Mese di maggio: devozione mariana e dignità delle donne

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Il Santo papa Paolo VI ha pubblicato un'interessante esortazione sul culto da tributare alla Madre di Gesù e alla Madre della Chiesa (Marialis cultus).

In quel documento si sottolinea che alcuni hanno difficoltà a "è difficile inquadrare l'immagine della Vergine, quale risulta da certa letteratura devozionale, nelle condizioni di vita della società contemporanea e, in particolare, di quelle della donna” (34).

 
• Nell'ambiente domestico, le leggi e l'evoluzione del costume tendono giustamente a riconoscerle alle donne pari responsabilità degli uomini nella direzione della vita familiare.

• In campo politico, le donne hanno conquistato in molti paesi un potere di intervento nella società pari a quello dell'uomo.

• In campo sociale, le donne sviluppano la loro attività in diversi settori operativi, lasciando ogni giorno più l'ambiente domestico ristretto del focolare.

• In campo culturale, dove le sono offerte nuove possibilità di ricerca scientifica e di affermazione intellettuale.


Per queste, e altre, ragioni, alcune persone non sanno come prendere Maria come modello. Ma, di fronte a queste nuove situazioni, Paolo VI ha offerto già nel 1974 alcune osservazioni interessanti.


1. Prima di tutto, la Vergine Maria è stata proposta all'imitazione dei fedeli non in ragione del tipo di vita che ha condotto o per l'ambiente socio-culturale in cui è vissuta, oggi quasi ovunque superato. La fede cristiana la presenta come modello perché nelle sue concrete condizioni di vita ha aderito totalmente e responsabilmente alla volontà di Dio. Infatti, ha accolto la Parola di Dio e l'ha messa in pratica. Tutte le sue azioni sono state animate dalla carità e dallo spirito di servizio. Fu la prima e la più perfetta discepola di Cristo. Questi atteggiamenti di Maria hanno un valore universale e permanente.

 

2. In secondo luogo, le difficoltà che abbiamo menzionato sono strettamente legate a una immagine popolare e letteraria di Maria, non alla sua immagine evangelica, né ai dati che ci offrono i Vangeli. La Chiesa non è vincolata da schemi rappresentativi delle varie epoche culturali e non ha difficoltà a comprendere che alcune espressioni di culto, valide in se stesse, siano meno appropriate per le persone di tempi e civiltà differenti.

 

3. Inoltre, la lettura delle Sacre Scritture porta a scoprire che la figura della Vergine non disattende e non delude le profonde speranze della gente del nostro tempo e offre il modello perfetto del discepolo del Signore.


Come Maria, il cristiano di oggi deve essere il promotore della giustizia che libera gli oppressi e la carità che viene in soccorso ai bisognosi, ma soprattutto il testimone attivo dell'amore che edifica Cristo nei loro cuori.

Ovviamente, questa missione spetta anche la donna cristiana di oggi.

 

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