Papa Francesco – Evangelii gaudium
Il profumo del Vangelo

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L'espressione "il profumo del Vangelo" (39) richiama l'attenzione sull'imperativo ripetuto da Gesù: "Credete al Vangelo". Il Vangelo è la fonte della gioia che nessun altro può darci, né toglierci. Le due parole Evangelii gaudium ribadiscono ciò che dovrebbe caratterizzare il cristiano, la gioia proveniente dalla notizia più bella: Gesù in persona che è venuto, è presente e verrà. Il rinnovamento della nostra vita personale, ecclesiale e sociale proviene dall'accoglienza sempre più coinvolgente del Vangelo di Gesù meditato, accolto e vissuto.

Il cristiano è discepolo-missionario della "bellezza dell'amore salvifico di Dio manifestato in Gesù Cristo morto e risorto" (36) che è il cuore del Vangelo. Ciò conferisce senso, novità di vita, fervore in chi l'accoglie con fede stupita e riconoscente.
 
Papa Francesco  scuote la vita del cristiano e perché il Vangelo sia diffuso e difeso non esita a dire: «Il discepolo sa offrire la vita intera e giocarla fino al martirio come testimonianza di Gesù Cristo, però il suo sogno non è riempirsi di nemici, ma piuttosto che la Parola venga accolta e manifesti la sua potenza liberatrice e rinnovatrice.(24)
 
Ma il Pontefice specifica: Il Vangelo invita prima di tutto a rispondere al Dio che ci ama e che ci salva, riconoscendolo negli altri e uscendo da sé stessi per cercare il bene di tutti. Quest’invito non va oscurato in nessuna circostanza! Tutte le virtù sono al servizio di questa risposta di amore. Se tale invito non risplende con forza e attrattiva, l’edificio morale della Chiesa corre il rischio di diventare un castello di carte, e questo è il nostro peggior pericolo. Poiché allora non sarà propriamente il Vangelo ciò che si annuncia, ma alcuni accenti dottrinali o morali che procedono da determinate opzioni ideologiche. Il messaggio correrà il rischio di perdere la sua freschezza e di non avere più “il profumo del Vangelo”. (39)
 
Da ciò scaturisce quella conversione pastorale che porta a un improrogabile rinnovamento ecclesiale. “Sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per l’evangelizzazione del mondo attuale, più che per l’autopreservazione. La riforma delle strutture, che esige la conversione pastorale, si può intendere solo in questo senso: fare in modo che esse diventino tutte più missionarie” (27). Ed ancora: “La pastorale in chiave missionaria esige di abbandonare il comodo criterio pastorale del “si è fatto sempre così”. Invito tutti ad essere audaci e creativi in questo compito di ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi evangelizzatori delle proprie comunità” (33).
 
A questo sono chiamate le parrocchie, le unità pastorali, le aggregazioni laicali, gli organismi di partecipazione, la curia, il clero, i religiosi e le religiose, il vescovo (cf 28-31). L'appello del Papa è forte e chiaro: "Usciamo, usciamo ad offrire a tutti la vita di Gesù Cristo. […] Se qualcosa deve santamente inquietarci e preoccupare la nostra coscienza è che tanti nostri fratelli vivono senza la forza, la luce e la consolazione dell’amicizia con Gesù Cristo, senza una comunità di fede che li accolga, senza un orizzonte di senso e di vita” (49).
 
Il profumo del Vangelo comporta di meditare e vivere la Parola di Dio ogni giorno, dedicandovi un congruo spazio di tempo. Saranno giorni più profumati! Infatti “la gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù” (1). Se ci accontentassimo di essere cristiani solo sociologicamente o, peggio, cristiani la cui vita fosse in contraddizione con ciò che diciamo di Gesù, allora correremmo il rischio di sentirci dire un giorno: "Non vi conosco".

Il cristiano è una persona che rende manifesta un'adesione radicale a Cristo e alla sua Parola. E l’annuncio della Parola si gioca nella quotidianità della vita. Le comunità cristiane vivono spesso ancora avvolte da una certa ambiguità. Occorre con entusiasmo e decisione vivere per Cristo, seguire Cristo, annunciare Cristo e la sua Parola di salvezza.
Ricorda papa Francesco: Se qualcosa deve santamente inquietarci e preoccupare la nostra coscienza è che tanti nostri fratelli vivono senza la forza, la luce e la consolazione dell’amicizia con Gesù Cristo” (EG 49).
 
La Parola è “luce che attrae” (100). Ogni credente è chiamato a diffondere la parola del Vangelo, come ogni rosa diffonde un proprio profumo. La rosa ha il suo profumo; così ogni battezzato chiamato a diffondere il profumo del Vangelo.