La Parola di Dio è centrale nella vita del credente e della Chiesa

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Celebriamo oggi la quarta domenica della Parola di Dio con l'obiettivo, tra l'altro, di conoscerla meglio e diffonderla di più, come ha sottolineato Papa Francesco istituendo questa giornata nel 2019.
Il Papa auspica che questa giornata faccia crescere nel popolo di Dio la assidua familiarità con la Sacra Scrittura. 
 
Quando sentiamo parlare della Parola di Dio pensiamo subito agli scritti della Bibbia. Sono i 73 libri (46 nell’Antico Testamento e 27 nel Nuovo) che la Chiesa ha come rivelazione di Dio. 
 
Ma la Parola di Dio per eccellenza, è Gesù Cristo, Figlio di Dio e Verbo eterno. Verbum caro factum est. E, venendo a noi, ci ha rivelato il mistero di Dio e il destino degli uomini da lui redenti. 
Tutte le Scritture parlano di Cristo e ci rimandano a lui. Già nel Testamento Antico abbiamo latente la rivelazione che il Nuovo chiarisce.
Abbiamo, allora sempre presente che dire Parola di Dio è dire Gesù di Nazaret che in quanto Verbum Dei si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi (Gv 1, 14). 

La Parola di Dio: 
  • è stata ispirata dallo Spirito Santo;
  • è stata tramandata nella Tradizione della Chiesa lungo i secoli; 
  • è proclamata, celebrata e pregata nell'assemblea liturgica; 
  • si vive nella comunità ecclesiale; è interpretata dal Magistero; 
  • è testimoniata nella vita dei santi; 
  • si approfondisce nello studio teologico; 
  • si ascolta e si assapora nel silenzio dei monasteri, 
  • diventa familiare  nella semplicità di ogni casa cristiana; 
  • trova una peculiare eco nella catechesi; 
  • si applica in tutti i campi della pastorale; 
  • il fondamento della missione; 
  • rende feconda l'azione socio-caritativa.
Pertanto, la Parola di Dio dovrebbe occupare un posto centrale nella vita della comunità ecclesiale e un ruolo decisivo nella vita spirituale di ogni cristiano nei diversi ministeri e stati di vita.
La Parola di Dio è al centro della vita della Chiesa e costituisce il suo nucleo senza il quale né la fede, né la vita cristiana, né tutto ciò che la esprime sono compresi. La Parola di Dio è il grande tesoro che Dio ci ha concesso.

La Parola di Dio è centrale nella vita ecclesiale.  Nell'esortazione apostolica Verbum Domini, Papa Benedetto XVI ha scritto:  «La Chiesa si fonda sulla Parola di Dio, da essa nasce e vive. In tutta la sua storia, il Popolo di Dio ha sempre trovato in esso la sua forza, e anche oggi la comunità ecclesiale cresce nell'ascolto, nella celebrazione e nello studio della Parola di Dio» (3). E aggiungeva: «La novità della rivelazione biblica consiste nel fatto che Dio si fa conoscere nel dialogo che desidera avere con noi» (6).

Non c'è da stupirsi, quindi,  che la Chiesa sgorghi dalla Parola di Dio e sia generata da lei. Non c'è da stupirsi che non ci sia fede senza la Parola di Dio, che non ci sia vita cristiana senza la Parola che esce dalla bocca di Dio.
Ancora di più: al centro di tutto, il fondamento di tutto, è l'eterna Parola di Dio, ossia Gesù Cristo, il Vangelo di Dio vivente che è si è fatto carne e ha abitato in mezzo a noi.
 
Lui è, in effetti, l'unica Parola di Dio, per mezzo del quale ci ha detto tutto. In Lui ci sono stati rivelati e comunicati i segreti di Dio, l'intimità di Dio e, inseparabilmente, la verità sull'uomo e la grandezza della nostra vocazione. Gesù Cristo è la Parola unica, perfetta e insuperabile del Padre.
 
La Sacra Scrittura è la Parola scritta del Dio vivente. Non appartiene al passato, ma al presente. Dio continua a parlarci nella Scrittura. Alla sua origine e radice c'è il desiderio di Dio di comunicare con l'umanità. Dio apre il suo cuore e il suo disegno, mostra il suo volto, offre la sua amicizia e invita a condividere con lui la sua stessa vita nel suo Figlio, il Verbo incarnato. Dio stesso è Colui che ci parla e vuole suscitare la nostra fede, provocare la nostra conversione e liberarci dalla nostra schiavitù.
 
Dell'importanza della Parola di Dio ha parlato il Concilio Vaticano II, che ne ha dedicato una Costituzione dogmatica chiave, la Dei Verbum. Inoltre, uno dei Sinodi dei Vescovi più rilevanti che siano stati celebrato in seguito (6-26 ottobre 2008), è stato dedicato alla riflessione e all’approfondimento della Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa. Tale Assise ha insistito sulla necessità di un approccio orante al testo. Come dice sant'Agostino: «La tua preghiera è un colloquio con Dio. Quando leggi, Dio ti parla; quando preghi, parli a Dio».
 
La Parola di Dio chiede, dunque, di essere letta, ascoltata, accolta e annunciata, sapendo che è Dio stesso a parlarci qui e ora. 
Ma occorre evitare un approccio individualistico. La Parola di Dio ci è donata proprio per costruire la comunione ecclesiale. È una Parola che si rivolge a ciascuno personalmente, ma nella tradizione viva della Chiesa. Per questo è importante leggere e ascoltare la Sacra Scrittura in comunione con tutti i grandi testimoni di questa Parola, dai primi Padri ai santi di oggi, e in comunione con il Magistero della Chiesa.
 
Il citato Sinodo ha proposto, per questa lettura orante, il metodo della lectio divina. È un'antica pratica che insegna a leggere, meditare e vivere la Sacra Scrittura attraverso un metodo semplice e in più fasi. 
 
Questi sono:

1. Lectio o lettura della Parola di Dio
Il testo viene ascoltato-letto e studiato. Si legge con calma ed attenzione il Libro sacro o la pagina della Scrittura cercando di far calare nel cuore quanto lo Spirito ci dice nel testo biblico che si sta per leggere. Occorre comprendere il significato che l'autore originario intendeva comunicare ai suoi lettori o ascoltatori.  Potrebbe essere necessario leggere il brano più volte al fine di comprenderlo e capirlo nel suo contesto originale storico, geografico, culturale.  Non va mai dimenticato che la lettura della Parola si fa nella consapevolezza di ascoltare Qualcuno: poiché la Parola è Gesù stesso.
 
2.  Meditatio: Meditazione della Parola di Dio
Meditare è; è cercare il sapore della Parola; il cuore "rumina" la Parola e si lascia condurre alla rivelazione del suo senso spirituale. Con la meditatio il cuore che ascolta è chiamato a transitare dalla lettera allo spirito. La meditatio cerca di conoscere ciò che il testo dice a me oggi evidenziando gli atteggiamenti e i sentimenti che la Parola di Dio ci trasmette. È dunque un confronto personale con la vita facendo risonare la Parola dentro di noi per interiorizzarla e spezzandola nella quotidianità delle nostre azioni.
 
3.  Oratio: Pregare con la Parola di Dio
La lectio divina si apre al «colloquio tra Dio e l'uomo» (Dei Verbum, 25). Nell'oratio la lectio divina cerca la comunione con il Dio che ci ha parlato. La meditazione sulla Parola di Dio ben fatta sfocia nella preghiera. È una spontanea reazione del cuore in risposta al testo.  Con la preghiera la parola uscita da Dio ritorna a Dio in forma di ringraziamento, lode, supplica, intercessione. Con la meditazione si scopre ciò che Dio ci dice nel segreto della coscienza. Con la preghiera si rispondere alla sua Parola.
 
4.  Contemplatio: contemplare la Parola di Dio
Questo aspetto consiste nell'adorazione, nella lode e nel silenzio davanti a Dio che sta comunicando con me.  È un tentativo di stare davanti a Dio onnipotente tenendo esposto il nostro cuore.  La contemplazione indica la progressiva conformazione dello sguardo dell'uomo a quello divino. La contemplazione non è una tecnica, ma un dono dello Spirito che scaturisce dall’esperienza stessa della lectio ben fatta: è il momento di stare con Dio con l’esperienza del cuore fino ad avvertire il bisogno di guardare solo Gesù, di riposare il Lui, di aprirci al suo amore per noi. La contemplazione è guardare con occhio di ammirazione, nel silenzio, il mistero della Santa e Beata Trinità.
 
È un'esperienza semplice e bella che illuminerà la vita di ciascuno, aiuterà a vivere sempre di più e meglio la vita buona del Vangelo per rinsaldare i rapporti di vita cristiana, comunitaria e familiare. In tal modo la Parola di Dio consoliderà la fede, sarà lampada che guida i passi dei credenti, rafforzerà e darà alla loro vita, gioia e speranza, ragioni per vivere e amare.
 
Dobbiamo “familiarizzare” con il Vangelo alla cui lettura, meditazione e accoglienza ogni giorno dovremmo dedicare qualche minuto, senza perdere un solo giorno. Questo semplice e quotidiano esercizio, possibile a tutti, aiuterà ad assimilare e approfondire l'infinito valore della Parola di Dio che ci viene dato attraverso la Sacra Scrittura, come testimonianza ispirata della rivelazione, che con la Tradizione viva della Chiesa costituisce la regola della fede. Questa stessa Parola è quella celebrata nella Santa Liturgia e ci è data nell'Eucaristia come il Pane della vita.
 
Il dovere primario e fondamentale della Chiesa è quello di nutrirsi della Parola di Dio. Per questo, è necessario che la Chiesa sappia e viva ciò che annuncia per rendere credibile la sua predicazione, nonostante le debolezze e la povertà degli uomini che la compongono. La Chiesa è esortata ad annunciare la Parola di Dio, il Vangelo di Dio vivente, sollecita una nuova evangelizzazione. «Evangelizzare è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda. Essa esiste per evangelizzare!» (EN 14).  
 
E così la Parola di Dio consoliderà la fede, sarà lampada che guida i nostri passi, rafforzerà, darà vita, gioia e speranza, ragioni per vivere, sperare e amare.
 
Seguendo l'esempio della Vergine Maria, che "serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore" (Lc 2,19; cfr 2,51), preghiamo con e a partire dalla Parola di Dio.
 
 

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