Corpus Domini:
riscoprire l’Eucarestia!

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Uno dei fatti sociologici più significativi di questi ultimi due decenni, e che avranno un forte impatto sul futuro dell'Europa, è senza dubbio quello «dell’abbandono religioso». Un numero sempre più crescente di persone sta prendendo le distanze dall'esperienza religiosa che aveva precedentemente vissuto. Già si parla di "apostasia silenziosa".

Che cosa vi può essere alla base di questo fenomeno che alcuni chiamano «rivoluzione silenziosa»? Che cosa sta succedendo in quelle persone che si stanno disaffezionando o stanno abbandonando la fede? Senza dubbio l'itinerario di ogni persona è unico, ma gli studi che si stanno facendo permettono di descrivere alcuni passaggi fondamentali di questo abbandono
 
Normalmente tutto comincia con l'abbandono della frequenza regolare alla Messa della domenica. Le ragioni addotte sono di tutti i tipi. Di fatto si abbandona la pratica abituale. La persona continua ad affermare: «Io sono un credente, ma non praticante». Questa situazione sta evolvendo verso un progressivo allontanamento della Chiesa.

Il non-praticante si sente sempre meno integrato nella comunità cristiana. Ne perde il contatto. Guarda alla Chiesa sempre più dall'esterno. Diventa così facile dire:
«Credo in Gesù Cristo, ma non nella Chiesa».
 
L’allontanamento silenzioso di tanti cristiani dalla Messa della domenica, la generale assenza di giovani incapaci di comprendere e gustare la celebrazione, le richieste da parte di coloro che continuano ad assistere con fedeltà esemplare alla celebrazione della Messa rivelano con decisione che la Chiesa e il cuore delle sue comunità hanno bisogno di una esperienza sacramentale più viva e sentita.
 
Tuttavia, nessuno sembra sentirsi responsabile di ciò che sta accadendo. Siamo vittime della inerzia, della codardia o della pigrizia. Un giorno, forse non così lontano, una Chiesa forse più fragile e povera, ma con maggiore capacità di rinnovamento, intraprenderà la trasformazione delle nostre comunità ecclesiali ponendo al centro l'Eucaristia.
 
Nel frattempo non possiamo rimanere passivi. Affinché un giorno vi sia un vero rinnovamento eucaristico nelle nostre comunità cristiane è necessario promuovere, anche se a piccoli passi, un nuovo clima eucaristico nelle comunità cristiane a partire dalla riscoperta dell'Ultima Cena che fu il gesto privilegiata in cui Gesù, la vigilia della sua passione e morte, ha ricapitolato ciò che era stata tutta la sua vita e ciò che sarebbe stato la sua crocifissione.

In quella cena si è rivelato in modo eccezionale il contenuto salvifico di tutta la sua esistenza: il suo amore per il Padre e la sua compassione per tutti portati fino alle estreme conseguenze.
 
Per questo è così importante la riscoperta della celebrazione viva dell'Eucaristia. In essa si attualizza il sacrificio della Croce del Figlio di Dio e si rende presente lo stesso Gesù in mezzo a noi. Rivivere come memoriale ciò che Lui visse al termine della sua vita fedele al progetto d’amore del Padre suo è l’esperienza più privilegiata alla quale possiamo partecipare per alimentare e dare forza alla nostra sequela di Gesù e al nostro impegno per uscire lungo le strade del Regno.
 
Dobbiamo ascoltare con più profondità e accogliere con maggior entusiasmo il comando di Gesù: «Fate questo in memoria di me».
In mezzo a difficoltà, ostacoli e resistenze, dobbiamo lottare contro l'oblio.

Abbiamo bisogno di fare memoria di Gesù nella celebrazione del memoriale eucaristico con più verità e autenticità.
Abbiamo bisogno di rilanciare e rinnovare la celebrazione dell'Eucaristia specialmente nel giorno di domenica.
Al centro di ogni comunità cristiana che celebra l'Eucaristia c’è Cristo vivo e operante. È questo il segreto della sua forza.
 
Da Lui si alimenta la fede dei suoi seguaci. Non basta assistere semplicemente a questa santa Cena. I discepoli sono invitati a "mangiare". Per alimentare la nostra adesione a Gesù Cristo abbiamo bisogno di riunirci per ascoltare le sue parole e custodirle nei nostri cuori; abbiamo bisogno di avvicinarci alla comunione con lui e identificarsi con il suo stile di vita. Nessun'altra esperienza ci può offrire cibo più nutriente e solido.
 
Il suo Corpo è un "Corpo dato" e il suo Sangue è "Sangue versato" per la salvezza di tutti. Nulla è più centrale e decisivo per i seguaci di Gesù che la celebrazione della Cena del Signore, il Banchetto preparato per noi, il memoriale del Sacrificio della Croce.

Ben celebrata l’Eucaristia unisce intimamente a Gesù, nutre della sua vita, familiarizza con il Vangelo, invita a vivere in un atteggiamento di servizio e di comunione fraterni, sostiene nella speranza dell'incontro finale con lui.
 

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