Saldi nella fede, gioiosi nella speranza operosi nella carità

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cap-all’inizio del mese di novembre ricorrono due date importanti: la solennità di Tutti i Santi e la Commemorazione dei Fedeli defunti; si tratta di due celebrazioni che non passano inosservate da nessuno, in quanto ci accostano al mistero della Vita e della morte.
Quando celebriamo la festa dei Santi sperimentiamo il desiderio di poter condividere con loro la Vita Eterna; godere della loro compagnia e partecipare alla gioia della comunione dei santi.
 
Tuttavia questo sarà possibile se sapremo orientare il nostro cuore ai beni del cielo, se ci renderemo meritevoli di partecipare alla Risurrezione di Cristo mediante una vita santa qui e ora.
L’invito è determinato e chiaro: “siate santi come santo è il Padre vostro celeste”! Questo è il nostro compito; tuttavia senza una solida vita interiore, senza una autentica unione con Cristo, senza carità, senza comunione con e nella Chiesa ... non si giunge alla santità.
 
Tra le aspirazioni a partecipare della felicità dei Santi – diceva San Bernardo – c’è il desiderio che ci si manifesti Cristo che è la nostra vita e che noi sappiamo manifestarci a Lui rivestiti di gloria. Tuttavia San Bernardo ci avverte della nostra condizione e ci ricorda che Gesù Cristo si presenta a noi non come è ora nella gloria, ma tale quale egli si è fatto per noi: non coronato di gloria, ma di spine.
 
Siamo chiamati alla santità e possiamo godere di questa grazia, ma occorre vigilare, stare in guardia “ perché il vostro nemico, il diavolo, va in giro come leone ruggente cercando chi divorare” (1Pt 5,8). San Pietro ci suggerisce il rimedio: resistete saldi nella fede.
 
Si tratta si una raccomandazione che egli ha appreso direttamente dal Signore: Dio perdona e rinnova la sua fiducia in te.
Se sei caduto, rialzati; la Chiesa ti offre il sacramento del perdono; ma cammina! rimettiti in piedi! e prosegui con speditezza: cambia direzione e segui i passi del Signore.
 
La strada è stretta e angusta, ma conduce alla vita. Considera in qual modo devi rafforzare la tua carità, come avere un “cuore che vede”, il cuore del buon samaritano perché questo è il sentiero sicuro per giungere alla Vita. I Santi hanno accolto il comandamento dell’amore e hanno vissuto con generosità.
 
Nella Commemorazione dei Fedeli defunti il ricordo dei nostri cari unisce molti cuori nella speranza, si ricordano quanti ci hanno preceduto nella beatitudine eterna e per loro si elevano preghiere di suffragio al Signore.
In questo mese di novembre sono molti i cristiani che chiedono nella celebrazione eucaristica che il Padre, per i meriti e la passione, morte e risurrezione del Figlio suo Gesù Cristo ascolti le suppliche che salgono da un cuore sincero e conceda la Vita eterna ai fratelli e alle sorelle defunti.
 
Scriveva San Giovanni Crisostomo a proposito della morte che rivela la ricchezza o la povertà interiore di ciascuno: “Come nei teatri, quando tutto finisce e gli attori si ritirano si tolgono il costume di scena, coloro che prima sembravano re o principi ora appaiono tali quali in realtà sono con tutte le loro miserie, così quando verrà la morte e concluderà lo spettacolo della vita, deposte le caratteristiche della ricchezza o della povertà solo dalle proprie opere sarà giudicato chi è veramente ricco e chi davvero povero; chi sarà davvero degno e chi indegno della gloria”.