumenico Vaticano II. Sono personalmente persuaso, tuttavia, che tali celebrazioni siano state fatte tra pochi eletti o “per addetti ai lavori”, ma non abbia coinvolto il santo popolo di Dio.  

La parola sinodo significa “percorrere un cammino insieme ad altre persone”. Ciò evoca e aiuta a comprendere nozioni come partecipazione e corresponsabilità, e anche a scambiare punti di vista che dovessero emergere dalla stessa interazione tra uomini e donne che lavorano insieme a tutti i livelli dell'istituzione ecclesiale. Questo spirito sinodale condurrà inevitabilmente a sapersi ascoltare gli uni gli altri, e tutti ascoltare lo Spirito Santo che guida la Chiesa. 

Fu il Papa Paolo VI a ripristinare questa antica forma di comunione da sempre presente nella Chiesa antica e, a cadenze prestabilite, la Chiesa universale ha celebrato a Roma molti Sinodi, convocati dal Papa, per riflettere su temi specifici: la famiglia, le vocazioni, il sacerdozio, la catechesi, i laici... 

Il Papa, dopo aver ascoltato e raccolto le proposte dei Padri sinodali, normalmente redige una Esortazione apostolica post-sinodale destinata a tutti i cattolici con gli orientamenti appropriati per la loro vita e per la loro missione. 

Il Sinodo 2023/2024 convocato dal Santo Padre Francesco affronterà un tema che gli sta molto a cuore e sul quale desidera che tutti i cattolici riflettano a fondo e agiscano di conseguenza. Lo ha intitolato: "per una chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione". 

La Chiesa è una grande famiglia che cresce e avanza, condividendo la vita e lavorando insieme, guidata dallo Spirito Santo. In questo senso usiamo un termine ben preciso per qualificarla, parliamo di Chiesa sinodale. La missione evangelizzatrice e la sinodalità definiscono il modo di fare e di essere della Chiesa, ne sono l'essenza. Camminare insieme con lo sguardo e il cuore di Dio è la chiave che ci permette di interpretare la realtà. 

Il Santo Padre Francesco ha stravolto la metodologia l’antica metodologia della celebrazione del Sinodo e ha prestabilito un itinerario suddiviso in alcune fasi molto interessanti, con lo scopo di coinvolgere davvero tutti i membri del Popolo di Dio, soprattutto i laici. 

Non c'è dubbio che le caratteristiche di questo Sinodo costringeranno a rivedere l’intera pastorale delle singole diocesi e parrocchie, o adattando gli obiettivi diocesani a quelli della consultazione sinodale o combinando le linee di azione e partecipando ad entrambi i progetti.  

L’obiettivo fondamentale sarà quello di prendere sul serio l’impostazione, in qualche modo “rivoluzionaria”, voluta dal Santo Padre Francesco affinché questa tappa della Chiesa non sia una occasione perduta. 

Che il Sinodo “parta dal Popolo di Dio” è un fortissimo desiderio di Papa Francesco. È davvero il momento per laici e laiche, e anche per i religiosi, di un coinvolgimento ecclesiale a 360 gradi. Siamo sinceri: nelle nostre comunità diocesane o parrocchiali i laici siano stati visti come esecutori di piani pastorali, ma poco tenuti in considerazione per partecipare a processi di discernimento ed elaborazione delle decisioni nella Chiesa. 

Perciò è tempo che il laicato venga riconosciuto come soggetto autentico.  E questo significherà riprendere nelle azioni concrete la teologia della Chiesa come comunità sacerdotale che ha origine dal battesimo e dal sacerdozio comune e che eguaglia tutti nei diritti e nei doveri. 

Vedo in questa occasione voluta da Papa Francesco un momento ecclesiale decisivo per completare la parte più importante della accoglienza del Concilio in relazione all'ecclesiologia. Per questo, credo proprio che questo prossimo Sinodo sarà fondamentale per avanzare o meno nelle riforme di cui la Chiesa ha davvero bisogno. 

Sarà indispensabile affrontare con decisione il modello ancora imperante del clericalismo, inteso come esercizio del potere ecclesiale, che ancora non riesce a uscire dalle mentalità e dalle strutture della Chiesa. Papa Francesco ne ha parlato molto facendo riferimento al "complesso dell'eletto" o alla "patologia del potere ecclesiale" legato a una scarsa comprensione della teologia del sacramento dell’ordine sacro. 

Il Concilio Vaticano II aveva provocato fortemente a ripensare la Chiesa, e tutte le sue istituzioni, alla luce di una grande confluenza di ministeri, carismi, doni e servizi che sgorgano dal sacramento del battesimo. 

Solo una Chiesa che assuma come soggetto i laici, donne comprese, potrà avanzare in autentiche riforme e riscattare la propria credibilità. Alla fine, siamo chiamati a rispondere ai segni dei tempi di oggi che gridano ed esigono profondi cambiamenti nell'attuale modello istituzionale. 

Non v’è dubbio che stiamo vivendo un cambio di epoca e una transizione difficile da assimilare poiché stiamo vivendo cambiamenti molto rapidi e profondi. La comunità ecclesiale, tuttavia, sembra essere quasi impermeabile a tali cambiamenti: lo si percepisce dal linguaggio che la caratterizza. Essa sembra aver perso il legame e la trascendenza con la quotidianità e con la maggioranza dei laici della Chiesa, soprattutto dei giovani. 

Il processo sinodale sarà un evento che consentirà di pensare a una nuova “forma di Chiesa” per questi tempi nuovi. Ma per avere cambiamenti efficaci e veri essi debbo venire dal basso e debbono coinvolgere tutti nella Chiesa. Questo è il concetto base della teologia del battesimo. 

Sinodo è il nome vero della Chiesa


CHI E' INTERESSATO, POTRA' COMPRENDERE IN PIENEZZA L'IMPEGNO E LE METE DEL SINODO 2023/2024 ATTRAVERSO I VIDEO CHE HO PREDISPOSTO E CHE SONO POSTATI SU WWW.ATENEOINRETE.IT ALLA VOCE CONVERSAZIONI.  

 

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