Emergenza educativa
Sono “educabili” i genitori?

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 Terza Parte


E' una domanda che appare legittima dopo le rifles­sioni che fin qui sono state condotte. Si è detto che:
·       i genitori sono - a volte - smarriti di fronte al gra­ve e arduo compito della educazione dei figli;
·       ai genitori non è stato insegnato a essere educa­tori;
·    qualche genitore abdica al suo ruolo di educatore di fronte alle reali difficoltà che quotidianamente in­contra sulla propria strada e si affida alla speranza;
·      vi è perplessità nei genitori ad adottare un siste­ma educativo, che fatalmente si scontra con il moltiplicarsi delle influenze esterne e con i modelli educati­vi proposti dagli amici dei figli, dalla scuola, dai mass-media, dal tessuto connettivo sociale...
·   a fronte dei gravi disordini della nuova società, i genitori sono davvero disorientati e impotenti: tossico-dipendenza, aids, violenza, pornografia e quant'altro.
 
È sufficiente affidarsi e abbandonarsi al solo buon senso? Non lo si intende escludere a priori, pur tutta­via, occorre dire che il solo buonsenso non appare adeguato. L'educazione dei genitori rappresenta una neces­sità legata a una evoluzione della prassi educativa, del­le strutture familiari, delle conoscenze psicologiche e pedagogiche. Si tratta soprattutto di offrire ai genitori occasioni di appoggio e di confronto, di conforto e di sostegno per un perfezionamento che si adegui agli eventi e all'evoluzione della storia.
 
L'educazione dei genitori deve assumersi il compi­to delicato ma importante (di aiutare le famiglie a su­perare lo smarrimento che proviene dalla rapida tra­sformazione delle condizioni di vita, delle idee, dei va­lori, delle relazioni tradizionali.
 
Si tratta non solo di far comprendere alle famiglie un rinnovamento che, talvolta, esse sono portate a rifiutare e/o a ignorare, co­sa che provoca conflitti specialmente tra generazioni diverse; ma anche di aiutarle a partecipare attivamente a questa costruzione continua, che è imposta sia dal moltiplicarsi dei nuovi modelli culturali al di là della loro validità sia dai cambiamenti degli usi e dei costu­mi che da questi derivano.
 
In ambito delle trasformazioni sociali e dei modelli culturali ogni previsione a lungo termine è ardua e com­plessa. Tuttavia non è difficile comprendere che fra i tanti sconvolgimenti o mutamenti, sussiste un'esigen­za, la quale è fondamentale nell'uomo di tutti i tempi: quella, cioè, di conservare e di migliorare la vita fami­liare e le relazioni affettive tra coniugi e tra genitori e figli.
 
Nello stesso tempo, ogni azione diretta ai genitori non può astenersi da una informazione richiesta dalla maggior parte dei genitori e che non può essere esclu­sa. Essa soddisfa i genitori, calma le loro inquietudini, assicura un orientamento al loro atteggiamento educa­tivo.
 
Non va dimenticato il bisogno che ciascuno avver­te di comprendere ciò che fa e di sapere ciò che vuole fare. Di qui l'utilità di fornire ai genitori un certo me­todo educativo abbastanza chiaro e qualche risposta assai concreta, che sono elementi importanti di fiducia e di incoraggiamento.
 
Oggi è provato che la forza della personalità dei ge­nitori, la loro maturità, il loro prestigio, svolgono una potente educazione sui figli.
Non sempre i genitori sono riusciti, nel periodo della loro formazione, a raggiungere obiettivi e mete di adeguata maturità in ordine all'esercizio dell'educazio­ne dei figli.
Inoltre, qualche disagio a livello di coppia, può ri­durre il prestigio di una azione pedagogica di rilievo.
 
In molti genitori mancano poi gli elementari rudi­menti di conoscenze relative alla crescita dei figli nel loro processo fisiologico e psicologico. Non si tratta, qui, di indulgere nell'evidenziare i limiti dei genitori.
 
Non si tratta neppure di delineare il modello ideale del genitore, supposto che un tale modello sia propo­nibile e conseguibile. Si tratta di sensibilizzare i geni­tori al fatto che anch'essi, come i figli, sono educabili, nel senso di aiutarli a interessarsi delle trasformazioni che toccano i figli a mano a mano che crescono; aiu­tarli a comprendere sempre meglio il susseguirsi degli eventi che, prevedibilmente, si moltiplicheranno nel corso dei prossimi anni.
 
Tutto ciò per essere pronti ad affrontare con i figli il domani, differente dall'oggi, guardando in faccia le questioni che questi dovranno risolvere e sapendo dar loro sicurezza.
 
In alcuni luoghi è stata sperimentata con un certo successo la SCUOLA PER GENITORI. In alcuni Paesi l'educazione dei genitori avviene nella forma di un in­segnamento classico; si tratta di brevi corsi su temati­che a sfondo psicologico, o medico, o sociologico o etico-morale. Altre volte con lezioni a scadenza settimanale o mediante conferenze con un ritmo di 8 o 9 volte all'anno, anche al fine di raggiungere un più vasto pubblico, per risvegliare l'interesse sui problemi edu­cativi.
 
Non mancano poi occasioni di conversazione-dibat­tito, dando modo ai genitori di intervenire attivamente con immediatezza, il cui pregio è quello di far circola­re le esperienze dei genitori presenti e trarre dalle nar­razioni di fatti o episodi, motivo di confronto e di conforto.
 
Recentemente si è fatto ricorso anche alle radio e tv private per le trasmissioni di dialoghi o “tri­bune” su argomenti assai pratici dell'educazione e del­la vita familiare. L'opportunità di raggiungere il con­duttore attraverso le piattaforme telematiche favorisce la partecipazio­ne attiva dell'ascoltatore e dà alla trasmissione una forma e un contesto dialogato.
 
Lo scopo unico è quello di offrire ai genitori una relazione di aiuto in ordine al variegato e vasto campo dell'azione educativa per:
-               suscitare nei genitori fiducia;
-               confermarli nei loro progetti o invitarli a revisio­ne sulla base di proposte motivate;
-               farli sentire sorretti e non soli di fronte al delicato e spesso difficile ruolo di educatori;
-               infondere coraggio in vista di una possibilità di controllare e di migliorare se stessi e la vita familiare.
 
L'avvenire dell'uma­nità passa attraverso la famiglia!

 

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