Avvento e vigilanza cristiana

<< Torna indietro


 

Il tempo di Avvento ci prepara a fare memoria della prima venuta del Signore mentre ci dispone ad accoglierlo nei nostri cuori nella venuta che ogni anno la liturgia attualizza misticamente. Ma la Chiesa ci invita a dilatare lo sguardo: il Signore che è venuto duemila anni fa e che verrà a noi nel Natale, ritornerà come giudice glorioso alla fine dei tempi. Pertanto, il tempo dell'Avvento e l'intera vita del cristiano sono un momento di gioiosa speranza. Ma sono anche tempo di vigilanza.
 
Vigilanza non è vivere schiacciati dalla paura di un Dio giusto e vendicativo che sta aspettando i nostri errori o/e i nostri peccati per punirci. Questo atteggiamento di sfiducia e di paura nei confronti di Dio genera solo persone ossessive e scrupolose, che pensano che Dio sia un avversario dell'uomo che deve guadagnarsi la sua salvezza con le sue sole forze e combattere contro eventi imponderabili. Questo è quello che pensava il giansenismo, eresia che fiorì nei secoli XVII e XVIII.
 
Vigilanza cristiana è un atteggiamento positivo che ha come base l'ottimismo soprannaturale di saperci figli di un Dio che è Padre, che vuole la nostra salvezza e la nostra felicità e che ci dà i mezzi per raggiungerla. La vigilanza cristiana è concepire la vita cristiana come una risposta d’amore a un Dio che ci ama, che è fedele alle sue promesse e che si aspetta la nostra fedeltà con l'aiuto della sua grazia.

L'atteggiamento di vigilanza deve dare senso e significato alla vita del cristiano perché egli sappia distinguere i valori autentici da quelli apparenti. I media, in molti casi, diffondono modi di pensare e di agire che nulla hanno a che fare con gli autentici valori umani e cristiani. In troppe occasioni di fatto stigmatizzano forme di comportamento estranee allo spirito cristiano.

Pertanto, la vigilanza deve spronare un vero atteggiamento critico su tutto ciò che vediamo, che ascoltiamo, che leggiamo, e favorire una indipendenza di giudizio contro i messaggi liquidi contrari al Vangelo con i quali, direttamente o indirettamente, i media scuotono alla base minano la fede cristiana.
 
La vigilanza è necessaria, altresì, affinché la coscienza morale del cristiano non si indebolisca, al fine di conservare una coscienza retta che sappia distinguere il bene dal male, il giusto dall'ingiusto, il vero dal falso. Altrimenti, la coscienza potrebbe perdere il senso etico e morale, il senso del peccato, pericolo molto reale per i cristiani di oggi. Davvero il peccato più grave dell’uomo è che l’uomo abbia perso il senso del peccato!

La vigilanza cristiana deve preservare la rettitudine morale con la frequente confessione, preceduta da un sincero esame di coscienza; e un quotidiano esame di coscienza al fine di verificare la nostra fedeltà al Signore è la migliore garanzia per mantenere l’impegno morale e favorire la delicatezza della stessa coscienza.
 
La vigilanza è, ancora, necessaria per monitorare i possibili pericoli che possono rendere vacillante la nostra fede e precaria la nostra vita cristiana. Il cristiano non può vivere in un'atmosfera permanente di paura, perché può fare affidamento sulla grazia di Dio; tuttavia non deve credersi invulnerabile alle tentazioni del diavolo e pregare: Padre, «non abbandonarci alla tentazione».

Il cristiano deve vivere la sua vita cristiana con responsabilità e saggezza, scoprendo e rifuggendo dai pericoli che mettono a rischio la fede e la vita di grazia che è la comunione con il Padre, il Figlio e lo Spirito. La vita della grazia che ci fa figli nel Figlio di Dio mediante lo Spirito Santo è già in questo mondo promessa e anticipazione della vita di gloria a cui Dio ci ha destinati.
 
La vigilanza cristiana ci consentirà di vivere la speranza cristiana nella salvezza finale. Infatti, non c'è modo migliore che prendere sul serio il momento presente in funzione degli eventi finali, perché la nostra fine sarà direttamente proporzionale a come avremo vissuto la nostra vita.

Se ogni giorno cercheremo di essere fedeli a Dio e all’uomo nelle circostanze della nostra personale vita, vivremo vigorosamente e saremo preparati per il giorno e il tempo di cui il Signore parla nel vangelo. In questo modo non considereremo la morte come una tragedia, ma la attenderemo con la pace e la gioia di coloro che si preparano all'abbraccio definitivo con il Signore nel dies natalis.
 
Possa essere il  Signore incoraggiare la nostra vigilanza con la sua custodia forte e amorevole, poiché come dice il Salmo: «Se il Signore non custodisce la città, invano veglia il custode».
 
La Vergine Maria, Donna dell’Avvento, ci accompagni nella gioiosa esperienza di questo itinerario. Nessuno meglio di Lei ha vissuto né vivrà il tempo di preparazione al Natale del Salvatore. Lei preghi per “per noi peccatori”, si prenda cura di noi, e ci insegni la grande lezione della vigilanza cristiana.
 

 © Riproduzione Riservata