L’Islam e la Jihād

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L’Islam è l’insieme delle credenze e le pratiche religiose e civili basate nel Corano, libro che raccoglie le rivelazioni di Allah fatte a Maometto per mezzo dell'arcangelo Gabriele. La seconda e più importante fonte per le norme islamiche è la  Sunna libro che raccoglie i detti e la condotta del profeta Maometto. I due libri manoscritti nei tempi dei primi califfi musulmani. Maometto, che non ha scritto nulla ma ha solo parlato, è il profeta fondatore dell'Islam, parola araba che significa sottomissione ad Allah. La parola mussulmano esprime il concetto di persona che si sottomette ad Allah.

Maometto nacque alla Mecca nell'anno 570 e morì a Medina nel 632, ambedue località dell'Arabia.

 

Le credenze islamiche sono cinque:

1.      Esiste un solo Dio chiamato Allah onnipotente e misericordioso, davanti al quale gli uomini devono compiere la sua volontà.

2.    Esistono gli angeli ministri di Dio organizzarsi gerarchicamente; ogni uomo ha due angeli protettori e angeli maligni che lo tentano.

3.      Il Corano è un libro rivelato da Dio

4.   Dio si manifesta per mezzo dei profeti fra i quali ci sono Abramo, Mosé, Gesù che Maometto. Quest'ultimo è il definitivo.

5.    Nel giorno del giudizio finale gli uomini buoni saranno ricompensati con il paradiso, quelli cattivi castigati e puniti con l'inferno.

 

Le pratiche islamiche sono sette:

1.   Recitare: “Allah è grande e Maometto è il suo profeta”. Mediante questa formula si accetta di appartenere alla comunità islamica.

2.    Pregare cinque volte al giorno: all'alba, a mezzogiorno, in serata, al tramonto del sole e di notte prostrati in direzione della Mecca. Nella giornata di venerdì gli uomini dovranno recarsi nella moschea per pregare.

3.  Il Pellegrinaggio (Hajj) alla Mecca. Ogni musulmano che ha raggiunto la pubertà, che sia in buona salute e abbia la possibilità finanziaria deve compiere, almeno una volta nella sua vita, il Pellegrinaggio alla Mecca (Hajj) nel mese di Zu-l-Hijjah, il dodicesimo mese del calendario islamico.

4.      Pagare l'elemosina canonica destinata ai poveri.

5.      Digiunare durante il Ramadan, non mangiare né bere nulla dall'alba fino al tramonto del sole.

6.      La Jihād, chiamata guerra santa consiste nel prendere le armi per combattere gli infedeli cioè tutti i non credenti nella fede islamica.

7.      È proibito mangiare carne di maiale, bere bevande alcoliche, praticare l'usura e il gioco d'azzardo.

 

L'espansione dell'Islam nel mondo fu rapida e grande; durante i secoli settimo e ottavo i musulmani conquistarono e dominarono l’Arabia, l'Irak, l'Iran, la Siria, il Libano, la Palestina, l'Egitto, le regioni periferiche dell'India, della Cina, il Nord Africa, quasi tutta la penisola iberica è una parte della zona occidentale della Francia. Essi sono stati sconfitti dal re franco Carlo Martello nel 732, in modo da fermare l'invasione islamica in Europa.

 

Attualmente l'Islam è esteso in tutti i continenti come organizzazione religiosa, politica e teocratica. Concretamente domina nell'oriente medio, nell'Asia minore, nella regione caucasica, nel Nord dell'India, nel sud dell'Asia, in Indonesia e nel Nord est dell'Africa. Il suo segreto fu la pratica della Jihād, chiamata guerra santa. I cantucci e i morti nella Jihād avranno la loro ricompensa in paradiso. Questo fu il segreto delle grandi conquiste e degli esiti militari dell'Islam.

Gli islamisti si dividono in esseri umani fedeli e infedeli, coloro che non credono né non pratica e coloro che combattono in favore dell'Islam mediante la Jihād.

 

Attualmente lo Stato islamico situato in luoghi ed zone dell'Irak e della Siria con il potere economico dei suoi dollari ed euro provenienti dal petrolio eccoli potere delle nuove armi elettroniche di informatica hanno dichiarato la guerra santa ai fedeli della civiltà cristiana e della cultura occidentale mediante massacri terroristici di persone assassinate. È sufficiente pensare a ciò che capitato a Parigi nei giorni scorsi così come successe il 13 ottobre sempre Parigi causando tante morti, feriti, dolore, sofferenza umana e danni materiali. Come dimenticare l'11 settembre del 2002 anteriore e l'11 marzo del 2004 a Madrid, così anche il 7 luglio del 2005 a Londra? Ma sono stati molti e molti le carneficine collettive e individuali procurate in nume di una assurda guerra santa.

 

Non si può ammettere una guerra santa in nome di Dio! Papa Francesco ha affermato chiaramente che giustificare una guerra santa in nome di Dio è una bestemmia. In nome di Dio padre che è vita e amore dell'umanità e dell'Islam non possiamo che condannare tutti gli atti terroristici Jihādisti, come mezzi barbari e selvaggi, i propri di persone giuste, oneste e religiose per combattere la civiltà cristiana occidentale e i principi europei di legalità, uguaglianza e fraternità