L'ottavario dei defunti e l'indulgenza plenaria

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La ricorrenza della Commemorazione dei Fedeli Defunti suscita il desiderio di rinnovare la preghiera per i nostri cari che ci hanno lasciato nell’intento di assicurare loro il riposo eterno. E' ciò che esprimiamo con il termine suffragio, parola di origine latina che significa: soccorrere, sostenere, aiutare.
La Chiesa concede l’indulgenza plenaria, applicabile soltanto alle anime del Purgatorio al fedele che nei singoli giorni, dal 1 all’8 novembre, devotamente visita il cimitero e prega, anche solo mentalmente, per i defunti.
Tuttavia, vista la particolare situazione di pandemia l'indugenza plenaria per i fedeli defunti viene prorogata dalla Santa Sede per tutto il mese di novembre 2021 alle solite condizioni.

La Chiesa suffraga le anime dei nostri cari defunti:
— con la celebrazione di Sante Messe,
con i meriti che acquistiamo compiendo le opere di carità,
con l'applicazione delle indulgenze.

Che cosa sono le indulgenze

Il Catechismo della Chiesa Cattolica al numero 1471 scrive: «L'indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, remissione che il fedele, debitamente di­sposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la qua­le, come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa e applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi». «L'indulgenza è parziale o plenaria secondo che libera in parte o in tutto dalla pena temporale dovuta per i peccati». «Ogni fedele può acquisire le indulgenze [...] per se stesso o applicarle ai defunti».

La teologia cattolica insegna che ogni nostro peccato ha una duplice conseguenza:
  genera una colpa, che è rimessa dall'assoluzione sacramentale nella confessione, attraverso la quale il peccatore è rimesso allo stato di grazia e alla comunione con Dio.
  comporta una pena, che permane anche oltre l'assoluzione. Infatti ogni peccato necessita una purificazione che si ottiene con una pena temporale, alla quale il peccatore è sottoposto nonostante il perdono ricevuto mediante la confessione.

La pena temporale, può essere scontata sulla terra con preghiere e penitenze, con opere di carità e con l’accettazione delle sofferenze della vita. Viceversa può essere scontata nell’aldilà, nel Purgatorio. Per estinguere il debito della pena temporale la Chiesa permette al fedele battezzato di accedere alle indulgenze.

E proprio perché difficilmente possiamo presumere che in questa vita riusciremo a giungere a quella perfezione che ci permetterebbe di essere ammessi alla piena comunione con Dio immediatamente dopo il nostro trapasso, la Misericordia Divina prevede un tempo di purificazione anche dopo la nostra morte, in quella particolare condizione, (tradizionalmente chiamata Purgatorio), nella quale si troverà la nostra anima al termine del nostro esilio terreno e in attesa di giungere alla piena comunione con Dio.
Leggiamo ancora nel Catechismo: "Coloro che muoiono nell'amicizia di Dio, ma imperfettamente purificati, benché sicuri della propria salvezza eterna, vengono sottoposti, dopo la morte, ad una purificazione, al fine di ottenere la santità necessaria per entrare nella gioia di Dio".

Dal tesoro della Chiesa

Alla luce di quanto considerato affermiamo che l'indulgenza è una remissione che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministro della Redenzione, con la sua autorità, dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi.
La Chiesa trae le indulgenze in forza del suo unico tesoro: i meriti di Gesù Cristo, della Madonna e dei Santi. Ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica: “Appartiene a questo tesoro il valore veramente immenso, incommensurabile e sempre nuovo che presso Dio hanno le preghiere e le buone opere della beata Vergine Maria e di tutti i santi, i quali, seguendo le orme di Cristo Signore per grazia sua, hanno santificato la loro vita e condotto a compimento la missione affidata loro dal Padre; in tal modo, realizzando la loro salvezza, hanno anche cooperato alla salvezza dei propri fratelli nell'unità del corpo mistico”. (CCC 1477)

La Chiesa fa questo in merito al potere di legare e sciogliere, che Gesù dette a Pietro: "A te darò le chiavi del Regno dei Cieli; tutto ciò che avrai legato sulla terra resterà legato nei cieli e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra resterà sciolto nei cieli" (Mt, 16, 19).
Giovanni Paolo II Bolla nella di indizione dell’Anno Santo 1998 Incarnationis mysterium scrisse: "La Chiesa, avendo ricevuto da Cristo il potere di perdonare in suo nome, è nel mondo la presenza viva dell’amore di Dio che si china su ogni umana debolezza per accoglierla nell’abbraccio della sua misericordia. È precisamente attraverso il ministero della sua Chiesa che Dio espande nel mondo la sua misericordia mediante quel prezioso dono che, con nome antichissimo, è chiamato indulgenza".
 

Cosa fare per acquistare l’indulgenza plenaria per un defunto?

Per ottenere l’indulgenza plenaria per un defunto occorre:

  1. Riconciliarsi con Dio attraverso il Sacramento della Confessione. La Confessione può essere fatta entro 8 giorni prima e 8 giorni dopo il giorno in cui si lucra l’indulgenza.
  2. Esprimere retta intenzione di non ricadere in una situazione di peccato.
  3. Accostarsi alla Comunione Eucaristica.
  4. Pregare secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. E' sufficiente il Credo, un Padre nostro, un’Ave Maria un Gloria al Padre.

 

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PENITENZIERIA APOSTOLICA

DECRETO

Questo anno, nelle attuali contingenze dovute alla pandemia da “covid-19”,
le Indulgenze plenarie per i fedeli defunti saranno prorogate per tutto il mese di Novembre,
con adeguamento delle opere e delle condizioni al fie di garantire l’incolumità dei fedeli.


 

Sono pervenute a questa Penitenzieria Apostolica non poche suppliche di Pastori i quali chiedevano che quest’anno, a causa dell’epidemia da “covid-19”, venissero commutate le pie opere per conseguire le Indulgenze plenarie applicabili alle anime del Purgatorio, a norma del Manuale delle Indulgenze (conc. 29, § 1). Per questo motivo la Penitenzieria Apostolica, su speciale mandato di Sua Santità Papa Francesco, ben volentieri stabilisce e decide che quest’anno, per evitare assembramenti laddove fossero proibiti:

a.- l’Indulgenza plenaria per quanti visitino un cimitero e preghino per i defunti anche soltanto mentalmente, stabilita di norma solo nei singoli giorni dal 1° all’8 novembre, può essere trasferita ad altri giorni dello stesso mese fino al suo termine. Tali giorni, liberamente scelti dai singoli fedeli, potranno anche essere tra loro disgiunti;

b- l’Indulgenza plenaria del 2 novembre, stabilita in occasione della Commemorazione di tutti i fedeli defunti per quanti piamente visitino una chiesa o un oratorio e lì recitino il “Padre Nostro” e il “Credo”, può essere trasferita non solo alla domenica precedente o seguente o al giorno della solennità di Tutti i Santi, ma anche ad un altro giorno del mese di novembre, a libera scelta dei singoli fedeli.

Gli anziani, i malati e tutti coloro che per gravi motivi non possono uscire di casa, ad esempio a causa di restrizioni imposte dall’autorità competente per il tempo di pandemia, onde evitare che numerosi fedeli si affollino nei luoghi sacri, potranno conseguire l’Indulgenza plenaria purché, unendosi spiritualmente a tutti gli altri fedeli, distaccati completamente dal peccato e con l’intenzione di ottemperare appena possibile alle tre consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre), davanti a un’immagine di Gesù o della Beata Vergine Maria, recitino pie orazioni per i defunti, ad esempio le Lodi e i Vespri dell’Ufficio dei Defunti, il Rosario Mariano, la Coroncina della Divina Misericordia, altre preghiere per i defunti più care ai fedeli, o si intrattengano nella lettura meditata di uno dei brani evangelici proposti dalla liturgia dei defunti, o compiano un’opera di misericordia offrendo a Dio i dolori e i disagi della propria vita.

Per un più agevole conseguimento della grazia divina attraverso la carità pastorale, questa Penitenzieria prega vivamente che tutti i sacerdoti provvisti delle opportune facoltà, si offrano con particolare generosità alla celebrazione del sacramento della Penitenza e amministrino la Santa Comunione agli infermi.

Tuttavia, per quanto riguarda le condizioni spirituali per conseguire pienamente l’Indulgenza, si ricorda di ricorrere alle indicazioni già emanate nella nota “Circa il Sacramento della Penitenza nell’attuale situazione di pandemia”, emessa da questa Penitenzieria Apostolica il 19 marzo 2020.

Infine, poiché le anime del Purgatorio vengono aiutate dai suffragi dei fedeli e specialmente con il sacrificio dell’Altare a Dio gradito (cfr. Conc. Tr. Sess. XXV, decr. De Purgatorio), tutti i sacerdoti sono vivamente invitati a celebrare tre volte la Santa Messa il giorno della Commemorazione di tutti i fedeli defunti, a norma della Costituzione Apostolica “Incruentum Altaris”, emessa da Papa Benedetto XV, di venerata memoria, il 10 agosto 1915.

Il presente Decreto è valido per tutto il mese di novembre. Nonostante qualsiasi disposizione contraria.

Dato in Roma, dalla sede della Penitenzieria Apostolica, il 22 ottobre 2020, memoria di San Giovanni Paolo II.