Dobbiamo salvare il Natale!

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"Dobbiamo salvare il Natale!" Ho letto e sentito questa frase dozzine di volte nelle ultime settimane.

 
Ma è davvero in gioco il Natale? 
Non credo sia così. Forse è in difficoltà la campagna natalizia dei negozi. Su questo possiamo concordare. 
Ma, sebbene anche questo sia importante in un momento di crisi economica, il Natale non è questo. 
F
orse troppi elementi, che ormai caratterizzano il Natale nella nostra società, hanno ben poco a che fare con il significato cristiano della festa.

La Natività è molto più che luci e torrone. 
È molto più che un consumo sfrenato, code nei negozi, calpestio per le strade, folle nei negozi di giocattoli.
E’ bello anche questo; è utile anche questo!
Ma solo questo non è Natale!

Forse è ora di ripensare se quanto abbiamo celebrato finora abbia molto a che fare con l'originale di una festa che ci ha completamente abbagliati, snaturandone il vero significato. Infatti la vera natura del Natale è festa di una nascita: povera, ma colma di speranza. 

Il Natale è la venuta di Dio nella carne: e, come dice sant’Agostino, Dio non è venuto “nella nostra carne mortale” per costruire una precaria parentesi buonista, ma per costruire in sé l’uomo nuovo e il mondo nuovo.
 
Nel prossimo Natale mi piacerebbe udire più chiaramente le parole degli angeli: «Gloria a Dio nell’altro dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore».
Anche a Betlemme il silenzio permeava tutto e dal silenzio è sgorgata la gioia più bella.
 
E non preoccupiamoci troppo! Il Natale non ha bisogno di essere salvato. 
Sarà il Natale, o meglio ciò che è accaduto nel primo Natale, che continuerà a salvarci.
Non si può festeggiare il Natale senza Gesù! Non si può pensare di dividere il Natale da Gesù. Sarebbe un far festa senza l’Invitato principale.
 
Riconosciamolo: siamo proprio noi ad avere bisogno di essere salvati!
E per questo occorrerà aprire il cuore a quel Dio che si è fatto bambino solo per amore abbracciando ogni uomo e donna nella sua tenerezza infinita.
L’intera umanità è destinataria ultima dell’amore di Dio! Anche se si sta inesorabilmente allontanando da Dio.
 
Il mistero dell’Incarnazione è mistero di vicinanza “per noi uomini e per la nostra salvezza”.
Questa certezza ci va dire che non saremo noi a salvare il Natale.
Ma il mistero della Natività sarà la nostra salvezza se sapremo cercarla e accoglierla con cuore sincero.

 

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