Corpus Domini
«Fate questo in memoria di me»

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Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 11,23-26

Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».

Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me ... Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga».

 

 

Ascoltando il racconto dell'Ultima Cena di Gesù con i suoi discepoli, le prime generazioni cristiane ricordavano con commozione il desiderio solennemente espresso dal Maestro: «Fate questo in memoria di me». Ne danno conto con sottolineature precise l'evangelista Luca e l’apostolo Paolo.


Fin dal suo inizio, il memoriale del Sacrificio della Croce è stato celebrato dai cristiani per ricordare ilo sangue effuso da Gesù per la salvezza di tutti gli uomini, per attualizzare la sua presenza viva, vera e reale, per alimentare la fede in lui, nel suo messaggio e nella sua vita data per molti in remissione dei peccati.

 

In questa solennità del Corpo e del Sangue di Cristo ricordiamo i quattro momenti significativi nella struttura attuale della messa tenendo ben presente che per celebrare l'Eucaristia domenicale non basta seguire le norme prescritte o pronunciare le parole di rito. È molto facile partecipare alla messa, ma non celebrare nel cuore; udire le letture proclamate, ma non ascoltare la voce di Dio; fare la comunione senza una comunione reale con Cristo; scambiarsi il gesto della pace senza riconciliazione con nessuno.

Come vivere, allora, la Messa domenicale come un'esperienza che rinnovi e rafforzi la nostra fede?

 

L’ascolto del Vangelo

Quando ascoltiamo nella proclamazione del Vangelo ricordiamo la storia della vita di Gesù e il suo messaggio di salvezza. I vangeli sono stati scritti, precisamente, per mantenere vivo il ricordo di ciò che Gesù ha detto e ha fatto e ha insegnato a fare. Dalla narrazione della straripante bellezza Vangelo non impariamo tanto una dottrina ma, soprattutto, il modo di essere e agire di Gesù, che deve ispirare e plasmare la nostra vita. È un respiro per l’anima ascoltare le parole dirette e semplici di Gesù. Esse portano la verità nella nostra vita. Liberano dagli inganni, dalle paure e dall'egoismo. Insegnano a vivere con più semplicità e dignità, con più significato e speranza. È una fortuna orientare il cammino della vita guidato con la luce del Vangelo.

 

Il memoriale della cena

La preghiera eucaristica costituisce il momento centrale della santa Messa. L'azione salvifica di Gesù avviene realmente in forma incruenta sull’altare delle nostre Chiese quando si celebra la messa. Le parole sono quelle che Gesù ha pronunciato nell’ultima cena: «Questo è il mio corpo, che è per voi». «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Gesù ripete oggi a ciascuno: Ti ho amato fino all’estremo. Ti ho redento a prezzo del io sangue! Ho effuso il mio sangue per la remissione e il perdono dei peccati. In un momento così solenne noi riaffermiamo: "Annunciamo la tua morte, proclamiamo la tua risurrezione. Vieni, Signore Gesù"


La preghiera di Gesù

Prima di ricevere il Corpo di Cristo, la comunità dei fedeli riunita in assemblea eucaristica eleva a Dio la preghiera che Gesù ha insegnato. Recitando la preghiera del Padre nostro invochiamo, ci identifichiamo con i tre grandi desideri che il Signore ha portato nel suo cuore: il rispetto assoluto del nome di Dio, l'avvento del suo regno di giustizia e il compimento della volontà di suo Padre. Quindi, con le sue quattro domande al Padre la Chiesa chiede: il pane per tutti, il perdono e misericordia, il superamento della tentazione e la liberazione da tutti i mali.

 

La comunione con Gesù

È il momento di accogliere Gesù nella nostra vita. Ci accostiamo come poveri, con la mano tesa; prendiamo il pane della vita; ci comunichiamo compiendo un atto di fede. Accogliamo silenziosamente Gesù nei nostri cuori e nelle nostre vite: «Anima di Cristo, santificami. Corpo di Cristo, salvami. Sangue di Cristo, inebriami. Acqua del costato di Cristo, lavami. Passione di Cristo, confortami. O buon Gesù, esaudiscimi. Dentro le tue ferite, nascondimi. Non permettere che io mi separi da Te. Dal nemico maligno, difendimi. Nell'ora della mia morte, chiamami. Fa' che io venga a Te per lodarTi con tutti i santi nei secoli dei secoli».

 

Cari Amici

I cristiani ripetono spesso che l'Eucaristia è il centro vitale della Chiesa e l'esperienza nucleare della vita cristiana. La Chiesa vive dell'Eucaristia. E il Concilio Vaticano II ha proclamato che il Sacrificio eucaristico è «fonte e apice di tutta la vita cristiana» (LG 11).


Ma l'Eucaristia viene svuotata del suo contenuto essenziale quando diventa una pratica di routine senza ripercussioni sulla nostra vita. È una grave contraddizione entrare in comunione con Cristo ogni domenica e non preoccuparsi durante la settimana di fare comunione con i fratelli; celebrare il "sacramento dell'amore" e non rivedere il nostro egoismo individuale e collettivo o la nostra apatia davanti a situazioni di ingiustizia; ascoltare la Parola di Dio nelle Scritture e non ascoltare le grida dei nostri fratelli e sorelle più bisognosi; scambiarci ogni domenica il segno della pace e non essere davvero efficaci operatori di pace nei nostri ambienti di vita.

Una siffatta celebrazione dell'Eucaristia non provoca la conversione, né ci mette sulla strada di Cristo.

 

Nella festa del Corpus Domini rinnoviamo il nostro amore all’Eucarestia! Impegniamoci a partecipare con fede – ogni domenica! - alla Santa Messa festiva.

E facciamo sì che l’Eucarestia celebrata diventi condivisione e comunione con Dio, con i fratelli e con il mondo intero.

 

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