Cristo è la nostra speranza

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 A fronte dei tempi complessi e al contempo appassionanti, — “tremendi e stupendi”, come direbbe Paolo VI — che coinvolgono la nostra esistenza e questo spaccato di storia che insieme viviamo, tutti abbiamo bisogno di un supplemento di speranza. E’ lo stesso Signore che ci esorta a recuperare la speranza alla quale Dio ci chiama. La speranza è possibile poiché il mondo è stato salvato da Gesù Cristo.

 

Poniamo la nostra unica speranza in Cristo e la forza di una fede viva e vissuta, celebrata e condivisa nella comunità ecclesiale.

Se il Signore Gesù ebbe una forte opposizione tanto da essere condannato a morte e alla morte di croce, perché ci sorprendiamo che accada oggi ancora lo stesso alla sua Chiesa e ai suoi discepoli?

 

Per affrontare le grande sfide di oggi e di sempre non c’è altro cammino vero che Gesù Cristo. E’ Lui la luce del mondo! Lui gli uomini e le donne del nostro tempo cercano, molte volte anche senza saperlo e talvolta anche percorrendo strade che apparentemente non incrociano il Suo cammino.

 

L’incontro personale con Cristo nella orazione, nell’ascolto della Parola e nella celebrazione dei sacramenti è la chiave di un appassionante rinnovamento delle Comunità ecclesiali e degli uomini tutti.

La Chiesa e tutti i battezzati debbono tornare  a parlare di Dio: non di un Dio qualunque, ma del Dio che ci ha rivelato Gesù Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo per noi uomini e per la nostra salvezza.

Osiamo allora – con l’aiuto e la grazia di Dio -  vivere l’avventura più esaltante che possiamo vivere oggi: portare il Vangelo agli uomini e alle donne del nostro tempo, che, pur senza a volte saperlo, hanno bisogno di Dio, di amore, di vita vera, di salvezza; in definitiva cercano e hanno bisogno di una speranza che non deluda.

 

L’evangelizzazione è un compito appassionante che riguarda e coinvolge tutti: sacerdoti, religiosi e religiose, genitori e famiglie, nonni e nonne e tutti i battezzati, soprattutto la folta schiera di catechisti. Dobbiamo persuaderci e convincerci che dobbiamo ri-evangelizzare! E dobbiamo farlo con lo stesso entusiasmi dei neofiti lasciandoci “raggiungere e sorprendere” da Cristo perché gli uomini credano e vi possa essere avere una umanità aperta al futuro e fatta di uomini e donne nuovi partecipi della dignità, della libertà e della speranza che Cristo ha loro partecipato.

 

E’ davvero urgente che tutti i fedeli battezzati, in quanto credenti e discepoli del Signore siano testimoni veri e annunciatori gioiosi e instancabili del Cristo e del suo Vangelo. Saranno autentici evangelizzatori solo coloro che sapranno offrire alla comunità degli uomini un’elevata qualità di vita cristiana.

Il crescente numero di uomini e donne che non lo conoscono, richiede che ciascun fedele si ponga con impegno prioritario al servizio dell’annuncio missionario del Vangelo.

 

L’ora presente è l’ora della missione, dell’annuncio gioioso del Vangelo; al contempo sarà l’ora della rinascita spirituale e morale della nostra società e dell’intero Paese.

Non possiamo rimanere aggrappati alla semplice conservazione dell’esistente; è tempo di proporre nuovamente e prima di tutto Cristo Gesù che è il centro del Vangelo. E’ necessario un autentico soprassalto di missionarietà che impedisca alle nostre chiese di ripiegarsi su se stesse; urgente por mano quasi a una nuova "implantatio evangelica".

 

La conservazione della realtà ecclesiale ed evangelizzatrice allo status quo è chiaramente insufficiente! Occorre rifare il tessuto cristiano delle stesse comunità ecclesiali e per questo è urgente far compiere un salto di qualità alla nostra odierna evangelizzazione.

Una evangelizzazione nuova deve ritrovare il grande soffio dello Spirito della pentecoste. E’ necessario, oltre che opportuno, impegnarci tutti nell’irrinunciabile servizio di una nuova evangelizzazione “evangelizzazione nuova nel suo ardore, nei suoi metodi, nella sua espressione” come ha ripetuto molte volte il Beato Giovanni Polo II.

 

L’evangelizzazione sarà nuova nel suo ardore se verrà rafforzata sempre più l’unione con Cristo primo evangelizzatore.

L’ardore, infatti, attiene alla conversione; vale a dire orientare il nostro cuore e tutta la nostra vita a Cristo.

L’evangelizzazione sarà nuova nei suoi metodi se ogni membro della Chiesa diverrà protagonista della diffusione del messaggio di Cristo. L’evangelizzazione è compito di tutti i membri della Chiesa. Inoltre l’evangelizzazione sarà nuova anche nella sua espressione se la buona notizia sarà annunciata con un linguaggio che tutti possano comprendere.

Tuttavia i metodi e le espressioni in tanto saranno nuovi in quanto Cristo sarà incontrato dagli uomini e dalle donne del nostro tempo e di questa nostra cultura.

Ma i metodi e le espressioni sono nulla se dovesse mancare l’ardore, che sgorga dall’incontro con Cristo.

 

Una grande, impegnativa e magnifica impresa è affidata alla Chiesa: quella di una nuova evangelizzazione, di cui il mondo attuale ha immenso bisogno.

E’ questo che il Signore attende dagli uomini e dalle donne del nostro tempo: incontrare e vivere Cristo nostra speranza.