«Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!»

<< Torna indietro

 

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.

Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». <<< + >>>

 

La scena è commovente. Tutto accadde in un paesino sperduto tra le montagne di Giuda. L'incontro delle due madri è una scena insolita. Due donne semplici senza alcun titolo o rilevanza nella religione ebraica. Due donne incinte che parlano di ciò che stavano vivendo nel profondo del loro cuore: attese, gioia, speranza... Maria che portava Gesù con sé ovunque andasse; Elisabetta che, piena di spirito profetico, osò benedire il Messia. I rispettivi mariti non sono presenti. Nemmeno Giuseppe che avrebbe potuto accompagnare la sua Sposa. Due donne piene di fede e di Spirito che meglio hanno captato ciò che stava accadendo.

 

Maria entrò nella casa di Zaccaria e ma andò direttamente a salutare Elisabetta. Non sappiamo nulla del contenuto di quel messaggio di saluto. Assai probabilmente augurò un mondo di bene alla mamma che, nella sua vecchiaia, aveva concepito un figlio e quello"era il sesto mese per lei che ra detta sterile" (Lc 1,36). Quel saluto riempì di pace e di gioia incontenibile tutta la casa. Ci sono molti modi di "salutare" e di avvicinare le persone. Maria recò la pace, la gioia e la benedizione. Luca ricorderà più tardi che quello stile era esattamente ciò che suo figlio Gesù avrebbe chiesto ai suoi discepoli: "in qualunque casa entriate, prima dite: pace a questa casa" (Lc 10,5).

 

Anche il bambino che Elisabetta portava nel suo grembo captò quel saluto e sussultò di gioia. È la gioia che Maria viveva da quando l'angelo le rivolse il saluto: «Rallegrati piena di grazia» (Lc 1,28). Maria è sempre portatrice di salvezza poiché porta con sé Gesù.

 

Sopraffatta dalla gioia Elisabetta esclamò: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!», Dio è sempre l'origine della vita.

In nessun momento Elisabetta chiamò Maria per nome. La contemplò totalmente identificata con la sua missione: Lei era la madre del suo Signore! La considerò la donna credente nella quale si sarebbero compiuti i disegni del Signore. Per questo Elisabetta esclamò: «Beata colei che ha creduto». Qui fu la sua grandezza che la madre di Giovanni Battista ha saputo valorizzare.

 

Le madri, portatrici di vita, sono donne "benedette" dal Creatore: il frutto del loro grembo è benedetto. Maria è "la benedetta" per eccellenza: lei ci conduce a Gesù che è la benedizione di Dio per il mondo.

 

Queste due mamme ci invitano a vivere nella fede e celebrare il mistero del Natale.

Felice il popolo dove vi sono donne credenti portatrici di vita, capaci di irradiare pace e gioia.

Felice la Chiesa nella quale via siano donne benedette da Dio, donne felici che credono e trasmettono la fede ai propri figli.

Felici le case dove le madri insegnano a vivere in profondità il Natale del Signore.