Avvento: attesa e speranza
L’icona è Maria

<< Torna indietro

 

 

Che cos'è l'Avvento se non quel tempo di attesa e di speranza che ci sospinge a seminare il seme di Dio nel solco della nostra vita?
 
In questo tempo che la liturgia considera “forte” siamo chiamati a sciogliere i nostri cuori dall’ingranaggio della routine per prepararci al giorno del Natale: la grande commemorazione della prima venuta del Figlio di Dio in mezzo a noi.
 
L'Avvento, quindi, è un cammino di speranza verso una pienezza piena di bellezza. Una speranza rivestita della gioia che è frutto dell'incontro e che chiama alla conversione. È il silenzio abitato di una notte insonne che ci invita, attraverso il Battista, a «preparare le vie del Signore» (Mc 1,3) e ad alzare gli occhi per contemplare la promessa che il Signore fa alla sua Chiesa di essere con noi «ogni giorno, fino alla fine del mondo» (Mt 28,16-20).
 
Dio è amore, e il comandamento nuovo dell'amore (Gv 15,12) contiene il senso primo e ultimo di tutta la nostra vita. A partire da questo convincimento dobbiamo vivere questa preparazione alla venuta dell'Emmanuele, mentre prepariamo il nostro cuore a rendere presente – nella nostra stessa carne – la promessa perpetua della presenza di Dio.
 
La speranza è manifestazione della nostra fede, è felicità che non finisce, perché la Parola di Dio diventa speranza quando fissiamo lo sguardo su di Lui: sui suoi orientamenti, sulle sue parole e sulle sue vie. E aggrappandosi a quel Dio incarnato che si è fatto presente nella storia, rendendo in tal modo la storia “sacra” disponiamo il nostro cuore all'abbraccio di Dio dove la vita non finisce e si rinnova ogni giorno. Per sempre! Che sublime espressione quando, nella certezza di quell'incontro, è Dio che ci aspetta!
 
La Chiesa, in questo cammino di Avvento è messa in stato di veglia. Per questo occorre tenere accesa la lampada della fede e dell'amore. E, da lì, cominciare a scrivere un «diario interiore», perché la certezza della sua presenza ci aiuti a vedere il mondo in modo diverso e, allo stesso tempo, ci stimoli considerare la nostra esistenza come una visita, affinché Egli possa venire e starci vicino, in ogni momento e situazione vitale.
 
L'Avvento ci invita a fermarci, in silenzio, per riscoprire il fondamento ultimo della nostra gioia e per cogliere la presenza del Bambino che è nato per cambiare il mondo e la sua storia.
E dobbiamo farlo calcando i passi del Padre che ci ha preceduti aprendo la strada allo Spirito Santo per illuminare la via da seguire.
 
In questo fiducioso desiderio di pregare, contemplare e amare a piene mani, ci affidiamo alla Vergine Maria. Lei, Madre della speranza e della consolazione, accoglie la nostra vita pellegrina e ci conduce, come la più tenera delle madri all’incontro con il suo Gesù nostra speranza, nostra consolazione e nostra gioia. 
Siamo, dunque, da oggi e per sempre, oggetto e testimonianza di questo traboccante amore di Dio lungo cammino della nostra vita. 
 
E se in questa attesa dell'Avvento dovessimo essere tentati dal dubbio o tormentati dallo sconforto, ricordiamo – con il Salmo 26 versetto 1 –:
«Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura?
Il Signore è difesa della mia vita, di chi avrò timore?».
 

© Riproduzione Riservata