L’annuncio del Vangelo agli adulti

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La catechesi degli Adulti nel Magistero della Chiesa

 

La catechesi degli adulti è frequentemente richiamata dal magistero della Chiesa e dal magistero di molti Vescovi della nostra Chiesa che vive in Italia.

È un tema appassionante, ma arido. Una lacuna nel panorama della catechesi delle nostre chiese insieme con la catechesi dei giovani. E, tuttavia, essa è considerata una importante priorità pastorale nella missione pastorale della Chiesa.

 

Merita fare riferimento ad alcuni testi fondamentali che meglio possono presentare l’esigenza e l’urgenza di una catechesi destinata agli adulti.

      il Direttorio Generale per la catechesi della Congregazione per il Clero (1997);

      l’Ordo initiationis christianae adultorum (1972);

      le Esortazioni apostoliche Evangelii nuntiandi e Catechesi tradendae dei due Sinodi dei Vescovi del 1974 e del 1977;

      il Catechismo della Chiesa Cattolica, promulgato l'11 ottobre 1992

      Il Catechismo degli adulti della Conferenza Episcopale Italiana (1995).

 

Che la catechesi in genere non goda oggi di buona salute è costatazione unanime e incontestabile: sempre più spesso evoca in tutti noi un senso di frustrazione per le tante energie seminate e gli scarsi esiti raccolti, basti pensare alla catechesi della iniziazione cristiana con l’addio alla Chiesa dopo la cresima di tanti ragazzi e ragazze.

Il Documento di Base per il Rinnovamento della Catechesi (1970), al n. 124 aiuta a comprendere il motivo della difficoltà della catechesi agli adulti e scrive: “Per molti, i termini catechismo o catechesi evocano un insegnamento rivolto quasi esclusivamente ai fanciulli, senza sviluppi nelle età successive. Crescerebbe così l’uomo e non crescerebbe in lui il cristiano. Occorre invece comprendere che, in tutte le età, il cristiano ha bisogno di nutrirsi adeguatamente della parola di Dio. Anzi, gli adulti sono in senso più pieno i destinatari del messaggio cristiano, perché essi possono conoscere meglio la ricchezza della fede, rimasta implicita o non approfondita nell'insegnamento anteriore. Essi, poi, sono gli educatori e i catechisti delle nuove generazioni cristiane”.

 

Chiunque lavori in ambito ecclesiale e abbia a cuore l’annuncio del Vangelo sente con disagio e sofferenza l’inadeguatezza delle formule tradizionali e cerca un orientamento per inventare strade nuove. Non vogliamo qui farne una questione terminologica (qualcuno preferisce parlare di evangelizzazione degli adulti!). La sfida che il terzo millennio ppropone alla Chiesa è quella di non lasciare prive del Vangelo del Signore Gesù Cristo le generazioni presenti e future. Non si può parlare di Nuova Evangelizzazione se la catechesi degli adulti è inesistente, frammentata, debole o trascurata.

Pertanto occorre affermare l’indispensabilità di una formazione catechistica permanente per adulti!

 

Ma che cos’è la catechesi degli adulti?

 

Credo occorra essere molto onesti nell’affermare che la catechesi degli adulti debba essere considerata un «secondo primo annuncio». Secondo, in quanto, di norma, i nostri adulti hanno ricevuto la prima alfabetizzazione della fede in occasione dei sacramenti della eucarestia e della confermazione. Ma poi hanno disimparato “il credo” e la loro vita di fede si è pressoché smarrita. Proprio per questo sembra corretto parlare di un «secondo primo annuncio» a persone per le quali il cristianesimo non suscita più alcuna attrattiva.

Per questo la catechesi degli adulti deve:

   promuovere l’apertura del cuore al mistero di grandezza e di grazia del Signore, mediante una riconciliazione sincera con Lui e con i fratelli;

   invitare a riconoscere e accogliere la sua chiamata e il suo progetto di salvezza, con una vita gradita a Dio e tesa alla santità;

   stimolare a praticare fedelmente la sequela di Gesù;

   aiutare a giudicare, nella luce della fede, le proprie esperienze personali, sociali e spirituali.

 

Inoltre, la catechesi degli adulti mira a maturare una decisione consapevole e ferma di vivere il dono e scelta della fede mediante l’appartenenza alla comunità cristiana, con atteggiamento di comunione e corresponsabilità a riguardo della sua vita interna e della missione nel mondo.

 

Quali sono gli obiettivi della catechesi agli adulti?

 

L’itinerario catechistico della catechesi agli adulti tende all’incontro personale con Cristo favorendo:

   Una comprensione elementare, sufficientemente organica e motivata, della fede della Chiesa, attinta direttamente dalle fonti della Rivelazione, cioè dalla Bibbia, dalla Liturgia, dai Padri, dal Magistero della Chiesa, da altri grandi documenti della Tradizione e dalle esperienze di vita delle comunità ecclesiali.

    La conoscenza dei maggiori segni e simboli religiosi che esprimono la fede, il ruolo e l’uso della Bibbia, il significato e la pratica della preghiera liturgica e privata, le ripercussioni del credo religioso nella cultura e nelle istituzioni.

  La capacità di discernimento cristiano delle situazioni che riguardano i valori etici della vita e della dignità dell’uomo, il rispetto della giustizia e la promozione dei deboli e dei poveri.

  Il conseguimento di quelle competenze ed abilità che rendono l’adulto credente pronto ad esercitare la testimonianza cristiana nei diversi ambienti, nella comunità e nella società.

 

Chi è l’adulto oggi?

 

Nel promuovere la catechesi degli adulti è indispensabile innanzitutto rendersi conto dell’identità propria degli adulti e delle loro attuali condizioni di vita.

Per la psicologia “Adulto” è riferito ad un processo, piuttosto che a una età. Un adulto è colui che ha raggiunto una piena maturazione fisica;

      Un adulto è colui che si trova a suo agio con il proprio corpo,

      Un adulto è colui che ha la consapevolezza della sua fisicità.

      Un adulto è colui che è colui che conosce e sa gestire le proprie emozioni,

      Un adulto è colui che concentra l'attenzione per trovare la motivazione e il controllo di sé,

      Un adulto è colui che riconosce le emozioni altrui e sa controllarle.

 

Dunque, l'età adulta, più che uno stato, è un processo, e questo processo è proprio il compito e la sfida che ogni persona è chiamata ad assumere. In termini cristiani, è la sua vocazione: diventare personalità adulte è la nostra vocazione.

 

Dentro questo contesto deve essere rilanciata davvero e con decisione la catechesi degli adulti e farla diventare concretamente una opzione pastorale prioritaria. «La catechesi degli adulti, in quanto è diretta a persone capaci di un’adesione e di un impegno veramente responsabile, è da considerarsi come la forma principale della catechesi, alla quale tutte le altre, non perciò meno necessarie, sono ordinate» (Direttorio Generale per la catechesi, 59).

Va da sé che non è possibile pensare a una catechesi agli adulti sul prototipo dell’itinerario della iniziazione cristiana destinata ai fanciulli.

Personalmente ritengo e solitamente propongo che debbano essere “sfruttate” le tappe della vita dell’adulto che normalmente vive la propria esperienza di vita cristiana mettendole, tuttavia, al centro di una pastorale di nuova evangelizzazione che chiede un impegno esigente, acuto e differenziato che si configura, nella sua progettazione come nella sua realizzazione, come una vera e propria conversione pastorale.

 

Forme di catechesi agli adulti

 

È vero: le nostre Chiese non hanno una solida tradizione di prassi pastorale cui fare riferimento per una catechesi agli adulti. Inoltre il rapido mutare delle condizioni sociali, culturali e religiose spesso rendono la stessa progettazione di alcune forme di catechesi agli adulti complessa e ardua, quasi scoraggiante.

Tuttavia stimo doveroso riprendere la speranza e considerare sotto una nuova luce pastorale quei momenti in cui gli adulti si accostano alla comunità ecclesiale ritenendola, quasi esclusivamente, distributrice di servizi. “La catechesi degli adulti richiede di identificare accuratamente i tratti tipici del cristiano adulto nella fede, tradurli in obiettivi e contenuti, determinare certe costanti nell'esposizione, fissare le indicazioni metodologiche più efficaci, scegliere le forme e i modelli”. (Direttorio Generale per la Catechesi, 173)

Un capitolo a sé merita la riflessione su coloro che non fanno mai riferimento alla parrocchia! 

 

Va da sé che le singole indicazioni che definiranno le “forme della catechesi agli adulti” meriterebbero ciascuna una trattazione esauriente. Non è escluso che si ritorni sulle singole tematiche, anche se nella economia di questa riflessione ci limiteremo a sommarie indicazioni. 

 

1.        La messa domenicale e la catechesi liturgica.

Il significato centrale della liturgia nell'esperienza di fede della Chiesa fa sì che la catechesi, pur nella diversità delle sue realizzazioni, non possa non riferirsi alla liturgia come fonte di ispirazione, come appoggio della propria testimonianza, come contesto celebrativo cui riferirsi. È per questo che l'esercizio della catechesi deve tener presente l'anno liturgico come sfondo celebrativo in cui si inserisce e l'organico dei sacramenti come vertice espressivo del proprio itinerario di fede: “La catechesi conserva sempre un riferimento ai Sacramenti. [ ... ] la vita sacramentale si impoverisce e diviene ben presto un ritualismo vuoto, se non è fondata su una seria conoscenza del significato dei Sacramenti. E la catechesi diventa intellettualistica, se non prende vita nella pratica sacramentale” (CT 23).

 

L’Eucaristia della domenica rimane il momento più alto della vita cristiana.

L’obiettivo della pastorale della evangelizzazione degli adulti è quello di riportare la domenica a essere il distintivo dell’identità cristiana, così come hanno fatto i primi cristiani. I martiri cristiani di Abitene hanno dichiarato: ”Sine Dominico non possumus”: “Non possiamo vivere senza la domenica, giorno del Signore”.
L’adulto di oggi dovrà comprendere di aver bisogno di questo giorno per crescere passo dopo passo nel mistero dell´amore di Cristo che si dona. E questo lo farà soprattutto nella celebrazione eucaristica, in cui l’amore che si dona nel sacrificio sulla croce diventa presente e si fa comunione con i doni eucaristici del corpo e del sangue di Cristo.

 

La domenica è il centro della vita di ogni Comunità. San Giovanni Paolo II, nella Esortazione Apostolica Dies Domini, affermò che tra le numerose attività della parrocchia «nessuna è tanto vitale o formativa della comunità quanto la celebrazione domenicale del giorno del Signore e della sua Eucaristia» (n. 35).

L’Eucaristia, soprattutto quella celebrata nel Giorno del Signore, va riconosciuta e compresa come il momento “costitutivo” della comunità cristiana e come la fonte dell’intera sua vita, sia all’interno della comunità che nella sua azione missionaria verso la città e il mondo.

Dobbiamo valorizzare la celebrazione dell’eucarestia domenicale in orizzonte catechistico, dove parola, segni, canto, silenzio siano sempre significanti di un significato.

L’Eucaristia della domenica resta lo snodo essenziale della catechesi agli adulti. Nella domenica deve apparire la bellezza di una “famiglia” che si riunisce per pregare, per ascoltare, per apprendere a vivere nella gioia e per aiutare chi è nel bisogno.

 

Sant’Ignazio di Antiochia qualificava i cristiani come “coloro che sono giunti alla nuova speranza”, e li presentava come coloro che vivono “secondo la domenica”. Questa formula del grande martire antiocheno mette chiaramente in luce il nesso tra la realtà eucaristica e l’esistenza cristiana nella sua quotidianità» (Benedetto XVI, Sacramentum caritatis n. 72).

 

2.        Catechesi degli adulti con i genitori in occasione dei sacramenti dei figli.

«I genitori ricevono nel sacramento del matrimonio la grazia e la responsabilità dell’educazione cristiana dei loro figli, ai quali testimoniano e trasmettono insieme i valori umani e religiosi. Tale azione educativa, al contempo umana e religiosa, è un “vero ministero”, per mezzo del quale si trasmette e si irradia il Vangelo fino al punto che la stessa vita di famiglia si fa itinerario di fede e scuola di vita cristiana» (Direttorio Generale per la Catechesi 227). Il vero problema delle nostre Comunità è quello di coinvolgere la famiglia, affinché riattivi al suo interno la vita di fede, trasmettendola ai figli e vivendola insieme.

Il cammino deve diventare un cammino comune, intergenerazionale, per risvegliare la fede nella famiglia, in maniera consapevole. E’, questa, una occasione di estrema opportunità. Con una precisazione: non si tratta solo di un coinvolgimento dei genitori nella preparazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana dei figli (battesimo, prima comunione e cresima) ma di un vero e proprio percorso di fede per questi adulti genitori che costituisca il punto di partenza di una solida e permanente catechesi con gli adulti.

Non la famiglia in aiuto ai catechisti, ma i catechisti in aiuto alla famiglia!

 

3.        Catechesi per coppie di fidanzati in preparazione al matrimonio.

Il contesto di diffusa scristianizzazione in cui viviamo impone una svolta radicale: la preparazione al matrimonio dovrà necessariamente assumere i tratti di un itinerario di riscoperta della fede e di inserimento nella vita della comunità ecclesiale, perciò «il rinnovamento degli itinerari è necessario per renderli cammini efficaci di fede e di esperienza spirituale» (cfr. Educare alla vita buona del Vangelo, n. 54b). In tal senso, l’accompagnamento delle coppie non si può ridurre a pochi incontri. Nei corsi di preparazione è indispensabile che i fidanzati riprendano le radici di iniziazione alla loro fede, che a volte è rimasta ferma alle nozioni della prima comunione.

Papa Francesco è parso deciso al riguardo e ha detto: “La finalità di questa preparazione consiste nell’aiutare i fidanzati a conoscere e a vivere la realtà del matrimonio che intendono celebrare, perché lo possano fare non solo validamente e lecitamente, ma anche fruttuosamente, e perché siano disponibili a fare di questa celebrazione una tappa del loro cammino di fede… In questo spirito, mi sento di ribadire la necessità di un «nuovo catecumenato» in preparazione al matrimonio… Il catecumenato è parte del processo sacramentale, così anche la preparazione al matrimonio diventi parte integrante di tutta la procedura sacramentale del matrimonio, come antidoto che impedisca il moltiplicarsi di celebrazioni matrimoniali nulle o inconsistenti".

 

4.        Catechesi degli adulti nei gruppi sposi o gruppi famiglia

L’itinerario di fede non può terminare con la celebrazione del matrimonio, ma deve proseguire nel tempo, almeno per i primi anni, in un percorso di crescita nella fede della coppia. Pur seguendo metodologie molto differenziate, questo modello di catechesi si sforzerà di accompagnare il meglio possibile le coppie giovani e meno giovani nel loro cammino ordinario di vita cristiana. L’itinerario di fede nei gruppi sposi o gruppi famiglia avrà il compito di

·        favorire in ogni famiglia la formazione di un’autentica comunità di persone;

·        sostenere le singole coppie nel loro compito di trasmissione della vita;

·        aiutarle nel loro originario compito educativo;

·        aiutare a vivere un’autentica e profonda spiritualità coniugale e familiare, fondata sul sacramento del Matrimonio e continuamente alimentato dall’Eucaristia;

·        aiutare gli sposi a vivere le esigenze di un amore che perdona e redime;

·        aiutare la coppia e la famiglia a vivere il suo tipico ministero nella comunità cristiana e nella società.

 

Al riguardo sarà opportuno

·         approfondire la Bibbia;

·         confrontare il vissuto e illuminarlo con il Vangelo;

·         vivere in forma concreta l’appartenenza ad una comunità cristiana adulta;

·         condividere momenti di festa e di preghiera.

 

Il riferimento al presbitero della parrocchia è indispensabile. Egli infatti:

·       conduce a far riferimento continuo alla Parola di Dio, garantendo alle coppie del gruppo l’assistenza spirituale per vivere il Vangelo del matrimonio e della famiglia;

·        si rende garante della fedeltà al magistero della Chiesa;

·      assicura la continuità tra il gruppo, piccola comunità di “chiese domestiche”, e la grande comunità parrocchiale e diocesana;

·         verifica periodicamente con la coppia animatrice e con il gruppo il cammino programmato.

 

5.        Catechesi degli adulti nelle associazioni o nei movimenti ecclesiali

Sono sicuramente appuntamenti di solito molto coinvolgenti che, rifacendosi ad un carisma specifico, si propongono di maturare nelle persone l’appartenenza alla chiesa secondo una determinata prospettiva, di sviluppare la coerenza di vita evangelica nelle pieghe più quotidiane della vita, di promuovere efficacemente l’evangelizzazione in qualsiasi ambiente si è presenti. L’importante sembra essere quello per cui gruppi, associazioni e movimenti abbiano un reale progetto di catechesi. Il Catechismo degli Adulti è una splendida occasione per progettare un autentico, itinerario di fede organico, sistematico e permanente.   

 

6.        Catechesi degli adulti nei Centri di ascolto o nei Gruppi del Vangelo.

Esperienza tipicamente italiana, i «centri di ascolto» o «comunità di ascolto» e i «gruppi del vangelo» sono oggi in aumento, e rappresentano uno sforzo significativo e promettente di evangelizzazione. I gruppi del Vangelo sono gruppi di persone che si radunano periodicamente, generalmente nelle case,

per leggere e approfondire il Vangelo in stretto rapporto con i problemi della vita, per riscoprire la propria identità cristiana e aprirsi alla dimensione comunitaria della vita cristiana. Essi hanno anzitutto una funzione evangelizzatrice e missionaria: aiutare le persone a riaprirsi al senso

religioso, ad accostarsi alla Parola di Dio, a riflettere e a dialogare sui problemi della vita alla luce della Parola.  Si ascolta la Parola di Dio e si ascoltano le persone.  La Parola di Dio deve penetrare nell’esistenza dell’uomo fino a investire le aspirazioni, i bisogni, le ansie, le sofferenze, le speranze di tutti. Come Dio si è fatto carne, così la sua Parola deve incarnarsi nella storia per ricrearla, redimerla, santificarla, trasformarla in una storia più vera e più giusta.  

 

7.        Incontri di catechesi biblica con gli adulti

È un ricchissimo e promettente campo del lavoro, specialmente attraverso forme molto stimolanti di lettura popolare della Sacra Scrittura, perché gli adulti possano familiarizzarsi con la Parola di Dio e approfondire una catechesi biblica sistematica. La scelta del piccolo gruppo come luogo di relazione significativa tra le persone, in particolare nelle famiglie favorirà l’avvicinare alla Bibbia persone spesso ai margini della vita di fede.

È questo un ambito meritevole di particolare attenzione, dal momento che la Bibbia si presenta oggi, senza possibilità di smentita, come il «catechismo degli adulti» più usato e preferito. Lo studio metodico e rigoroso della Sacra Scrittura, normalmente introdotto da esperto, in genere si allea positivamente alla comunicazione viva delle esperienze e al confronto diretto delle opinioni fra i partecipanti.

 

8.        Catechesi degli adulti come iniziazione alla fede: il catecumenato.

Il catecumenato è il paradigma e il modello di ogni catechesi. Anticamente i catecumeni erano coloro che si preparavano, da adulti, a ricevere i sacramenti della iniziazione cristiana. L’itinerario era assai articolato sia per quanto riguardava l’annuncio della fede, sia per quanto concerneva i segni e i gesti liturgici.

Il Concilio Vaticano II ha deciso di ripristinare il catecumenato per accompagnare oggi al battesimo gli adulti che vogliono diventare cristiani.

 

L'esperienza catecumenale si sta manifestando ricca e promettente anche nella Chiesa di oggi. Anche oggi il catecumenato non può durare meno di due anni circa e dovrà intendersi come un percorso a tappe attraverso il quale si riceve una formazione cristiana nella Chiesa per arrivare a diventare cristiani.

Il catecumenato, tuttavia, non è una semplice esposizione di dogmi e di precetti, ma una formazione a tutta la vita cristiana e un tirocinio debitamente esteso nel tempo, mediante i quali i discepoli vengono in contatto con Cristo, loro maestro. Il catecumenato è itinerario, graduale e progressivo, di evangelizzazione, iniziazione, catechesi e mistagogia presentato con valore di forma tipica per la formazione cristiana.

Tale cammino accoglie il nuovo credente e lo sostiene fino a generarlo a vita nuova; è fondato su un serio impegno personale di risposta a Dio e di progressivo cambiamento di mentalità e di costume (cfr. RICA, 19). Il processo formativo è quindi sostenuto dall’ascolto della Parola e dalla catechesi, da riti e celebrazioni, da esercizi ascetico-penitenziali, dall’accompagnamento ecclesiale. Queste quattro vie: la conversione, la catechesi, i riti liturgici e la testimonianza della vita, sono realtà distinte e al tempo stesso fondamentalmente legate e dipendenti l’una dall’altra.

 

Le comunità cristiane, pertanto devono prepararsi adeguatamente in vista di una richiesta di itinerario catecumenale da parte di adulti che non hanno ricevuto i sacramenti della iniziazione cristiana e intenderebbero incontrare il Cristo Salvatore.

Il Rito dell’iniziazione Cristiana degli Adulti (RICA) è testo base che orienta e che presenta il catecumenato degli adulti.

 

Conclusione

 

A ben vedere, la rassegna presentata offre un ventaglio significativo di itinerari catechistici con gli adulti. Tutto questo dovrebbe stimolare l'azione e la creatività pastorale. Occorrerà avere davanti agli occhi tutte, o alcune, di queste “forme di catechesi” descritte, e profittare convintamente delle circostanze che si presentano nella ordinarietà della prassi pastorale parrocchiale.

 

Percorribili in maniera agevola dovrebbero essere gli itinerari di:

      catechesi liturgica e la messa domenicale

      catechesi con i genitori in occasione dei sacramenti dei figli.

      catechesi per coppie di fidanzati in preparazione al matrimonio.

      catechesi degli adulti nelle associazioni o nei movimenti ecclesiali

      catechesi degli adulti nei Centri di ascolto o nei Gruppi del Vangelo.

 

Senza indecisioni e indulgenze, senza rinvii e/o perplessità sarà opportuno por mano all’aratro senza voltarsi indietro. Una pastorale responsabile suppone un cammino serio di progettazione, secondo un iter metodologico convinto. Non tutto sarà perfetto o soddisfacente; ogni inizio è difficile! Tuttavia sarà essenziale por mano alla catechesi degli adulti per rivitalizzare le nostre comunità parrocchiale.

Il parroco è il primo responsabile dell'annuncio del Vangelo nella comunità, ma è impensabile che ne sia l'unico. Occorre rafforzare la scelta di una Chiesa tutta ministeriale animata dalla fiducia nei confronti dei ministeri laicali: sarà più facile in questo modo passare da una pastorale di conservazione a una pastorale missionaria.

 

La Chiesa nasce dalla Parola ascoltata, celebrata e vissuta.

 

Senza annuncio non si può fare l’atto di fede; senza la Parola di Dio non si prende coscienza del proprio bisogno di salvezza; senza qualcuno che lo racconti, non conosciamo il volto del Dio di Gesù Cristo; senza la Parola i segni cristiani cadono nell’equivoco della superstizione e della magia...

Così la catechesi agli adulti nella prospettiva della evangelizzazione diventerà sempre più «gioiosa notizia» della misericordia di Dio, itinerario cosciente di vita verso il Padre, risposta libera e piena al disegno di Dio, accompagnamento personale a riconoscere Cristo presente nell’esistenza cristiana.

 

 

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