Credo in Gesù Cristo
che è disceso dal cielo

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Il fatto che Gesù sia disceso dal cielo implica una rinuncia straordinaria, qualcosa che supera ogni comprensione. Per cercare di capire, almeno in parte cosa significhi, potrebbe essere utile considerare quanto costi a noi rinunciare a certi diritti e privilegi.

A esempio, se viviamo con persone che amiamo, se abbiamo una certa somma di denaro ogni mese, se ci piace il posto in cui viviamo, se godiamo di un certo livello di benessere, anche se ci siamo abituati a usare determinati elettrodomestici e dispositivi elettronici, non vorremmo fare a meno di tutto ciò.
Solo una ragione molto forte potrebbe motivarci a rinunciare a ciò a cui siamo abituati e a cui siamo affezionati.
Ma nulla è paragonabile alla rinuncia che Cristo assunse quando “discese dal cielo”!
Colui che ha creato ogni cosa si è sottomesso alla sua creazione e alle sue creature.

Lui, che era al di sopra del tempo, si sottomise al lento scorrere dei secondi, dei minuti, delle ore, dei giorni, delle settimane, dei mesi, degli anni. Colui che era ovunque si incarnò, rimanendo nello stesso posto per più di trent'anni. Colui che era al di sopra dello spazio, si sottometteva alle leggi della fisica, della gravità.

Lui, l'Onnipotente, è diventato fragile, vulnerabile, bambino.
Colui che domina tutto si è sottomesso all'autorità umana.
Chi sa tutto, si è lasciato insegnare a parlare, a camminare, a pregare. 
Lui, il Verbo di Dio, si è sottomesso alla sordità degli uomini, alle loro chiacchiere meschine, alle loro domande maligne, alle loro grida e ai loro silenzi.

Lui, tutto amore, compassione e misericordia, si è sottomesso all'incomprensione, agli insulti, all'odio, alla condanna umana.
Lui, che è il Salvatore del mondo, non si è salvato dalla flagellazione, dagli sputi, dalla corona di spine, dalla croce.
Colui che è Eterno, vive da eternità a eternità, si è sottoposto alla morte per liberarci da essa.

San Paolo scrive: «Voi conoscete la generosità del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà» (2 Cor 8,9).

E ancora: «Cristo Gesù: pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l'essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall'aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce» (Fil 2,6-8a).

Cosa può aver spinto Cristo a scendere dal cielo? Cosa lo ha spinto ad accettare volontariamente di rinunciare a così tanto? C'è una sola spiegazione, la stessa che viene sempre data, l'unica che c'è: Egli èvenuto a salvarci.

Il suo amore per noi. Anzi! Per ciascuno di noi.

 

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