La preghiera
nel Catechismo della Chiesa Cattolica

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Molti mi hanno chiesto di offrire una sintesi sicura e chiara sulla orazione cristiana come base per una catechesi e una necessaria iniziazione a questa “arte del pregare”.  Lo farò in due tempi anche per non proporre un documento troppo ampio.

 

Non avrei potuto trovare miglior riferimento che il Catechismo della Chiesa Cattolica, che in questo modo intendiamo onorare in occasione del 20.mo anniversario della sua pubblicazione: 11 ottobre 1993.

Il Catechismo non manca di una esposizione esaustiva straordinaria nella sua quarta parte con la quale ha voluto porre nelle nostre mani una vera catechesi ordinata e completa sulla orazione cristiana.

Sebbene il Catechismo in questa come nelle altre parti necessiti di una trasmissione adeguata, un approfondimento e uno sviluppo che faccia passare dal compendio della fede alla catechesi pratica, occorre dire che in esso incontriamo un compendio di teologia e di pedagogia con uno schema ricco e ispiratore che può offrire la opportunità di approfondire l'orazione con altri strumenti trasversali: la Bibbia, la liturgia, la testimonianza dei Padri e dei santi, le orazioni che si trovano nella tradizione della Chiesa e nella pietà popolare. In tal modo è possibile elaborare una serie di catechesi sistematiche circa l'orazione cristiana. E con esse fare delle comunità cristiane autentiche scuole di orazione coniugando, come in ogni buona mistagoia pastorale, la teologia e la prassi della preghiera.

 

L'urgenza di insegnare a pregare è oggi tra le preoccupazioni più serie della pastorale cristiana, al fine  di consentire che i cristiani giungano a una fede adulta e matura, filiale e formata quale la richiede la società moderna. E il Catechismo offre una risposta a questa necessità di una iniziazione seria, sistematica e impegnativa che permetta, senza difficoltà, di aprire nelle parrocchie e/o comunità, come risposta a questa esigenza vitale, una catechesi della preghiera che si faccia mistagogia, pratica concreta, cammino di fede.

Sono almeno due le sfide che provoca la preghiera cristiana. La prima è la sfida alla teologia, la quale non ha dato lo spazio che merita alla preghiera cristiana come elemento fondamentale della rivelazione e della dogmatica; come è se la preghiera fosse solo un tema di spiritualità e non di teologia e di teologia spirituale. La seconda sfida riguarda direttamente la pastorale, tanto teorica quanto pratica, la quale non ha insistito sufficientemente nelle sue proposte circa il luogo che occupa e deve occupare la pastorale della preghiera nel cammino della vita cristiana, prima e dopo l'itinerario che porta ai sacramenti dell'iniziazione e nelle migliori proposte che la pastorale deve offrire ai cristiani di oggi perché siano coscienti della loro fede, della loro relazione personale con il Dio che si rivela come amico e invita tutti alla comunione con Sé.

 

Il Catechismo colma una lacuna e offre una risposta sia alla teologia e sia alla pastorale nella connessione delle sue quattro parti che sviluppano i temi della fede proclamata, professata, celebrata e vissuta; e come una specie di connessione che dinamizza queste tre prime parti del Catechismo vi è la fede pregata, che porta la   parola proclamata all'esperienza personale del dialogo con Dio, la fede celebrata nella liturgia all'assimilazione personale e la fede cristiana con tutte le sue esigenze al discernimento orante e alla verifica costante …….. con il Dio vivo che è la preghiera, autentica personalizzazione cosciente della fede e della vita.

Di qui l'importanza di considerare questa parte del Catechismo della Chiesa Cattolica che è un dono prezioso per la teologia e la pastorale, per la pietà e per il ministero di insegnare a pregare, offerto a pastori e fedeli, a uomini a donne che per essere oranti possono e devono essere - come raccomanda il Catechismo - guide di preghiera:  la famiglia cristiana, i ministri ordinati, i religiosi, le religiose, i catechisti, i gruppi di preghiere, coloro che si dedicano alla direzione o all'accompagnamento spirituale.

 

 

ALCUNE CHIAVI DI LETTURA

 

 

1.     Una elaborazione progressiva

 

Per molto tempo la ghisa non ha potuto contare su uno strumento di tanta quarta per insegnare ai cristiani i sentieri della preghiera cristiana. Con la certezza della fermezza della fede, con l'ispirazione biblica che lo impregna, con la completezza teologica e lo illustra e l'ispirazione della pietra che lo caratterizza, il catechismo della Chiesa cattolica offre una sintesi ricca e attualizzata.

Il catechismo della Chiesa cattolica, nella divisione delle quattro parti, come fu allora per il catechismo del concilio di Trento, ha riservato alla preghiera cristiana tutta l'importanza teologica e pastorale che merita anche se con accenti diversi nel tono che nel contenuto tra i due catechismi. Quello di Trento molto rientrato dalla sintesi tomistica; quello del Vaticano II con una accentuazione biblica, artistica e liturgica e con una maggiore prospettiva pastorale e spirituale.

L'inclusione di una quarta parte nel catechismo della Chiesa cattolica sulla orazione non è stato in realtà progetto del primo momento nel quale fu pensato e redatto il catechismo. Nella rivelazione del testo, presentata ai vescovi né gli anni 1989-1990, sembravano solo un epilogo con il commento del Padre nostro. Forse alla struttura in tre parti da renderla più adeguata e l'epilogo con il commento del Padre nostro poteva avere una funzione di sintesi finale. In realtà, lo stesso catechismo di Trento, riservava una quarta parte alla preghiera, per cui pareva strano che non si fosse pensato che non si fosse pensionato è dirigere ed una catechesi somigliante 1 è in Nord, come nelle altre parti, l'una sezione dottrinale ampia è con l'altra sezione in sintetica, questa volta è con una maggior sintesi della catechesi della Chiesa di tutti i tempi: l’orazione del Padre nostro. Occorreva in questo caso per questa sintesi tenere conto della grande tradizione della infezione cristiana dei primi secoli, ristabilita dal Vaticano II nel rito dell'iniziazione cristiana degli adulti, che in tre riti del tempo della purificazione e della illuminazione annovera la consegna del simbolo della fede come sintesi di ciò che i cristiani debbono professare e della orazione del Signore come sintesi di come cristiano deve pregare.

Per desiderio di molti vescovi e per un esplicito suggerimento della Congregazione per la Dottrina della Fede, dopo la prima consultazione promossa tra i Vescovi, i periti posero mano all'opera e lo fecero con rapidità e con competenza per offrire una quarta parte simile alle altre tre, con una parte espositiva ampia circa la preghiera cristiana, conservando quanto già era proposto nel il precedente Epilogo come seconda sezione dedicata a una sintesi della preghiera cristiana che è la preghiera del Padre nostro.

In tal modo la Chiesa al momento della promulgazione del catechismo nel 1992 ha potuto contare non solo su una valida sintesi in merito all'orazione cristiana, ma poteva offrire come novità una delle tre parti più suggestive dello stesso Catechismo. È una parte nella quale è possibile avvertire una maggiore originalità di esposizioni e di concetti, di orientamenti e di suggestioni, un con uno stile profondo, sapienziale, narrativo, attestativo o testimoniale, come ha voluto essere lo stile del Catechismo: uno stile che è spirituale e mistagogico insieme.

 

2.     La preghiera: un tema trasversale di tutto il Catechismo

 

Occorre evitare di cadere nella tentazione di pensare che una quarta parte del catechismo della Chiesa cattolica sia stata dedicata alla spiritualità o alla teologia spirituale come tale unita alla prima di carattere teologico dogmatico alla seconda di contenuto liturgico sacramentale alla terza di prospettiva etico morale.

Non possiamo cadere nel rischio di semplificare così le cose. Primo perché la preghiera non comprende tutta la vita spirituale cristiana. In secondo luogo, perché la spiritualità - come ben mostra nella sua esposizione il catechismo - è anche la vita e l'esperienza del dopo una, la celebrazione dei misteri, la vita in Cristo e nello Spirito che suppongo tutta la vita cristiana evangelica, ispirata ai comandamenti di Dio e i precetti della Chiesa, alle beatitudini, e alle virtù morali, ai doni e ai frutti dello Spirito Santo, ai consigli evangelici, alla vita di santità inclusa quella mistica, temi che appartengono alla terza parte del catechismo.

Il tema della preghiera corrobora tutti i contenuti delle altre parti, offrendo la chiave di un cammino di vita cristiana verso la maturità, in una valorizzazione del Padre nostro, pregato e vissuto come compendio di tutto il vangelo, secondo la felice espressione di Tertulliano citata dallo stesso catechismo (2761), o di tutto il cammino della preghiera e della vita cristiana secondo la considerazione di Santa Teresa di Gesù. Dove vive per comprendere il senso fondamentale del tema della preghiera nella quarta parte e dunque necessario possedere alcune chiavi di lettura, che si impongono a partire dal progetto unitario del catechismo che con frequenza ricorre al metodo della commissione strutturale di tutte le sue parti, che pone in rilievo la stretta logica di tutto l’insieme di questo compendio della fede della vita. Dove vive di fatto in varie occasioni, secondo una metodologia unitaria, si sottolinea l'importanza dell'orazione cristiana nella struttura stessa della proposizione della dottrina cristiana offerta da catechismo. Già il Papa Giovanni Paolo II nella costituzione apostolica Fidei depositum, esprime l'unità strutturale del insieme in cui la preghiera occupa il suo luogo specifico, insieme all'esposizione del credo, dei sacramenti e dei comandamenti secondo lo schema del catechismo di Trento. Una giustificazione è che ha il suo nucleo nel mistero cristiano che è l'oggetto della fede ( prima parte ), è celebrato e comunicato mediante di azioni liturgiche ( seconda parte ); è presente per illuminare sostenere i figli di Dio nel loro agire ( terza parte ); e il fondamento della nostra preghiera, la cui espressione privilegiata è il padre nostro e esprime l'oggetto della nostra richiesta, la nostra gioia, la nostra intercessione ( quarta parte ). In realtà, affermava il Papa Giovanni Paolo II, le stesse liturgie è insieme stessa orazione e in fondo è occorre vedere nel catechismo un riferimento a Cristo presente dei sacramenti. È lui la fonte della fede, il modello della gilet cristiano e il maestro della preghiera.

Tutte le volte che Catechismo della Chiesa Cattolica cerca di giustificare la divisione in quattro parti o pone in rilievo la struttura interna dello schema globale, fa naturalmente una allusione alla preghiera cristiana come elemento strutturale del credere e del vivere cristiano. I riferimenti potrebbero essere numerosi. Siano sufficienti alcuni per vedere il tenore di questa giustificazione globale. Può essere interessante partire dalla giustificazione del contenuto della quarta parte: " l'ultima parte del Catechismo tratta del senso e dell'importanza della preghiera nella vita dei credenti (prima sezione). Si chiude con un breve commento delle sette domande dell'orazione del Signore (seconda sezione). In esse, in effetti, è possibile cogliere la somma dei beni che dobbiamo sperare e che il nostro Padre celeste vuole concederci" (17).

All'inizio della da parte si ricorda di nuovo l'intima unità del catechismo, facendo riferimento a una ragione più fondamentale. Il mistero della fede esige "che i fedeli e non ed è e il in bilico dal c'è il e non e gli occhi lui in una versione leghista e personale con gli ho Dio della questa relazione è la preghiera. Una annotazione che ricomprerà pienamente il senso pieno della orazione come personalizzazione della fede, della santificazione e il culto, nella liturgia e i sacramenti, della vita cristiana in generale.

In realtà, già fin dal principio stesso della esposizione del tema della fede, nella prima sezione della prima parte, il senso dialogico della rivelazione pone in evidenza l'indissolubile unità tra la fede e la preghiera che è tipica della rivelazione biblica (27-30). È impressionante questa specie di prologo strutturale al tema della fede orante. Già nel titolo del capitolo I si legge: L'uomo è capace di Dio. Una indicazione suggestiva, confrontata con la citazione del Vaticano II nella Gaudium et Spes 19 che ha posto al vertice della antropologia cristiana la chiamata alla comunione con Dio e l'invito al dialogo con Lui. Questo dialogo e la preghiera (27). Si apre poi il tema della fede con il tema della vocazione religiosa di tutti gli uomini, espressa nelle differenti religioni con le forme di preghiera e di meditazione, di culto e di offerta (28) e con la ricerca talvolta difficile ma gioiosa dell’incontro religioso con Dio (29-30).

All’Inizio della IV parte su orlerà di vocazione universale alla preghiera, della persona umana in contatto con il cosmo, come fonte della ricerca di Dio che è iscritta nella vocazione umana e che si manifesta nella religiosità universale e nella pratiche oranti e meditative delle differenti religiosi. (2566-2568)

Il tema della preghiera è – inoltre – strutturalmente unito a ognuna della parti del Catechismo: alla fede come adesione personale, alla liturgia che è sempre una celebrazione orante, alla vita morale cristiana che nella sua espressione più nobile è vita in Cristo e vita nello Spirito radicata nei sacramenti e aperta al dialogo con Dio: “Per mezzo dei sacramenti e la preghiera ricevono la grazia di Cristo e i doni dello Spirito…” (1692), come recita uno dei numeri iniziali della parte terza.

Si potrebbe dire che in tutta la prima parte del Catechismo alla fides quae dei contenuto dei dogmi e della dottrina della fede cristiana, corrisponde la fides qua che è la adesione orante e viva del cristiano che partecipa dei misteri nella misura in cui personalizza la professione della fede, che è una risposta orante.

E’ evidente che la preghiera occupa un posto privilegiato in tutta la seconda parte della celebrazione del mistero cristiano. La liturgia è preghiera, come afferma uno dei numeri che introduce il tema liturgico (1073). Si parla ampiamente della preghiera nella terza parte nel contento dell’esercizio della virtù della religione con un riferimento specifico ai doveri che nascono dall’adorazione di Dio così come viene esplicitato nel primo comandamento (2095-2098 e ss.).

 

3.     Struttura e infrastruttura

 

Il Catechismo – in realtà – tratta della preghiera nella sua quarta parte in maniera unitaria in due sezioni. La prima con il titolo: La preghiera nella vita cristiana, indica la sua dimensione vitale. La seconda ha per titolo La preghiera del Signore, il Parte nostro. Il fatto di dedicare la seconda sezione alla esposizione catechistica del Padre nostro non necessita di particolare giustificazione. Lo ha sempre fatto la tradizione patristica  e liturgica dell’itinerario di iniziazione cristiana, che ha visto nella preghiera del Signore il compendio della preghiera dei battezzati. I Padri, commentando il Padre nostro hanno scritto trattati interi a proposito della preghiera dei cristiani.

La struttura di ognuna delle sezioni di offre una visione d'insieme ben precise, come si può dedurre dalla lettura dello stesso indice del catechismo. Una specie di introduzione apre il tema: che cos'è la preghiera? Segue il primo capitolo e come una un dio biblica della preghiera con il titolo rivelazione dell'orazione. E secondo capitolo e come una disposizione sistematica di una particolare più Lucia della preghiera attraverso la migliore tradizione della Chiesa universale. Di qui suo titolo: la tradizione della preghiera. Il terzo capitolo a un carattere più pedagogico, o meglio, mistagogico, con un titolo che è braccia e le espressioni della vita di preghiera e le sue difficoltà, l’ascesi (e insieme la mistica ) della preghiera che talvolta e combattimento e grazia: la vita di preghiera.

Da seconda sezione con tre articoli e siccome il carattere della preghiera del Signore, l'invocazione iniziale che compendio loro azione filiale del cristiano, le sette domande e la dossologia finale.

Come nelle altre parti del catechismo alla struttura di governo che è come è la parte più visibile, corrisponde una infrastruttura. La quarta parte si muove come nelle altre parti, a partire dalla ricchezza biblica impressionante; completa l'infrastruttura il ricorso ai padri della Chiesa e alla teologia dei santi, con felici citazioni antologiche della tradizione orientale e occidentale, si fa presente la liturgia e la pietà popolare con le sue forme e formule, qui è la mi sono felici e adeguate annotazioni di carattere ovale psicologico per definire la dottrina e l'esperienza dell'uomo di oggi. L'opzione fatta nella prima sezione che porta il titolo: la preghiera nella vita cristiana necessita forse di una spiegazione. L'opzione metodologica rispondere alla logica interna del catechismo. Benché è della preghiera si sia parlato in altre parti e accuratamente giacché è la fede e adesione oranti le e la liturgia preghiera che ascolta, accoglie, risponde e sì e lesa fino a Dio, la quarta parte offre una visione d'insieme del mistero della preghiera alla luce della storia della salvezza.

A proposito del titolo della seconda sezione si potrà annotare il dettaglio del titolo: la preghiera nella vita cristiana. In questo modo si sostiene il senso della preghiera cristiana non come una occupazione unita ad altre, ma come relazione Elisa è personale con il Dio vivo e vero. Circa la struttura della prima sezione: come può la Chiesa e insegnare ai figli di Dio a invocare il padre per mezzo di Cristo dello spirito santo? Dei primi secoli d'alcuni dati della Chiesa, alcuni santi e direttori spirituali hanno scritto trattati sulla preghiera, ognuno secondo la propria logica delle necessità dei suoi lettori. Il catechismo della Chiesa cattolica, lasciando ai singoli vescovi il compito della inculturazione, a seguito puntualmente la logica della storia della salvezza, il lungo cammino di Dio con l'uomo di mondo che è l'uomo risponda al suo Dio, accolta la sua alleanza e vita finalmente in comunione con lui. Di qui il piano di questa sezione in tre capitoli: la rivelazione della preghiera, la tradizione dell'orazione, la vita di preghiera.

Di fatto la prima sezione si apre con una chiara definizione della preghiera assonta dagli scritti di Santa Teresa di Lisieux, prosegue con due definizioni classiche della preghiera ) elevazione dell'anima a Dio o la richiesta a Dio di beni convenienti ) ha raccolte da San Giovanni Damasceno,  e si completa con una citazione di Agostino che presenta l'uomo come il mendicante di Dio ( 2558-2560 ). Tuttavia la preghiera nel suo senso di pieno s'illumina con tre concetti fondamentali della teologia biblica: la preghiera come dono di Dio, come espressione di alleanza, come esperienza di comunione ( 2559-2565 ). In tal modo l'esposizione della preghiera viene segnata da un profondo senso biblico che teologica.

La preghiera cristiana ha il suo profondo significato nell'ispirazione biblica, nella sua è esperienza secolare della Chiesa, nella sua vita concreta di oggi. Il catechismo della Chiesa cattolica di dare a questa esposizione una struttura dinamica coniugando l'ispirazione biblica con una certa esposizione teologica, il senso pastorale con una dimensione di un'adeguata pedagogia spirituale.