Il grande mistero della SS. Trinità

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Dal Vangelo secondo Giovanni 3, 16-18
In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».
 
La festa della Santissima Trinità che la Chiesa celebra a conclusione del tempo pasquale, ci introduce nel più grande dei misteri: Dio è uno e trino: cioè tre Persone e un solo Dio. E’ la sintesi dell’itinerario spirituale dopo aver ricordato il mistero della Risurrezione e l’evento prodigioso della Ascensione al Cielo del Signore Gesù e sul mistero della Pentecoste.
La festa della Santissima Trinità introduce il popolo cristiano e ogni battezzato nella vita intima di Dio, che solo possiamo accolgiere nella rivelazione e nella umiltà e nell’audacia della fede. Ricoda il Catechismo della Chiesa Cattolica: “La Trinità è un mistero della fede in senso stretto, uno dei misteri nascosti in Dio, che non possono essere conosciuti se non sono divinamente rivelati” (CCC 237).

La fede non è primariamente azione umana, ma dono gratuito di Dio, che si radica nella sua fedeltà, nel suo «sì», che ci fa comprendere come vivere la nostra esistenza amando Lui e i fratelli.
Scrive ancora il Catechismo della Chiesa Cattolica: “Il mistero della Santissima Trinità è il mistero centrale della fede e della vita cristiana. Soltanto Dio può darcene la conoscenza rivelandosi come Padre, Figlio e Spirito Santo”.

Né la forza della nostra ragione, né la religione dell’antico Israele con i suoi maestri e profeti ha potuto arrivare a questa conoscenza di Dio che ci è rivelata in Gesù Cristo. Davanti a tale mistero possiamo solo piegare il capo – a volte troppo altero – e dire: credo tutto ciò che Gesù ha detto; niente è più vero della sua parola. Una antica preghiera della Chiesa, che assai opportunamente il popolo fedele dovrebbe riscoprire pregava così: “Mio Dio, perché sei verità infallibile, credo fermamente tutto quello tu hai rivelato e la santa Chiesa ci propone a credere. Credo in te, unico vero Dio in tre persone uguali e distintamente, Padre e Figlio e Spirito Santo ...”

Nel Vangelo l’esistenza di Dio trino comprende un arco che si estende dall’inizio della vita pubblica fino alla fine; dal Battesimo, quando si è udita la voce del Padre che indica in Gesù il Figlio, accompagnata dalla presenza dello Spirito che appare in forma di colomba, fino al mandato missionario di Cristo risorto ai suoi apostoli: “fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo”.

La Trinità non è solo un mistero da contemplare, ma una verità da vivere consapevolmente ogni giorno. La giornata del cristiano, infatti, inizia tracciamo su di noi il segno della croce: «nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo»; e si conclude sigillata dallo stesso segno e dalle stesse parole

Varie volte in ogni celebrazione dell’Eucaristica invochiamo la Santa e Beata Trinità e questo ripetiamo nelle nostre preghiere quotidiane. Ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica: “I cristiani sono battezzati « nel nome » – e non « nei nomi » – del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo; infatti non vi è che un solo Dio, il Padre onnipotente e il Figlio suo unigenito e lo Spirito Santo: la Santissima Trinità" (CCC 233).

La Chiesa tuttavia, considerò l’opportunità di stabilire una festa al fine di celebrare solennemente questo mistero trinitario, superiore a tutti gli altri e da quale tutti derivano. “Il mistero della Santissima Trinità è il mistero centrale della fede e della vita cristiana. È il mistero di Dio in se stesso. È quindi la sorgente di tutti gli altri misteri della fede; è la luce che li illumina” (CCC 234). In effetti, nel mistero della Santa e Beata Trinità è compresa la creazione (Dio Padre), la redenzione (Dio Figlio), la santificazione del mondo (Dio Spirito Santo), anche se tutto ciò non può che apparire sconcertanti e incomprensibile all’intelletto umano.
 

Cari Amici
Non possiamo vivere senza credere, né se qualcuno non crede in noi.
Non possiamo vivere senza speranza, né se qualcuno non si aspetta qualcosa da noi.
Non possiamo vivere senza amore, né senza essere amati.
Nella stessa struttura di personalità è iscritta la capacità di credere e fidarsi di qualcuno, la necessità di vivere in apertura fiduciosa verso un futuro che viene percepito come pienezza e la possibilità e la gioia di poter contare su una persona cara.

Queste virtù sono profondamente umane. Ma possono essere anche divine.
Le virtù teologali della fede, della speranza e della carità sono dono di Dio.
E così sono anche la rivelazione di Dio. Il suo soggetto principale e oggetto è il Dio trascendente.

Il Dio Trinità crede nell’uomo che ha creato, attende/spera la sua risposta alla chiamata che gli ha rivolto per mezzo del Figlio e lo ama nello Spirito di verità e di unità.
D'altra parte, l'uomo creato può credere e confidare nel Dio Trinità. Può sperare  la felicità che Dio stesso. E può amarlo nel tempo, amando i figli di Dio, fiduciosi di vivere nell'eternità una comunione gratuita e divinizzante.
Le tre grandi virtù sono quindi elevate all'altezza del Padre, secondo il modello del Figlio incarnato, attraverso i doni dello Spirito.

Sulla strada della fede nulla è garantito.
È sempre possibile l’insicurezza. Tuttavia, una cosa richiama l’attenzione: Gesù ha fiducia in tutti; sia in coloro che credono e sia in coloro che dubitano.
Lui non ha chiamato “quei” discepoli perché erano perfetti; tuttavia si attende che lo diventino.
Nonostante la forza e la debolezza di cui hanno dato prova, Gesù continua a contare su di loro.

Agli uni e agli altri Gesù lasciò il mandato di continuare la sua missione e la sua opera.
A tutti affidati con la triplice missione: fare discepoli, battezzare e insegnare a osservare i suoi comandamenti.
L’evangelizzazione, la celebrazione della fede e la catechesi rispondono all'invio del Signore.

Al centro del programma missionario vi è il riferimento al Dio Uno e Trino.
La vocazione personale e la comunità nascono dalla Trinità.
Battezzare la gente nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo non è solo una formula rituale: è la sintesi della rivelazione del Maestro.
La sua ultima e definitiva lezione.

Il  Vangelo riferisce una assicurazione memorabile: «io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
All'inizio del Vangelo Gesù era stato annunciato come l'Emmanuele, il-Dio-con-noi.
Alla fine del Vangelo, Gesù promette di essere con noi per sempre.

Lui è il Dio vicino all'uomo.
Lui è l’Amore.

 

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