L’estate ci avvicina di più a Dio

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Lestate ci avvicina alla natura. Le vacanze - se siamo in condizione di poterle farle – ce le rendono possibile e ce lo facilitano. Contemplando la bellezza che Dio ha creato siamo più sensibili all'ecologia. L'uomo può vivere grazie agli elementi del nostro pianeta, minerali, animali, acqua, aria eccetera.
 
Non c'è dubbio che abbiamo bisogno, oggi e sempre, armonizzare sviluppo ed ecologia. Giovanni Paolo II ci ha ricordato che "il carattere morale dello sviluppo non può prescindere dal rispetto per gli esseri che costituiscono il mondo naturale che i Greci, alludendo appunto all'ordine che li distingue, chiamarono cosmo”.
E Benedetto XVI, nella sua enciclica sociale Caritas in veritate ricorda che la questione dello sviluppo è attualmente collegato con i doveri derivanti dal rapporto tra l'uomo e l'ambiente. L'ambiente, dice il Papa è un dono di Dio per tutti, e il suo uso rappresenta per noi una responsabilità verso le generazioni future e l'umanità intera.
 
Il credente riconosce nella natura il meraviglioso risultato dell'intervento creativo di Dio, che l'uomo può responsabilmente utilizzare per soddisfare le sue esigenze – materiali e immateriali – rispettando sempre l’equilibrio intrinseco alla stessa creazione. La visione del cosmo come creazione di Dio è molto importante. "Se tale visione viene meno, - scriveva Benedetto XVI - l'uomo finisce o per considerare la natura un tabù intoccabile o, al contrario, per abusarne. Entrambe le posizioni non sono coerenti con la visione cristiana della natura, frutto della creazione di Dio". (Caritas in veritate, 48)
 
E' assolutamente necessario e urgente pervenire alla convinzione del limite delle risorse naturali, alcune delle quali non sono rinnovabili. Usarle come se fossero inesauribili, con assoluto dominio, mette seriamente in pericolo la loro disponibilità non solo per la nostra generazione, ma anche e soprattutto per quelle futuro.
 
Quando l'uomo è dominato dal desiderio di possedere e di sfruttare consuma in maniera eccessiva e disordinata le risorse della terra e anche della propria vita. Non può essere che il nostro egoismo privi gli altri di ciò che è o sarà suo. Il cosmo è il patrimonio di tutti per volontà di Dio suo Creatore.
La crisi attuale, tra le altre lezioni, ci ricorda che lo sviluppo e l’economia devono rispettare le esigenze dell’etica. E' sbagliato pensare che gli uomini siano padroni di tutto, dimenticando che siamo solamente amministratori. Dal punto di vista cristiano si applica all’ecologia l'espressione di "rispetto dell'integrità della creazione". Lo spirito di San Francesco d'Assisi pieno di amore verso Dio e tutte le sue creature ora è molto necessario per conseguire una ecologia reale ed effettiva.