Tempo di vacanze
e responsabilità nel traffico

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Anche in questi ultimi giorni sono accaduti tragici incidenti stradali
confinando nella disperazione e nel lutto le famiglie coinvolte.


E’ tempo di vacanza. L’estate, infatti, è per molti il tempo del meritato riposo. Tutti abbiamo bisogno almeno di un breve periodo per il riposo fisico e psicologico e spirituale.
E’ da augurarsi che tutti se lo possano permettere, anche se questo tempo di congiuntura economico/finanziaria penalizzerà molti soggetti e molte famiglie.
 
Le vacanze sono giorni in cui si intensifica lo stare-bene e si vive volentieri l’evasione. “Evadere” può essere utile a condizione che non si abbandonino o si dimentichino (!) i sani principi e criteri morali ed etici, il rispetto per la salute propria e altrui e soprattutto non si dimentichi Dio che ci offre il vero risposo.
 
Le vacanze saranno vero periodo di riposo se contempleranno, oltre a quello fisico, momenti di interiorità, di riflessione personale, di silenzio e di ascolto. Le molteplici occupazioni e affanni della quotidianità e del lavoro non consento, nel corso dell’anno, un sufficiente spazio per qualcosa di fondamentale come il silenzio e la meditazione interiore.
 
Purtroppo viviamo in una società agitata e “veloce” che non concede tempo per pensare, riflettere e meditare con calma e ci fa perdere la capacità di prestare attenzione alle necessità e ai bisogni del prossimo, inclusa la capacità di incontrarci da soli a soli con noi stessi e con Dio.
 
Nel periodo delle vacanze dovremmo, al contrario, aprire lo spirito alla trascendenza di Dio, ritrovare e rafforzare la familiarità con Lui, cercare un momento per riappacificarci con il Signore attraverso il sacramento della Riconciliazione. Sarà il modo per rendere anche lo spirito ri-creato, per essere rivestiti dell’ “uomo-nuovo”, e assumere la mentalità proposta dal Vangelo. 
 
In questi giorni di estate vi sarà inevitabilmente un aumento considerevole di traffico sulle nostre strade e autostrade fino ad arrivare a giornate di “bollino rosso o nero”. Vi sarà chi parte e chi torna; chi inizierà e chi avrà concluso il proprio periodo di riposo. Tutto questo si sommerà al traffico ordinario di chi quotidianamente si mette in macchina per motivo di lavoro. Infatti, ogni giorno sono milioni coloro che si spostano da un luogo all’altro. Sembra proprio di dover dichiarare senza esagerazione che la nostra non possa vivere senza automobile!
 
Poiché la speranza di giungere alla meta non sia funestata da incidenti è necessario porre in gioco tutta la prudenza possibile in favore della sicurezza che viaggiano con noi e della sicurezza degli altri viaggiatori. E’ vero che si registra un calo degli incidenti stradali; tuttavia le cifre degli incidenti sono terribili! Ogni anno muoiono circa 400.000 giovani sulle strade del mondo, il che equivale a due incidenti aerei giornalieri  di altrettanti aerei della massima capacità di trasporto.

Anche per questo è necessario raddoppiare l’accortezza, la prudenza e la vigilanza da parte di ciascuno per ridurre ancor più le cifre degli incidenti della e sulla strada. La salvezza di una sola vita merita ogni sforzo da parte di ciascuno e di tutti. Pertanto niente cellulare, dvd, tom-tom, tv e altri strumenti che deconcentrano …
Il quinto comandamento, che regola il rispetto della propria e altrui vita, diventa in questo periodo più attuale e – se possibile – più esigente. La vita è il dono più grande che ci ha regalato il Creatore; vale la pena proteggerla e conservarla  nelle migliori condizioni possibile.
 
Il papa emerito Benedetto ha ricordato più volte a questo proposito: Troppo prezioso è il bene della vita umana e troppo indegno dell'uomo è morire o ritrovarsi invalido per cause che, nella maggior parte dei casi, si potrebbero evitare. Occorre certo maggiore senso di responsabilità. Anzitutto da parte degli automobilisti, perché gli incidenti sono dovuti spesso all'eccessiva velocità e a comportamenti imprudenti".
 
Alcuni hanno la lodevole abitudine di iniziare il viaggio con una breve preghiera all’Angelo Custode, o alla Vergine; altri pregano San Cristoforo o l’Arcangelo Raffaele che fu di guida al piccolo Tobiolo, come si legge nel Libro di Tobia.
 
Sarebbe interessante – per chi ancora non lo fa – assumere l’impegno di una breve preghiera perché il nostro viaggio sia sereno e gioioso il ritorno a casa.
 

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