Gesù Cristo al centro della vita del cristiano

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 "Accetta Gesù Cristo come tuo Salvatore personale e sarei salvato".
Oggi è essenziale annunciare alla comunità cristiana il Kerigma. Significa annunciare esplicitamente Gesù Cristo come unico Salvatore.
 
Incontrarsi con Cristo cambia la vita.
 
La gente ha davvero fame di conoscere Cristo, di seguirlo.
Perché non saziare questa fame?
Perché non dare a Cristo il posto che gli spetta?
Perché non porre l'eucaristia come centro della vita delle nostre comunità cristiane? Perché non far ricorso stabile al kerigma?
È vero che in ogni cultura già sono presenti i semi del Verbo, tuttavia perché non annunciare apertamente che la pienezza della Rivelazione è in Gesù Cristo?
 
E’ certo che la testimonianza della vita è fondamentale, tuttavia si richiede, “l'annuncio esplicito, adattato alle diverse circostanze e costantemente attualizzato” (Evangelii Nuntiandi 29).
Occorre annunciare che Cristo è la via, la verità, la vita; che Egli è “Dio da Dio, luce da luce, Dio vero... "
 
Proporre la verità evangelica della salvezza che offre Gesù Cristo e farlo con rispetto senza coercizione lungi dall'essere un attentato contro la libertà religiosa è un omaggio a questa libertà alla quale si offre la scelta del cammino che in sé nobile ed esaltante.
È un dovere di ogni evangelizzatore proporre la verità di Gesù Cristo ed è un diritto di tutti ricevere l'annuncio della buona novella della salvezza che è lo stesso Cristo.
 
L'apostolo Giovanni scrive: "E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio?.. Chi crede nel Figlio di Dio, ha questa testimonianza in sé. Chi non crede a Dio, fa di lui un bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha reso a suo Figlio. E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna e questa vita è nel suo Figlio. Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita" (1 Gv 5, 5.11-12).
Gli apostoli dicono convinti:"Questo Gesù è la pietra che, scartata da voi, costruttori, è diventata testata d'angolo … In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati… Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato». (At 4, 11-12. 20).
"E ogni giorno, nel tempio e a casa, non cessavano di insegnare e di portare il lieto annunzio che Gesù è il Cristo. " (At 5, 42).
 
I Sommi Pontefici hanno insistito molto su questo. Sia sufficiente ricordare ciò che ha detto l’amato papa Benedetto all'inizio del suo pontificato: "non abbiate paura! Aprite le porte a Cristo! Chi lascia entrare Cristo non perde nulla, assolutamente nulla di ciò che fa la vita libera, bella, grande. No! Solo con questa amicizia si aprono le porte della vita. Solo con questa amicizia si aprono realmente le grandi potenzialità della condizione umana. Solo con questa amicizia sperimentiamo ciò che è bello è ciò che ci libera...
Non abbiate paura di Cristo! Egli non toglie nulla, da tutto. Colui che si dà a lui riceve il centro per uno. Si, aprite, aprite le porte a Cristo e incontrerete la vera vita ".
 
Che fare?
 
In primo luogo occorre essere innamorati di Cristo.
Un innamorato non può astenersi dall’annunciare al mondo che solo in Lui c’è salvezza. Senza Cristo non c'è luce, non c'è speranza, non c'è amore, non c'è futuro.
La prima cosa è vivere per Lui, con Lui e in Lui, poiché “non tutti quelli che dicono Signore, Signore, ma coloro che fanno volontà del Padre ".
Seguire Cristo è camminare con lui, è stare con lui, è vivere come lui.
Il pericolo per l'uomo contemporaneo è quello di vivere e lavorare senza Cristo.
Essere e dirsi cristiani vuol dire essere di Cristo.
È necessario scoprire Cristo, annunciarLo esplicitamente, crescere in una fede adulta, purificare ciò che non è conforme al Vangelo.
Il Vangelo è il criterio valido e definitivo del discernimento, fonte di vita per ciascuno.
Annunciare l'incontro con Cristo non è spiritualismo alienante. Tutto il contrario. Quando qualcuno scopre Gesù Cristo non può fare a meno di porre tutto il suo impegno perché anche altri Lo conoscano e, con la luce e la forza dello Spirito Santo, è disposto a compiere tutto ciò che è in suo potere perché la realtà si trasformi come il Signore stesso ha fatto: "i seguaci di Gesù debbono lasciarsi guidare costantemente dallo spirito e fare propria la passione per il Padre e per il Regno: annunciare la buona novella, curare gli infermi, consolare gli afflitti, liberare i prigionieri, annunciare a tutti l'anno di grazia del Signore".
 
Oggi viviamo una battaglia della morte contro la vita. Di fatto la vita è minacciata da forze ostili. Cristo è necessario, è assolutamente necessario alla nostra società, al nostro tempo.
Senza di lui siamo tutti più fragili, tutti più vulnerabili.
 
Cristo è necessario in ogni ambito e in ogni luogo del vivere dell'uomo.
È necessario nelle case, è necessario sul posto del lavoro, è necessario nel luogo dove si decidono i destini degli uomini; dove si fanno le leggi, dove si esercita la politica.
 
Non è il momento di vergognarsi del Vangelo.
È il momento di essere orgogliosi di Gesù Cristo.
È il momento - ed è questo - in cui è necessario uscire sulle strade per invitare tutti al banchetto che Dio ha preparato per il suo popolo.
Il Vangelo, che lo stesso Cristo, non può rimanere nascosto; dev'essere collocato nel posto d'onore perché ogni persona, alla luce della buona novella, lodi il Padre.
Oggi più che mai c'è bisogno della libertà, della luce e della vita che Cristo ci ha donato in abbondanza.

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