La vita nello Spirito
il dono dell'intelletto

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Celebrata la Pentecoste la nostra è diventata: “La vita nello Spirito”.
Riflettiamo insieme sui sette santi doni a noi elargiti dal Paraclito.


«Dona ai tuoi fedeli, che solo in te confidano i tuoi santi doni»

 



Tra i doni dello Spirito Santo c'è l'intelletto. 

In genere pensiamo che le persone intelligenti siano quelle che imparano le cose facilmente e non hanno bisogno di fare un grande sforzo per capirle. A prima vista potremmo pensare al dono dell'intelligenza uguale a quello della saggezza: più che a un dono ci può sembrare una qualità di alcune persone. Tuttavia, non possiamo dimenticare che i doni dello Spirito sono per tutti i battezzati. Quindi non dobbiamo confonderli con le qualità umane.

 

Nel Vangelo troviamo alcuni passaggi in cui vediamo che i discepoli non capivano gli insegnamenti o gli avvertimenti del Signore: all'inizio non comprendevano il significato delle parabole e Gesù ha dovuto spiegargliele (Mt 13, 18 e seguenti; 36 e seguenti). Non compresero gli annunci della passione e discutevano su cosa significasse quando Gesò parlava loro della sua risurrezione (Mc 9, 32; Lc 9 45; 18, 34). Oppure interpretavano in modo del tutto sbagliato un avvertimento sulla necessità di guardarsi dal lievito dei farisei e dei sadducei (Mt 16,5-12). 

 

La causa di questa difficoltà di comprensione non era data dal fatto che i discepoli fossero privi di capacità intellettuali, o che il Signore parlasse per loro in modo eccessivamente elevato; la causa stava nella "durezza di cuore", nella resistenza a configurare la propria vita da Lui.

 

I discepoli non potevano "capire" gli annunci della passione e della risurrezione se, mentre il Signore annunciava loro la sua morte e spiegava le dinamiche della sua vita, che non consiste nell'essere serviti ma nel servire e dare la sua vita come riscatto per molti, stavano discutendo su chi sarebbe stato più importante nel Regno dei Cieli.


Non poterono capire l'avvertimento di Gesù sul lievito dei farisei, che onorano Dio con le labbra, ma il loro cuore è lontano da Lui (Mt 15, 8); oppure si limitano a osservare solo i precetti esteriori della purezza, ma non si preoccupano della verità di ciò che è dentro l'uomo (Mt, 15, 15 ss), se la loro preoccupazione principale era quelladi assicurare il loro sostentamento materiale.

 

Chi si unisce in questo modo al Signore diventa uno con Lui e comprende i misteri del suo Regno. Attraverso il dono dell'intelligenza, lo Spirito conduce a comprendere la coerenza interna del messaggio di Cristo e a vivere in armonia con lui e con le sue parole.

 

I discepoli arrivarono a comprendere appieno il Signore e le sue parole dopo la risurrezione. Nell'incontro con il Risorto si è aperto "il loro intendimento per comprendere le Scritture" (Lc 24,45); è scomparsa la durezza del loro cuore e hanno dato testimonianza a Cristo con tutte le conseguenze. 

 

Chiediamo allo Spirito di concederci di arrivare a comprendere il mistero di Cristo e di viverlo pienamente per essere suoi testimoni nel mondo.

 

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