La regalità di Cristo

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La regalità di Cristo



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risto Re! Il Mistero della regalità di Cristo. Grande è questo mistero. E’ la conclusione di un anno liturgico, del kayros, cioè il tempo santo, durante il quale la Chiesa ha celebrato l’opera di salvezza del Cristo. Colpisce il dialogo tra Gesù e Pilato sulla Sua regalità: "Sì io sono re, per questo sono nato, per questo sono venuto al mondo, per rendere testimonianza alla verità". Gesù afferma sì la sua regalità, ma dice anche che la sua regalità é particolare, "il mio regno non é di questo mondo, se il mio regno fosse di questo mondo, i miei soldati combatterebbero perché non fossi catturato, imprigionato, processato, il mio regno non é di questo mondo".
Con questa dichiarazione Gesù ha indicato che la Sua regalità è profondamente diversa dal concetto di regalità oggi intesa.

Dove è questo Re? Quale è il Suo trono? Il Vangelo ci porta sul Calvario, a guardare il Re che è sul suo trono: la Croce. La corona di spine, la sua corona regale.La croce? Sì la croce. Guardarlo come?
Il Vangelo indica quattro modi di guardare il Re sul trono della croce:
-i capi del popolo,
-i soldati,
-uno dei due malfattori
-l’altro malfattore.

Solo il quarto è vero: Ricordati di me quando sarai nel tuo regno!

Il Re è “il Cristo di Dio”. Guardando Gesù sulla croce, l’uomo scopre chi è Dio e la salvezza. Egli è grazia, egli è solo misericordia, Egli muore perché io possa vivere.
Ricorda la Scrittura: “A stento si trova chi sia disposto a morire per un giusto; forse ci può essere chi ha il coraggio di morire per una persona dabbene. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi“ (Rm. 5,7-8).
“Gesù ricordati ...”
“Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il Figlio delle sue viscere? Anche se si dimenticasse, io non ti dimenticherò mai di te”

Gesù non vuole affermare la Sua regalità con la forza, Egli vuole la nostra libera adesione a ciò che Lui é e a ciò che Lui insegna. Nessun uomo può essere costretto a credere in Cristo e ad attuare la Sua legge di Amore. Sono realtà che devono scaturire da una nostra libera e responsabile decisione.

Egli regna su di noi poiché con la sua Croce ha liberato “quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù per tutta al vita” ((Is. 49, 15)
Guardiamo unicamente a Lui ... il Cristo che dona se stesso sulla croce, il Cristo che effonde il suo sangue per la remissione dei peccati.

Guardiamo al Re Crocefisso convinti della nostra infinita miseria, Egli è l’infinita misericordia del Padre che si ricorda di noi per introdurci nel suo Regno.

Accostiamoci a Lui con amore, con riconoscenza e con ostinata speranza; solo Lui ci può salvare; solo Cristo ci dona la luce, la vita, la speranza, con il Suo Amore che è Misericordia.

ATTO DI CONSACRAZIONE
A CRISTO RE

O Gesù dolcissimo, o Redentore del genere umano, riguarda a noi umilmente prostrati innanzi a te.
Noi siamo tuoi e tuoi vogliamo essere e per vivere a te più strettamente congiunti, ecco che ognuno di noi oggi spontaneamente si consacra al tuo sacratissimo Cuore.

Molti, purtroppo, non ti conobbero mai; molti, disprezzando i tuoi comandamenti, ti ripudiano.
O benignissimo Gesù, abbi misericordia e degli uni e degli altri e tutti quanti attira al tuo sacratissimo Cuore.

O Signore, sii il Re non solo dei fedeli che non si allontanarono mai da te, ma anche di quei figli prodi­ghi che ti abbandonarono; fa' che questi, quanto prima, ritornino alla casa paterna, per non morire di miseria e di fame.

Sii il Re di coloro che vivono nell'inganno e nell'er­rore, o per discordia da te separati; richiamali al porto della verità, all'unità della fede, affinché in breve si faccia un solo ovile, sotto un solo pastore.

Largisci, o Signore, incolumità e libertà sicura alla tua Chiesa; concedi a tutti i popoli la tranquillità dell'ordine: fa' che da un capo all'altro della terra risuoni quest'unica voce: "Sia lode a quel Cuore divino, da cui venne la nostra salute; a lui si canti gloria e onore nei secoli dei secoli.”
Amen.

Leone XIII