I magnifici 7
Alla riscoperta dei Sacramenti
L'unzione degli infermi 2

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E’ un sacramento che in molti suscita qualche imbarazzo e non poca paura. In passato veniva chiamato “Estrema unzione”, perché era inteso come conforto spirituale nell’imminenza della morte… 
 
In verità è il sacramento più trascurato. Realmente fino a un recente passato era l’ultimo gesto che la Chiesa riteneva di poter fare per accompagnare il moribondo nel suo passaggio verso all’incontro definitivo con Dio. Con la riforma liturgica del Concilio Ecumenico Vaticano II il cambiamento di prospettiva è stato radicale.

I cambiamenti di nome e di prospettiva stanno a indicare chiaramente la comprensione della Chiesa nell’offrire questo sacramento ai suoi figli: prima ancora che pensare ai loro ultimi istanti della vita terrena, la Chiesa vuole prendersi cura della malattia fisica.
L'ultimo sacramento del cristiano è il viatico!
 
In qualche parte si sta introducendo da alcuni anni la prassi pastorale di ammettere alla celebrazione dell’unzione degli infermi le persone ammalate seriamente e tutti coloro che hanno superato i 65 amni di età soprattutto in occasione della giornata del malato l’11 febbraio, anniversario delle apparizioni della Madonna a Lourdes.
 
L’Unzione degli infermi è un sacramento istituito da Gesù Cristo. L’Apostolo Giacomo scrive: «Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati» ( Gc 5, 14-15). La Tradizione viva della Chiesa ha riconosciuto in questo rito destinato a recare conforto ai malati e a purificarli dal peccato.
 
Il rito aiuta a comprendere bene meglio il significato del sacramento.
      la Parola di Dio è proclamata.
      l’imposizione delle mani in silenzio: è il gesto apostolico per invocare il dono della grazia di Dio, lo Spirito santo.
      l’unzione con l’olio degli infermi, fatta sul palmo delle mani e sulla fronte,
      la formula sacramentale tratta da una invocazione rituale che recupera parole della più genuina Tradizione della Chiesa: «Per questa santa unzione e la sua piissima misericordia, il Signore ti conceda la grazia dello Spirito e nella sua bontà ti sollevi».

Il malato riceve così la grazia di vivere con fortezza e speranza la sua malattia, per quanto il dono specifico legato a questo sacramento sia l’unione a Cristo sofferente, partecipando così al mistero della sua passione.
Infine, la preghiera della Chiesa in questo sacramento comprende sempre la richiesta della guarigione fisica, che può essere accolta dalla misericordia di Dio. Entriamo qui in quel misterioso e delicato rapporto fra la provvidenza divina e le richieste del cuore umano.
 
Ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica: «È molto opportuno che [l’Unzione degli infermi] sia celebrata durante l’Eucaristia, memoriale della Pasqua del Signore. Se le circostanze lo consigliano, la celebrazione del sacramento può essere preceduta dal sacramento della Penitenza e seguita da quello dell’Eucaristia. In quanto sacramento della Pasqua di Cristo, l’Eucaristia dovrebbe sempre essere l’ultimo sacramento del pellegrinaggio terreno, il “viatico” per il “passaggio” alla vita eterna» (CCC 1517).
Ministro di questo sacramento è soltanto il sacerdote.
 
Gli effetti della celebrazione di questo sacramento
 
La grazia di questo sacramento è grazia di conforto, di pace e di coraggio per superare le difficoltà proprie dello stato di malattia grave o della fragilità della vecchiaia. Questa grazia è un dono dello Spirito Santo che rinnova la fiducia e la fede in Dio e fortifica contro le tentazioni del maligno, cioè contro la tentazione di scoraggiamento e di angoscia di fronte alla morte.

Questa assistenza del Signore attraverso la forza del suo Spirito vuole portare il malato alla guarigione dell'anima, ma anche a quella del corpo, se tale è la volontà di Dio.

L'Unzione degli infermi porta a compimento la nostra conformazione alla Morte e alla Risurrezione di Cristo, iniziata dal Battesimo.
Essa completa le sante unzioni che segnano tutta la vita cristiana;
      quella del Battesimo aveva suggellato in noi la vita nuova;
      quella della Confermazione ci aveva fortificati per il combattimento di questa vita.
 
La grazia speciale del sacramento dell'Unzione degli infermi secondo le parole del Catechismo della Chiesa Cattolica ha come effetti:
      l'unione del malato alla passione di Cristo, per il suo bene e per quello di tutta la Chiesa;
      il conforto, la pace e il coraggio per sopportare cristianamente le sofferenze della malattia o della vecchiaia;
      il perdono dei peccati, se il malato non ha potuto ottenerlo con il sacramento della Penitenza;
      il recupero della salute, se ciò giova alla salvezza spirituale;
      la preparazione al passaggio alla vita eterna. ( CCC 1526-1532 )

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