Quaresima e l’ascolto della parola di Dio

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Dal libro del profeta Isaìa 55,10-11


Così dice il Signore: «Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata». +++

 
Tutta la Scrittura è un invito all’ascolto della parola di Dio. L’ascolto è il primo e il fondamentale atteggiamento di rispetto verso l’altro e l’inizio di un dialogo. Questo vale anche per il nostro rapporto con Dio. L’ascolto della parola di Dio è il primo atteggiamento di culto e di preghiera da parte del credente. Ascoltare è pregare. Ecco perché il cuore della Quaresima consiste nell’ascolto della parola di Dio che siamo invitati ad ascoltare e meditare con maggiore assiduità. È questa Parola, infatti, che illumina a conoscere i propri peccati, chiama alla conversione e infonde fiducia nella misericordia di Dio.
 
È questa parola che alimenta un’autentica spiritualità cristiana. Per questo le comunità cristiane sono esortate a promuovere la conoscenza della Bibbia e la preghiera in famiglia a partire dai testi delle letture domenicali e feriali, che costituiscono un completo itinerario per preparare la Pasqua.
L'ascolto prolungato e perseverante della Parola deve scendere dalla testa al cuore, cui tocca irrorare di sangue ricco del suo ossigeno le nostre mani e i nostri passi.
 
Per intraprendere seriamente il cammino verso la Pasqua e prepararci a celebrare la Risurrezione del Signore – la festa più gioiosa e solenne di tutto l’Anno liturgico – che cosa può esserci di più adatto che lasciarci condurre dalla Parola di Dio. Per questo nei testi evangelici delle domeniche di Quaresima la Chiesa guida ad un incontro particolarmente intenso con il Signore, facendo ripercorrere le tappe del cammino dell’iniziazione cristiana: per i catecumeni, nella prospettiva di ricevere il Sacramento della rinascita, per chi è battezzato, in vista di nuovi e decisivi passi nella sequela di Cristo e nel dono più pieno a Lui.
 
Meditando e interiorizzando la Parola di Dio per viverla quotidianamente, si impara una forma preziosa e insostituibile di preghiera, perché l’ascolto attento di Dio, che continua a parlare al nostro cuore, alimenta il cammino di fede che abbiamo iniziato nel giorno del Battesimo.
 
Un cammino di fede non può essere fatto senza riferimento alla Parola che la Chiesa distribuisce con abbondanza in questo tempo santo. Nel deserto Gesù vince con la parola di Dio e addita la parola che esce dalla bocca di Dio come alimento. Nella trasfigurazione si ode la voce del Padre che rivela la sua Parola: «Ascoltatelo!». Come i catecumeni erano istruiti in questo tempo in maniera abbondante, così la Chiesa vuole dare uno spazio più ampio alla parola letta e meditata, con appropriate celebrazioni della Parola.
 
La Parola di Dio è una forza viva, capace di suscitare la conversione nel cuore degli uomini e di orientare nuovamente la persona a Dio. Chiudere il cuore al dono di Dio che parla ha come conseguenza il chiudere il cuore al dono del fratello.

 
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