Amoris lætitia
Presentazione

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Il 19 marzo 2016 Papa Francesco ha pubblicato l’Esortazione apostolica “Amoris Laetitia” sulla bellezza e la gioia dell’amore familiare. 325 paragrafi, articolati in nove capitoli. Qui è esposta una sintesi di ogni capitolo del Documento Pontificio, non mancando di suggerire la lettura integrale dell'Esortazione apostolica, fatta con cuore libero e senza precondizioni.
http://www.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20160319_amoris-laetitia.html



Questa breve presentazione della Esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetitia non entrerà, almeno in questa fase, nei suoi contenuti specifici. L'intento è solo quello di offrire una visione panoramica che permetta di considerarla nella sua interezza. Al fine di comprenderne il valore, va subito detto che Amoris laetitia è un atto del magistero del Successore di Pietro; trattasi, infatti di una Esortazione Apostolica. Il Papa, cioè, con questo documento intende esercitare il suo ruolo e servizio di pastore e maestro della fede. Amoris laetitia è un atto pontifico di grande livello: un vero magistero di sacra dottrina. Un atto del Magistero che permette che l’insegnamento della Chiesa si renda presente in modo rilevante nel mondo d’oggi.

Nel documento il Santo Padre ripete più volte la dottrina cattolica sul matrimonio e la famiglia. Il documento – come si vederà – insiste sul carattere istituzionale e irrevocabile del matrimonio. Il Papa spiega con abbondanza di riflessioni perché questo, essendo una istituzione dell'ordine della creazione, sia al tempo stesso sacramento, segno e strumento dell'intima unione con Cristo e della grazia di Dio, alleanza irrevocabile di amore, camino di purificazione e di santificazione.

Presenta la sua indissolubilità come dono di Dio mediante il quale i coniugi divengono l’uno per l'altro segno e presenza dell'amore irrevocabile e fedele di Dio.
 
Ma, allo stesso tempo, il Papa pensa ai molti cristiani e non cristiani che non percepiscono la grandezza del matrimonio né il suo valore umano e religioso. E pensa anche ai molti cristiani che hanno fallito nel loro matrimonio, hanno ricostruito la loro vita come hanno potuto e, alla sera della vita, vorrebbero ritessere buoni rapporti con Dio e con la Chiesa. Il Papa si domanda: Cosa facciamo con loro?

Il Santo Padre Francesco ha raccomandato nei loro confronti attenzione e misericordia. Le situazioni personali sono molto differenti. Non bastano le norme generali, ma neppure le assoluzioni generali. Occorre prendere in considerazione le circostanze concrete, attenuanti o aggravanti, che ogni storia personale porta con sé. Senza ambiguità, ma con realismo e misericordia.

Si tratta di un testo esteso, inevitabilmente ampio dice il Papa "dovuto ai molti e vari temi” che il documento affronta. L'esortazione si occupa di tutto al fine di non disperdere “la ricchezza di due anni di riflessioni alle quali è pervenuto il cammino sinodale” (7), cioè i due sinodi celebrati dalla Chiesa cattolica nei mesi di ottobre 2014 e 2015. 
 
Il documento si sviluppa in 325 numeri articolati in 9 capitoli di differente ampiezza preceduti da alcuni numeri di stile introduttivo e da una brevissima conclusione seguita da una orazione alla Santa Famiglia. L'abbondanza degli aspetti trattati e la ricchezza dei punti di vista sulle realtà tanto significative del contributo come l'amore, il matrimonio, la famiglia permette di scoprire immediatamente l’eqiuovoco di limitare l’interesse della Esortazione ad alcuni punti più dibattuti e/o discussi che riguardano un numero limitato di situazioni e di famiglie.

L’equivoco sarebbe analogo a quello di ridurre lo studio della medicina ad alcune malattie e ad alcune patologie che forse sono sì particolarmente rappresentative del nostro tempo e/o del nostro mondo occidentale, ma non rappresentano tutti e i veri problmei della sanità pubblica nel mondo di oggi.
 
È lo stesso Papa Francesco che ha voluto indicare come abbia inteso procedere nella elaborazione della Esortazione.

Il primo capitolo sulla Parola di Dio (9-30) considera il messaggio cristiano sulla vita sponsale. I temi del significato unitivo e procreativo dell’unione coniugale, con un chiaro riferimento alla differenza sessuale, sono affermati all’inizio del documento (nn. 9-11), quasi a rassicurare da timori dottrinali. Il numero 11 sviluppa il rapporto tra la comunione di vita familiare e la Trinità.

Il secondo capitolo (32-57) da conto della situazione attuale delle famiglie giacché il Papa desidera rivolgersi a soggetti reali e vivi. Le questioni sul tappeto sono sotto gli occhi di tutti: la cultura chiusa al matrimonio e alla vita, il calo demografico, lo sfruttamento sessuale, la sfida educativa, il riconoscimento giuridico delle unioni di fatto, la poligamia, il non riconoscimento della donna anche attraverso la pratica dell’utero in affitto, l’ideologia gender, la manipolazione della procreazione. Tutto tremendamente vero. Il Papa, tuttavia, preferisce assumere lo sguardo della fede piuttosto che una semplice lettura sociologica.

Il terzo è un capitolo dedicato a esporre come Gesù vede la famiglia. È quello che il Papa chiama “la vocazione della famiglia” (58-88), o il disegno di Dio sulla famiglia.

I capitoli quarto e quinto sono dedicati all’amore. Sono i capitoli centrali dell’Esortazione apostolica. Centrali non solo perché occupano fisicamente il posto centrale e più esteso del testo del Papa (più di 100 numeri!), ma soprattutto sono temi e argomenti nei quali il “genio” di Papa Francesco come Pastore si pone in evidenza. Molte pagine di questi capitoli sono di grande e rara bellezza e pongono in evidenza una delicata sensibbilità umana e spirituale.

Il capitolo quarto (90-164) illustra l’amore nel matrimonio a partire dall’inno della carità di 1Cor 13,4-7. Il commento fa dialogare esegesi, spiritualità e introspezione psicologica. Sono pagine di rara intensità, che permettono di illuminare la bellezza dell’amore e la verità dell’esclusività indissolubile.

Il quinto capitolo (168-198) è dedicato all’amore fecondo del matrimonio. La maternità e la paternità sono esperienze fondamentali per far sperimentare che il mondo è affidabile, luogo buono capace di accogliere la vita. La fecondità va intesa in senso allargato, anche nelle forme dell’adozione e dell’affido.

Il sesto capitolo (199-258) mostra la Chiesa quale Madre sollecita nel suo accompagnamento dell’iter vitale delle famiglie e delle unioni matrimoniali. Il criterio generale è che spetta alle diverse comunità elaborare «proposte più pratiche ed efficaci, che tengano conto sia degli insegnamenti della Chiesa sia dei bisogni e delle sfide locali» (199). È comunque tutta la Chiesa a doversi sentire coinvolta nella preparazione al matrimonio e nell’accompagnamento delle famiglie nelle loro differenti stagioni.

Il capitolo settimo (260-290) affronta il tema educativo. L’educazione non è mai raggiunta una volta per tutte, ma richiede una costante vigilanza. La formazione si definisce come integrale, dove l’amore è reciproca donazione. Si alimenta della capacità di dominare se stessi, della protezione, grazie al pudore, dell’educare il linguaggio del corpo, dell’apprezzamento verso la propria mascolinità e femminilità… L’altro non può mai essere ridotto a oggetto. Anche «il maschile e il femminile non sono qualcosa di rigido» (286): ci si deve adattare a sani interscambi senza togliere nulla alla dignità di ciascuno.

I temi trattati nel capitolo ottavo (291-312) sono senza dubbio quelli che hanno suscitato una maggior aspettativa e suscitato commenti diversificati in quanto riguarda le annose questioni dei legami spezzati e delle ferite conseguenti. Il titolo indica la direzione: «accompagnare, discernere e integrare la fragilità». Il solco, già tracciato da Familiaris Consortio 84, che invitava a «ben discernere le situazioni», è stato ampiamente discusso e ripreso in sede sinodale. Il lavoro della Chiesa assomiglia molto a quello di un ospedale da campo nell’esercizio della cura che accompagna ciascuno e affronta le situazioni più delicate in modo costruttivo, «cercando di trasformarle in opportunità di cammino verso la pienezza del matrimonio e della famiglia alla luce del Vangelo» (294). Ovviamente sono paragrafi che debbono essere letti con calma e serena riflessione al fine di evitare reazioni precipitose e forse equivoci spiacevoli.

L’ultimo capitolo, il nono, (313-325) è incentrato sulla spiritualità familiare che si alimenta di gesti concreti. L’amore esclusivo è anche chiamato a liberarsi dall’illusione che il coniuge sia in grado di soddisfare completamente le proprie esigenze.
 
Papa Francesco avverte che sia evitata una lettura generica e frettolosa della Esortazione apostolica e raccomanda, al contrario, un approfondimento “paziente parte per parte e cercare nel documento ciò che serve per la circostanza concreta”. Aggiunge, infine, che egli spera che dalla lettura di tale documento “ciascuno si senta chiamato a custodire con amore la vita delle famiglie poiche esse non sono un problema, ma sono principalmente una opportunità” (7)
 
Amoris laetitia va accostata e accolta con lo stesso spirito con cui è stata scritta. E la cifra di fondo è che nessuno debba essere tenuto ai margini della Chiesa. Il documento che il Santo Padre Francesco propone mentre da un lato esalta la grandezza del matrimonio cristiano affermato dalla Chiesa per secoli, dall’altra parte auspica una Chiesa che sia sempre più Madre di misericordia che non rinunci al bene possibile neppure quando questo bene sia in situazioni imperfette benché corra il rischio di sporcarsi con il fango della strada” (308).

In tutto il documento c'è una sensibilità trasversale che si ispira esattamente allo spirito e alla lettera del Concilio Vaticano II. Anche allora i temi della libertà religiosa e dell’ecumenismo furono di complessa trattazione. Eppure il Vaticano II, senza dimenticare la tradizione dogmatica vincolante della Chiesa, ha aperto le porte che andavano ben al di là dell'interpretazione che era stata fatta negli ultimi secoli.

Il documento di Papa Francesco utilizza essenzialmente il linguaggio della misericordia. La preoccupazione del Papa in questa esortazione sull'amore nella famiglia, è quella di contestualizzare nuovamente la dottrina sul matrimonio e la famiglia a servizio della missione pastorale della Chiesa.


 

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