I primi cinque anni di “Laudato Sì’”

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Il 24 maggio 2015 il Santo Padre Francesco ha pubblicato la Lettera Enciclica Laudato Sì’ sulla Cura della Casa comune. Dal 16 al 24 maggio, è stata indetta la Settimana Laudato Sì’ nel V° anniversario della pubblicazione del Documento Pontificio. Le ricorrenze liturgiche dell’Ascensione, Pentecoste, Santissima Trinità, Corpus Domini, e Festa del Sacro Cuore di Gesù hanno attirato la nostra attenzione e la nostra meditazione in modo pressoché esclusivo.
 
Ora possiamo recuperare questo quinto anniversario dell’Enciclica del Papa Francesco, documento, in verità, poco conosciuto dalla nostra gente, mentre trattasi di atto di Magistero di profonda e costante bellezza che ha spinto molti, cristiani e non, in molte parti del mondo, a riflettere in maniera responsabile e approfondita sul Creatore e il creato.
 
La Santa Sede, proprio per questo anniversario, ha presentato un documento dal titolo “In cammino per la cura della casa comune – A cinque anni dalla Laudato si’. Ovviamente il documento non è un duplicato della Laudato si’, ma è un sussidio idoneo che intende rilanciarne la ricchezza dei contenuti sull’ecologia integrale. Il Volume si propone di offrire delle chiavi di lettura dell’Enciclica con elementi operativi, minimizzandone i rischi di fraintendimento.
 
La visione di una ecologia integrale che intravede connessioni tra il modo in cui trattiamo Dio, la natura e il prossimo, offre verità profonde sui legami che ci uniscono. Il Papa ripete che «il tempo è superiore allo spazio» nel senso che è più importante innescare processi piuttosto che occupare spazi di autocelebrazione. Laudato Sì’ non è un testo solo da leggere poiché non è la trattazione compiuta di un tema pur suggestivo, ma è la fonte orientativa di un progetto che si chiarisce via via che lo si mette in atto.
 
Anche questo forzato tempo di confinamento, sono certo, ha costretto alla riflessione sull’importanza delle cose e della vita. Mi diceva un vescovo colpito dal covit19: “Ho camminato per due giorni con la morte e due cose mi sono parse come uniche e assolutamente importanti e indispensabili: la fiducia nell’amore e nella misericordia di Dio e le relazioni interpersonali”.
 
I legami interpersonali che ci sono mancati anche nelle manifestazioni esterne dell’abbraccio, della stretta di mano, del bacio ci hanno fatto ri-scoprire il bisogno dello stare insieme, di essere uniti nell’amicizia e nella speranza.Abbiamo sperimentato l’importanza della Laudato Sì’ che snoda la sua riflessione sui diversi elementi di una ecologia integrale, che comprenda prioritariamente le dimensioni umane e sociali e non su un economia di consumo e una finanza speculativa.
 
Laudato Sì’ è un’enciclica che costringe a metterci tutti in cammino alla ricerca di una antropologia che non sia semplice sfruttamento delle risorse, dove l’uomo si pensa come despota. Per Papa Francesco “non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale”. Per questo, incoraggia il Santo Padre, “è fondamentale cercare soluzioni integrali che considerino le interazioni dei sistemi naturali tra loro e con i sistemi sociali”.
 
Laudato Sì’ sospinge per una cultura della cura della Casa comune che si faccia carico della possibilità di custodire la vita in un’epoca di cambiamenti tanto repentini e devastanti. Il pensiero della Laudato Sì’ genera movimento e – per così dire - mette le gambe alla speranza! Papa Francesco suona una melodia di speranza quando scrive che «non tutto è perduto, perché gli esseri umani, capaci di degradarsi fino all’estremo, possono anche superarsi, ritornare a scegliere il bene e rigenerarsi, al di là di qualsiasi condizionamento psicologico e sociale che venga loro imposto. Sono capaci di guardare a se stessi con onestà, di far emergere il proprio disgusto e di intraprendere nuove strade verso la vera libertà» (Ls 205).
 
Il grido della “Casa comune” ferita cui si riferisce il Sommo Pontefice Francesco ci ha perforato l’udito in questi mesi di silenzio assordante; ci ha fatto ascoltare il grido della terra, il grido di fratelli e sorelle colpiti dal morbo, il grido dei troppi morti che se ne sono andati un saluto. E forse abbiamo compreso che è importante seminare bellezza, solidarietà, rispetto scambievole, attenzione per la natura, non inquinamento, non distruzione.
La Laudato Sì’ dice parole profetiche sul rischio delle crescenti diseguaglianze e conflittualità, sulla necessità di stabilire una nuova alleanza tra umanità e natura, sull’urgenza di riformare profondamente i principi alla base di una economia e una società che sembrano avere l’esclusione e lo scarto come conseguenza necessaria.
 
L’enciclica sulla cura della nostra Casa comune è fonte di ispirazione anche in questi momenti di difficoltà non ancora superati. Il documento pontificio del Papa Francesco infonde coraggio per riflettere sui valori che consentono di realizzare un futuro più giusto e sostenibile in un proposito convinto di logica feconda. La speranza di Laudato Sì’ indossa un semplice grembiule e sa abitare i gesti quotidiani della cura per la Casa Comune.
 
Nei prossimi giorni offriremo una riflessione articolata sui capitoli che compongono la Lettera enciclica di Papa Francesco Laudato Sì’ rinviando alla lettura integrale del testo, al fine di percepire tutta la necessità e l’urgenza di riappropriarci delle tematiche legate alla nostra Casa comune che è la terra, comprendendo che parlare di attenzione all’ambiente non è differente né distante dal parlare dell’uomo, della società nella quale viviamo e anche delle dinamiche più concrete che ognuno di noi quotidianamente sperimenta. Si tratta di osare uno sviluppo integrale che si ispiri all’ecologia integrale, un cammino per la vita e il domani della vita.
 
Tutto ciò suppone e invoca la necessità di una conversione ecologica, di un cambiamento di mentalità che porti alla cura della vita e del Creato, al dialogo con l’altro e alla consapevolezza della connessione profonda tra i problemi del mondo, tra cui la centralità della vita e della persona umana, perché non si può difendere la natura se non si difende ciascun essere umano.
Con la «cultura della cura della Casa comune» occorre sconfiggere la «cultura dello scarto», dell’efficientismo e dell’usa-e-getta.
Laudato Sì’ è davvero un cammino per gli attori del futuro.

 

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