Che fine hanno fatto i cattolici italiani?

<< Torna indietro

 
Questi ultimi mesi, complessi e difficili, hanno messo in chiara evidenza un fenomeno che probabilmente era strisciante, ma che non aveva acquisito quella pregnanza e quello spessore che mi pare sia assumendo con variabili a tratti preoccupanti.
 
Il primo è relativo al calo delle presenze nelle nostre Chiese. Si può capire: c’è ancora paura. E il “bollettino di guerra” che i mezzi della comunicazione propagano quotidianamente, più volte al giorno, contribuiscono a creare allarme, paura, esitazione.
Vorrei essere capace di trasmettere un auspicio rasserenante e un invito cordiale a tutti coloro che cercano Dio e a tutti coloro che desiderano conoscere e incontrare suo Figlio, Gesù Cristo, a saperne di più del suo Vangelo. Dico a tutti: tornate! Tornate alla messa! Tornate in chiesa anche per una preghiera privata! Visitate di nuovo Gesù nel Santissimo Sacramento! Ci siete mancati tutti! Torniamo alla normalità della vita cristiana con la presenza fisica nella celebrazione dell'Eucaristia!
 
Ora che le scuole sono riaperte, che sono state consumate ferie e vacanze, che si prospetta la riapertura degli stadi non possono mancare proprio i cristiani nelle nostre chiese! Sono consapevole che in alcuni luoghi e per alcuni – gli anziani, i malati, i più deboli - questo dovrà essere osservato con cura. Inoltre, siamo anche consapevoli che il tasso di infezione e di contagio sembra, purtroppo in ripresa,  e potremmo persino dover affrontare ancora un confinamento benché a livello circoscritto. Per tutti, infatti, serviranno cura, prudenza e attenzione. Le nostre chiese sono aperte, con procedure di sicurezza rigorose.
 
Non v’è dubbio che nel periodo di confinamento sanitario le reti sociali abbiano svolto un prezioso servizio ai malati e a coloro che non potevano andare in chiesa, rendendo un grande servizio nel trasmettere in streaming  o in diretta la Santa Messa in un momento in cui non era possibile celebrarla nelle chiese parrocchiali. Ma va certamente ribadito che nessuna trasmissione è paragonabile alla partecipazione personale o può sostituirla. E’ urgente tornare alla normalità della vita cristiana con la presenza fisica alla Messa e poter ricevere effettivamente Gesù nella Santa Comunione, dove le circostanze lo consentono.
 
I sacerdoti, i parroci soprattutto - cui va un riconoscimento cordiale per il lavoro intenso svolto in questi mesi - compiano con libertà la loro missione evangelizzatrice pur nel rispetto delle leggi che le autorità indicano in materia di prevenzione. Siano punti di riferimento per l'unità dell'azione pastorale al fine di organizzare con serenità e creatività questo periodo tanto atipico e difficile. Sarebbe davvero un segnale negativo se, tra le riprese di una vita lavorativa, scolastica, sociale  e sportiva, fosse assente la dimensione religiosa e liturgica della comunità, compreso l’annuncio catechistico!
 
La pandemia ha mostrato quanto sia fragile la vita moderna e ci costringe a rivedere le nostre priorità. Ci ha fatto affrontare la nostra mortalità e la questione di Dio .
 
Il secondo aspetto che la situazione attuale ha fatto emergere l’ho sintetizzato nel titolo di questa riflessione:  «Che fine hanno fatto i cattolici italiani?».
Occorre partire da lontano in cui la laicità è stata favorita al massimo nella cultura, nella vita sociale e all'interno della Chiesa . La dittatura del relativismo e il secolarismo a buon mercato fanno fare a meno di Dio, o almeno, di renderlo irrilevante per la vita personale, familiare, sociale e politica. Se i principi della morale cattolica cessano di essere basati sul Dio Creatore e sulla rivelazione divinal'insegnamento della Chiesa e la sua dottrina diventano opinabili, non più garantiti dall'autorità divina.
 
Il ruolo dei media in questo compito sono stati fondamentali e distruttivi. Infatti, sono riusciti a ideologizzare le menti e trafiggere l'anima degli italiani, distruggendo il loro patrimonio spirituale accumulato da secoli di tradizione cattolica del nostro popolo.
 
Gli obiettivi sono stati il ​​successo in nome di una libertà che distrugge la libertà stessa. Il relativismo morale sta passando al nichilismo. Con il progressivo annientamento della presenza cattolica nella vita pubblica. 
Il cattolicesimo sociale si è dissolto e si possono vedere solo alcuni piccoli resti di un naufragio in cui sono scomparsi i pilastri su cui si basavano la tradizione e l'ispirazione cattolica.
 
Tutto ciò porta ad affermare che la fede del nostro popolo è andata perduta e che, nonostante un cattolicesimo sociologico che ancora possiamo osservare ... la verità è che la fede del nostro popolo è gravemente ferita e non arriva plasmare la vita umana ordinaria e l'attività delle persone.
Cosa è successo ai cattolici italiani? La nostra crisi non si risolve chiamandola crisi politica o crisi sociale, morale o religiosa. Ciò che caratterizza il nostro momento attuale, a seguito di quanto detto sopra, è una profonda crisi di fede e un'assenza di pensiero critico patrocinato dalla stessa fede in Cristo.
Alcuni indicatori sono davvero preoccupanti:
la sempre più evidente mancanza di nuzialità,
le rotture coniugali e familiari,
la marcata denatalità,
la deriva del mondo giovanile,
la cultura della morte,
il laicismo nelle proposte politiche e sociali,
la crisi dell'identità umanitaria e cristiana,
sono effetti di una profonda crisi di fede in Cristo e nel senso di appartenenza ecclesiale. 
 
Il denominatore comune è dato dalla situazione, la nostra, in cui si fa a meno di Dio (etsi Deus non daretur!) e si cerca di "destrutturare" la persona umana, la famiglia, l'educazione e il senso cristiano della vita sociale e politica. Oggi siamo di fronte a una battaglia culturale che, da secoli, ne plasma principi e dogmi: marxismo, liberalismo, ideologia di genere e delle sue conseguenze, l’autonomia radicale dell'individuo, la libertà individuale come possibilità di tutte le possibilità …
 
Sono persuaso che come i primi cristiani, dobbiamo ricominciare da capo, con lo stesso metodo del Giovane Rabbi di Nazaret, accompagnati dalla Vergine Maria, implorando la nuova rugiada dello Spirito, nella fedeltà alla Parola di Dio. 
Occorre fare rinascere nuovi cristiani, promuovere famiglie cristiane e ravvivare le nostre parrocchie come comunità autentiche.
 
 
© Riproduzione Riservata