Natale: contemplare il mistero del nostro Dio che viene

<< Torna indietro

 
 
Siamo ormai in dirittura d’arrivo. Fra qualche giorno risoneranno anche per noi le parole consolanti dell’Angelo ai pastori: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia» (Lc 2, 10-12). Così la liturgia annuncerà anche a noi che la nascita di un Dio fatto Bambino sarà realtà per tutti coloro che saranno ben disposti ad accoglierlo con un cuore umile e generoso. In Gesù, Dio viene incontro ogni uomo e a ogni donna per riempirli di gioia, di pace, di amore e felicità.

Milioni di uomini e donne, nel corso della storia, non solo hanno accolto con favore questa buona notizia, ma hanno trovato nella contemplazione e nell'adorazione del Dio Bambino pienezza di senso e di  significato per le loro vite. Illuminati dal bagliore della luce divina, questi fratelli e sorelle ci hanno lasciato una splendida testimonianza di fede nella potenza salvifica di Dio e ci ricordano, con la loro testimonianza di vita cristiana, che la felicità dell'uomo è quella di lasciarsi incontrare da Gesù Cristo e impegnarsi a incontrarLo ogni giorno della vita.

Tuttavia, come è accaduto al tempo di Gesù, anche ai nostri giorni la grande notizia della nascita del Dio fatto Bambino può passare inosservata per molti uomini e donne che vivono schiacciati dalla paura che Dio possa togliere loro qualcosa di ciò che essi hanno. Questi fratelli, intrisi di criteri di una cultura liquida e ipnotizzati da una pubblicità consumistica focalizzano la loro attenzione sull'acquisto compulsivo di regali, addobbi e luci colorate. Come conseguenza, le celebrazioni natalizie sono svuotate del senso religioso e del mistero che verrà celebrato nella Notte Santa.

Allertarti e messi in allarme dalla tentazione di questa realtà consumistica e relativistica, noi cristiani dovremmo fare un grande sforzo per non soccombere in questi ultimi giorni di attesa della Natività del Signore e non lasciarci assorbire dai segni esterni profittando di ogni occasione, pur tra le varie occupazioni quotidiane, di contemplare il mistero del nostro Dio che ha voluto piantare la sua tenda in mezzo al mondo condividendo, in tal modo, la sua vita con noi e mostrarci, così, l'amore incondizionato del Padre celeste.

In questi giorni ultimi di preparazione al Santo Natale, noi cristiani dovremmo chiederci più intensamente:
se sperimentiamo veramente la necessità di essere salvati,
se attendiamo vigilanti e nella preghiera la venuta del Messia
se attualizziamo questo evento accaduto duemila anni fa impegnandoci fin d’ora a partecipare attivamente con i membri della nostra Comunità cristiana alle celebrazioni liturgiche.
 
Il Santo Bambino nato a Betlemme non ci regalerà cose, ma donerà se stesso.
Si darà come fratello maggiore per farci tutti figli di Dio.
Si farà Bambino e ci inviterà a vivere in comunione con Lui e con i nostri fratelli.

Questa comunione con i sentimenti e i comportamenti del nostro Dio dovrebbe incoraggiarci a essere vicini a tanti innocenti che soffrono l’abbandono, l’emarginazione, la povertà e la violenza. Se siamo davvero convinti che la salvezza di Dio sia venuta nel mondo nel Bambino nato a Betlemme, qualcosa dovrà cambiare nelle nostre vite e nei nostri comportamenti.
 
Le difficoltà del momento non possono farci cadere nella tentazione della passività e della indifferenza. Guardiamo alla Beata Vergine Maria: la donna scelta da Dio per dare al mondo il Salvatore. Lei ce lo presenta anche oggi affinché possiamo adorarlo come Messia e Signore. In Lui la luce di Dio continuerà a brillare di nuova luminosità in modo che la nostra esistenza e il nostro lavoro abbiano un nuovo significato.
 
Nel Natale Dio diventerà uno di noi in tutto tranne che nel peccato in modo da mantenere viva la gioia e la speranza e, quindi, poter a nostra volta offrire i veri “regali” del Natale: speranza e gioia a tutti gli uomini.

 

 © Riproduzione Riservata