La formazione del catechista
Qualificazione spirituale

<< Torna indietro

 

 

«È necessario che la chiesa locale senta la forma­zione dei catechisti come compito prioritario e di mas­sima importanza perché qualsiasi attività pastorale che non sia sostenuta da persone veramente formate è con­dannata al fallimento» (DCG 115).
«La comunità parrocchiale deve restare l'animatri-ce della catechesi e il suo luogo privilegiato. È per que­sto che ogni parrocchia importante e ogni raggruppa­mento di parrocchie più piccole hanno il grave dovere di formare dei responsabili completamente dediti al­l'animazione catechistica» (CT 67).

 

Muovendo da queste affermazioni suggestive, for­temente coinvolgenti e impegnative, dopo aver bre­vemente delineato il servizio ecclesiale del catechista e definita la sua identità vocazionale, è necessario considerare ora le aree di imprescindibile e urgente qualificazione per preparare in favore della Chiesa locale operatori qualificati nel settore della cateche­si. Soggetti cioè che sappiano rispondere al criterio fondamentale della pastorale catechistica:

—  la fedeltà a Dio e alla sua Parola;
—  la fedeltà alle concrete esigenze dell'uomo (cfr RdC 160 e ss.).

Nasce da qui l'urgente esigenza di una formazio­ne armoniosa e completa, attenta e sistematica, or­ganica e permanente. A questo punto non resta che circoscrivere le quattro aree che meglio coniugano e completano la formazione del catechista:

—  qualificazione spirituale;
—  qualificazione dottrinale;
—  qualificazione psico-antropologica; 
—  qualificazione metodologica.

È ancora il Documento di Base per 77 rinnova­mento della Catechesi della Chiesa italiana che sostie­ne e conforta questi orientamenti: «La vocazione pro­fetica richiede ai catechisti una solida spiritualità ec­clesiale, una seria preparazione dottrinale e metodolo­gica, una costante comunione con il Magistero, una profonda carità verso Dio e verso il prossimo» (RdC 189).


  

QUALIFICAZIONE SPIRITUALE


«Quando la Chiesa adempie la missione che è sua di fare catechesi — come del resto ogni cristiano che in tale missione si impegna nella Chiesa e in nome del­la Chiesa — deve essere pienamente cosciente di agire come strumento vivente e docile dello Spirito Santo, essere in comunione con lui, sforzarsi di conoscere le sue autentiche ispirazioni, deve essere l'atteggiamento della Chiesa docente e di ogni catechista» (CT 72).

Il catechista è quindi permanentemente interpel­lato da una quotidiana e affascinante esperienza di Gesù e dello Spirito, artefice di ogni carisma e mi­nistero. La scoperta del Signore e l'esperienza delle sue parole di verità, di vita e di pace sono i presup­posti embrionali da sviluppare e a cui dare intensità e spessore in un fervoroso cammino spirituale.
«Nell'assolvimento del loro compito i catechisti fanno molto di più che insegnare una dottrina. Sono testimoni e partecipi di un mistero che essi stessi vi­vono e comunicano agli altri con amore» (RdC 185).


Queste affermazioni ci orientano e ci illuminano a dovere. Anche il catechista, se davvero intende es­sere «testimone qualificato di Cristo e di tutto il mi­stero di salvezza» (RdC 186), è chiamato a qualificar­si spiritualmente in modo sistematico e in un perso­nale cammino di fede. Non si può dare ciò che non si possiede. Una solida spiritualità si alimenta attra­verso la meditazione personale e comunitaria della parola di Dio, un'intensa vita liturgico-sacramentale che accosti spesso il catechista ai sacramenti del­l'Eucaristia e della penitenza, una continua rifles­sione sulla propria esperienza di vita cristiana che si avvalga del ricorso alla direzione spirituale. Con questo convincimento ed entro quest'ottica accenniamo ad alcuni tratti significativi, oggetto di meditazione e di risonanza personale.

—  Il catechista nutre fiducia e confidenza nella pa­ternità di Dio. Dialoga con lui e si dichiara gioioso e disponibile a compiere, nella concretezza della quo­tidianità, la sua volontà.

—  Fa proprie le scelte del maestro Gesù, attingendo in ogni circostanza «a questa immagine di Cristo do­cente, maestosa e insieme familiare, impressionante e rassicurante» (CT 8). «Solo in una profonda comu­nione con lui i catechisti troveranno la luce e la for­za per l'autentico e auspicato rinnovamento della ca­techesi» (CT 9). A questo riguardo, ricchi di contenu­to teologico e spirituale sono i capitoli IV e V del Rinnovamento della catechesi.

—  Apre il suo cuore ai tesori dello Spirito Santo, dai quali la sua fede attinge entusiasmo e fortezza, l'alterità si confronta con l'amore.

—  Fonda la sua conoscenza di Dio e la sua spiritua­lità nella Sacra Scrittura, «documento preminente del­la predicazione e della salvezza» (RdC 105) e sulla «li­turgia, espressione culminante di tradizione e di vita... e sorgente inesauribile di catechesi» (RdC 113).

—  Si educa al gusto della preghiera, «all'adorazione, al rendimento di grazie, alla penitenza, al senso della comunità, alla familiarità con i segni che indicano la presenza di Dio e in vario modo la comunicano» (RdC 144).

—  Fa riferimento costante a Maria «catechismo vi­vente, madre e modello dei catechisti» (CT 73).

—  Si sente chiesa-comunità. Fa proprie le attese le speranze, le gioie e i dolori del popolo di Dio. Par­tecipa ai problemi della comunità cristiana. Vive da protagonista e non già da spettatore dando consi­stenza al suo ministero e ai vari carismi di animato­re, educatore, coordinatore, conciliando armoniosa-mente e generosamente i suoi impegni di lavoro, di studio, di famiglia, nella consapevolezza cristiana che Cristo esige sempre il primo posto e che il luogo pri­vilegiato per incontrarlo è appunto il suo Corpo Mi­stico: la Chiesa.

Una rigorosa qualificazione spirituale vissuta nel­la dimensione dello Spirito Santo consentirà di co­municare Cristo ai fratelli, in spirito e verità. Questo sarà il motivo di serenità profonda, perché non con­fiderà sulla propria pochezza. Con l'apostolo Paolo, il catechista potrà affermare: «Anch'io, fratelli, quan­do sono venuto tra voi non mi sono presentato ad annunciarvi la testimonianza di Dio con la sublimi­tà di parola o di sapienza. Io ritenni infatti di non sa­pere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo e questi crocifisso, lo venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazioni e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e del­la sua potenza, perché la vostra fede non fosse fonda­ta sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio» (1 Cor2,l-5).

Preghiera del Catechista

Noi ti ringraziamo, o Padre,
per il dono del ministero dei catechisti che, con il tuo Spirito,
fai ancora oggi alla tua Chiesa:
aiutaci sempre a riconoscere,
accogliere e valorizzare questo dono.

Fa che nella nostra comunità
ogni cristiano si senta catechista
e responsabile per la sua parte della Parola di Dio,
in forza della sua vocazione cristiana,
scaturita dal Battesimo
confermata nella Cresima
e sostenuta dall'Eucaristia.
Rendi consapevoli i genitori cristiani
del loro compito insostituibile
di primi educatori dei figli nella fede.

Donaci catechisti disponibili
e preparati per le diverse esigenze:
gioiosi annunciatori e testimoni di Cristo ai fratelli;
sapienti educatori nella fede dentro la vita;
servitori fedeli del Vangelo di salvezza che è per tutti gli uomini.

Lo chiediamo per Gesù, Parola fatta carne,
che vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen