Si sta avvicinando il Natale del Signore Gesù

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Nel mondo di oggi il Natale assume, purtroppo un significato lontano da quello vero del mistero dell’Incarnazione. Prendono il sopravvento i regali e lo shopping.
 
Ovviamente dire Natale significa dire anche sentimento, nostalgia, affetti, doni, e perchè no? Babbo natale!
Ma la Natività è molto altro! è molto di più. Natale è una persona. 

Il Natale è Gesù Cristo, il Figlio di Dio che è nato come uomo per condividere la vita umana nella sua fase terrena e portarla alla sua pienezza in cielo.

Natale è Maria, la madre benedetta di Gesù. «Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia» (Lc 2,7)

Natale è San Giuseppe, sposo e marito della Vergine di  Nazaret.
«Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù» (Mt 1,24-35).

Natale sono gli Angeli che annunciarono la buona novella. «L'angelo disse loro: non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore» (Lc 2,10).

Natale sono i pastori che sono corsi a vedere il Bambino.  «I pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere»  (Lc 2,15).

Natale sono i Magi venuti dall'oriente guidati da una stella per adorare il Re dei Giudei. «Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo» (Mt 2,1-2).

Natale è l'irruzione di Dio nella storia umana, per fare di questa storia una Storia sacra.
 
Qualcuno mi potrà domandare: ma e il Natale come intimità, familiarità, festa, nostalgia, doni, regali? Rispondo: sì!

Andiamo all'essenziale, alle fondamenta di tutto; andiamo alla radice dell'evento. 
E la cosa fondamentale del Natale è la Persona del Figlio di Dio!
 
Natale è  la persona di Cristo. Celebriamo il Natale per fare memoria della nascita del Figlio di Dio nella vera carne. Verbum caro factum est! «Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge» (Gal 4,4), e si è fatto uomo, in tutto ciò che è simile a noi, tranne che nel peccato. La relazione dell'uomo con Dio è piena di stupore quando si considera che Dio è diventato uno di noi. Tanta vicinanza a Dio ci riempie di stupore, di tenerezza, di amore. 

E così il nostro cuore si riempie di speranza: la speranza dei figli di Dio ed essere incoraggiati a vivere una vera vita cristiana quella profonda e metafisica solidarietà di Dio con noi.
 
Il Natale ci fa contemplare la mamma di Gesù: la Vergine e Madre Maria. Per compiere l'opera della redenzione degli uomini, Dio ha scelto una donna e l'ha colmata di grazie; l'ha resa immacolata, e «per pera dello Spirito Santo, ha concepito il tuo unico Figlio; e sempre intatta nella sua gloria verginale, ha irradiato sul mondo la luce eterna, Gesù Cristo nostro Signore» [dal prefazio I° della Madonna].
 
Accanto a Maria ci fu San Giuseppe. Il Papa Francesco ha voluto dedicare il 2021 a San Giusppe, figura grande, umile e nascosta, ma tassello fondamentale perché Gesù potesse nascere anche vero uomo e uomo della stirpe di Davide. Giuseppe non fu il padre biologico di Gesù, come esprimono chiaramente i racconti del Vangelo, ma ha accolto Maria e il Bambino nella sua casa ed è riuscito a farlo  crescere in una famiglia, protetto dall'amore dei suoi genitori. 

Giuseppe ha messo tutta la sua vita al servizio di Gesù e Maria: ha adempiuto la sua missione nella dedizione totale della sua vita; è l'uomo giusto a cui Dio ha affidato suo Figlio e la sua Chiesa.
 
Per tutto questo la gioia del Natale ha perfettamente senso. 
Facciamo festa perché celebriamo un evento storico che ha trasformato la storia. 

Ma festeggiamo il Natale perché Dio è ancora vicino a noi, anche quando noi ci dimentichiamo di lui. 
Per questo a Natale dobbiamo avvicinarci a Lui, che ci incontra  nei sacramenti: una buona confessione e una fervida comunione nella partecipazione alla messa!
 
Prepariamo il nostro cuore per accogliere Gesù, il Salvatore! Vieni. Imitiamo in questo la Vergine Maria e San Giuseppe con la forza della fede, con la semplicità e l'umiltà del cuore. Se le porte del nostro cuore rimarranno chiuse, o saremo preoccupati solo delle esteriorità, il Signore non potrà entrare, perché non Gli piace forzarle.

Ma se aprirai la casa del tuo cuore potrai udire queste parole: «Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me» (Ap 3,20).
 
E sarà un vero, santo e buon Natale.

 

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