La formazione del catechista
Qualificazione dottrinale
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La sapienza del catechista è la vita di Gesù, il Cristo. Egli è il centro vivo della fede. È fuor di dubbio che il mistero di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo necessita di una conoscenza approfondita, metodica, permanente, organica e sistematica. Lo studio, l'aggiornamento, la verifica è indispensabile al catechista. Le persone e i soggetti della catechesi, a cui il ministro della Parola è inviato dalla Chiesa, attendono la Parola di vita e di verità. Non è ammesso, soprattutto nel contesto attuale, il pressappochismo e/o le mezze verità. E coloro che hanno già sperimentato il servizio della Parola e dell'annuncio sanno bene che molto spesso anche i fanciulli pongono degli interrogativi profondi e assai complessi. Le risposte non possono che essere lucide e vere.
Tale meta di fondo comprende la conoscenza delle tappe fondamentali della salvezza, una discreta capacità di leggere, di interpretare e attualizzare le pagine fondamentali della Bibbia, la capacità di rendere ragione delle essenziali verità della fede espresse nel Simbolo apostolico; l'attitudine a spiegare i segni della vita liturgica e sacramentale; la capacità di leggere la storia e di esprimere un giudizio sulla realtà umana alla luce della parola di Dio.
La formazione biblico-teologica, inoltre, deve procedere sempre nel confronto attento con la Tradizione e il Magistero vivo della Chiesa. La qualificazione dottrinale trova le sue fonti:
— nella parola viva della Tradizione apostolica (RdC 104);
— nell'approccio alla Sacra Scrittura. «Ignorare la Sacra Scrittura, sarebbe ignorare Cristo» (RdC 105);
— nella Tradizione e nella storia della Chiesa e dei popoli, «la quale come comunità sacerdotale e profetica è tratta in salvo e chiamata alla santità, pur essendo composta di uomini peccatori» (RdC 112);
— nella iniziazione liturgica, «la cui viva partecipazione. .. consente ai credenti di penetrare sempre più nel mistero di Cristo, di coglierne l'ampiezza e la mirabile unità» (RdC 114);
— nell'uomo e nel creato: «Tutto il valore dell'attività umana, il perfezionamento che l'uomo apporta al cosmo con la sua opera, il continuo progresso della civiltà, la solidarietà umana che il lavoro comporta divengono rivelatori del disegno di Dio sull'uomo e sul mondo e del nuovo valore che Cristo a essi conferisce» (RdC 121).