Surrexit Dominus vere. Alleluja!

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L’annuncio beato è questo; l’annuncio potente e beato: Cristo è risorto! Cristo è veramente risorto!

E’ Lui, Gesù Cristo «la nostra Pasqua» (1 Cor 5, 7), Lui il nostro liberatore (2 Tm 1, 9) dalla schiavitù del peccato (2 Tm 4, 18) e dal fatale destino della morte eterna, Lui la nostra speranza, Lui il nostro gaudio.

La Chiesa esulta e gode di poter dare questo annuncio di gaudio pasquale. L’augurio abituale di «buona Pasqua» non è, pertanto, parola convenzionale e vana. La gioia è vero retaggio cristiano. E lo è con tanta ragione e con tanta pienezza da costituire il supremo messaggio.

 

E’ vero che è un insegnamento difficile, perché riguarda verità, svela realtà, che trascendono la comune esperienza sensibile e il logico discorso razionale. È un messaggio antico, che spesso si esprime in termini non comuni. È un messaggio severo, che contrasta continuamente con la razionalità umana.

 

Eppure l’annuncio e il messaggio della Risurrezione è un messaggio vero ed è un messaggio di gioia.

Infatti il cristianesimo non è facile, ma è felice!

È felice per l’infinita felicità di Dio, che si irradia in amore sul panorama umano.

E oggi ogni uomo di buona volontà deve essere felice per la celebrazione di questo indescrivibile avvenimento, che tutti ci riguarda e ci avvolge, che è la risurrezione di Cristo.

Il fatto della risurrezione di Cristo riguarda, sì, la sua storia, ch’è il Vangelo, riguarda la sua vita, che si è manifestata umana e divina, vivente nella Persona del Verbo di Dio; ma riguarda noi altresì. In Gesù Cristo si realizza un disegno di Dio; il mistero, celato per secoli, della redenzione dell’umanità, è rivelato; in Cristo noi siamo salvati. In Cristo si concentrano i nostri destini, in Cristo si risolvono i nostri drammi, in Cristo si spiegano i nostri dolori, in Cristo si profilano le nostre speranze.

 

Sul fatto reale della risurrezione di Cristo si fonda la religione, che da Lui prende il nome e la vita; ed è tale la luce, la forza, la felicità, la santità che scaturiscono dalla fede accesa da Lui nel mondo, che la religione cristiana offre non solo pienezza di pace e di gaudio a chi di cuore la professa, ma irradia intorno a sé un invito, sveglia un desiderio, genera un’inquietudine, presenta un bersaglio, che terranno desto per sempre il problema religioso nel mondo.

 

Siamo dunque lieti, siamo felici di questa fede, di questa fortuna! Di questo inno pasquale alla vita: alla vita che non muore e risorge; alla vita, che è illuminata da speranza nuova.

 

Buona pasqua all’amato papa Francesco e al caro e venerando papa emerito Benedetto. Dio li conservi a lungo a servizio della Chiesa e non manchi mai il magistero di Sua Sanità il Papa Francesco e la preghiera che sale al cielo come incenso di papa Benedetto.

  Buona Pasqua a tutti i membri della Chiesa, che dalla fede trae le sue ragioni di vivere e di spiritualmente godere.

Buona Pasqua a tutti i Fratelli cristiani. A tutti i Popoli!

Buona Pasqua ai giovani che hanno tanto bisogno di fiducia e di felicità perché facciano propria la Pasqua, cioè la vita, la pienezza di Cristo.

Buona Pasqua ai sofferenti, ai malati, ai perseguitati, ai quali la beatitudine di Cristo è per primi dovuta e ai quali chiunque ha cuore umano e cristiano deve il dono del suo servizio e del suo amore.

  Buona Pasqua a tutti, nel segno sicuro della beatitudine derivante dalla risurrezione benedetta di Cristo! Alleluia!

Buona Pasqua a tutti i sacerdoti. Non si lascino scoraggiare in questo momento difficile per loro e per la Chiesa, perché siano generosamente impegnati nel quotidiano esercizio del loro ministero sacerdotale.

 

Cristo risorto rechi luce e gioia a ognuno. Possa la celebrazione della Pasqua rafforzare sempre più la consapevolezza delle nostre radici cristiane. Cristo, “nostra Pasqua”, non cessa di essere pellegrino con noi sul cammino della storia, ed ognuno può incontrarlo perché egli non cessa di essere fratello dell’uomo in ogni epoca ed in ogni momento.