Emmanuele, Dio-con-noi

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Natale è molto più di tutta l’atmosfera superficiale e manipolata di questi giorni nelle nostre strade. Una festa molto più profonda e più gioiosa rispetto ai regali della nostra società dei consumi. I credenti devono ritrovare il cuore di questa festa e scoprire, oltra la superficialità e lo stordimento mediatico e commerciale, il mistero che dà origine alla gioia.


Non comprenderemo il Natale se non potremo fare silenzio nei nostri cuori, aprire il nostro animo al mistero di un Dio che viene a noi per riconciliarci con la vita che egli ci offre e assaporare la festa dell'arrivo di un Dio Amico.

 

Nel bel mezzo della nostra vita quotidiana, a volte così noiosa, tediosa e triste siamo invitati alla gioia. "Non si può essere tristi quando nasce la vita" ha scritto San Leone Magno. Non si tratta di una gioia insulsa o superficiale. La gioia di coloro che sono felici senza sapere perché. Abbiamo motivo di giubilo raggiante, di gioia piena e di festa solenne: Dio si è fatto uomo ed è venuto ad abitare in mezzo a noi.

 

Ma questa gioia la possono godere solo coloro che si aprono alla vicinanza con Dio e si lasciano catturare dalla sua tenerezza. Una gioia che libera da paure e dalla diffidenza nei confronti di Dio.

Come si può avere paura di un Dio che si avvicina a noi come un bambino? Come fuggire davanti a colui che si offre come un bambino fragile e indifeso? Dio non è venuto armato di potere per prevalere sugli uomini.

È venuto nel mondo con la tenerezza di un bambino che possiamo far sorridere o piangere.


Dio non può essere già l’Essere onnipotente e potente che sospettiamo racchiuso nella serietà e nel mistero di un mondo inaccessibile. Dio è questo bambino offerto con affetto all'umanità; questo piccino che cerca il nostro sguardo per rallegrarci e farci gioire con il suo sorriso. Il fatto che Dio si sia fatto bambino dice molto di più di ciò che Dio è, aldilà di tutte le nostre speculazioni e i nostri cavilli su questo mistero.

 

Se sapessimo sostare in silenzio davanti a questo Bambino e accogliere nel profondo del nostro essere tutta la vicinanza e la tenerezza di Dio, forse potremmo comprendere più intensamente perché il cuore di un credente dovrebbe essere vulnerato da una gioia differente in questi giorni di Natale: semplicemente perché Dio è con noi.

 

Prima che Gesù nascesse a Betlemme, l’evangelista Matteo scrisse che il Messia sarebbe stato l’Emmanuele, che significa "Dio con noi". La sua indicazione fu sorprendente poiché non era il nome con cui Gesù sarebbe stato conosciuto.

    Questo nome contiene il nucleo della fede cristiana ed è il centro della celebrazione di Natale.

 

“Emmanuele”, Dio-con-noi. È con tutti i suoi figli e figlie. È con coloro che lo invocano e con coloro che lo ignorano poiché abita in ogni cuore umano, accompagnando ciascuno nelle sue gioie e nei suoi dolori. Nessuno vive senza la sua benedizione.

 

“Emmanuele”, Dio-con-noi. Non ascoltiamo la sua voce. Non vediamo il suo volto. La sua presenza umile e discreta, intima e vicina può passare inosservata. Se non scaveremo nei nostri cuori per fargli posto nella nostra vita ci sembrerà di camminare attraverso la vita da soli.


“Emmanuele”, Dio-con-noi. Non grida. Non forza nessuno. Rispetta sempre. È il nostro migliore amico. Ci attrae al bene, al bello, al giusto. In lui troviamo luce umile e forza vigorosa per affrontare la durezza della vita e il mistero della morte.

 

“Emmanuele”, Dio-con-noi. Quando nessuno ci capisce, egli ci accoglie. Nei momenti di dolore e di depressione, ci conforta. Nella debolezza e nell'impotenza ci sostiene. Egli ci invita sempre ad amare la vita, a rispettarla e renderla sempre migliore.

 

“Emmanuele”, Dio-con-noi. Egli sta con gli oppressi che difendono la loro dignità e con coloro che lottano contro l'oppressione incoraggiando i loro sforzi. E tutti chiama a costruire una vita più giusta e fraterna più dignitosa per tutti a cominciare dagli ultimi.


“Emmanuele”, Dio-con-noi. Questo è ciò che i cristiani celebrano nelle feste di Natale: credenti, meno credenti, disaffezionati, delusi, non credenti. Questa fede sostiene la nostra speranza e porta gioia alla nostra vita.

    “Emmanuele”, Dio-con-noi ... Buon Natale!