Amoris lætitia - Capitolo 2°/ 2
La realtà e le sfide delle famiglie
Alcune cause

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Il 19 marzo 2016 Papa Francesco ha pubblicato l’Esortazione apostolica “Amoris Laetitia” sulla bellezza e la gioia dell’amore familiare. 325 paragrafi, articolati in nove capitoli. Qui è esposta una sintesi di ogni capitolo del Documento Pontificio, non mancando di suggerire la lettura integrale dell'Esortazione apostolica, fatta con cuore libero e senza precondizioni.

R
itengo utile e opportuno soffermarmi su alcune delle cause che sono alla radice delle ombre che abbiamo scoperto nell'istituzione familiare e matrimoniale. Alcune sono di carattere ideologico e altre rientrano in quello che chiamiamo insufficienti o erronee politiche familiari.
 
Tra le prime occupa un posto importante una falsa concezione della libertà umana. A questo proposito Papa Francesco parla della confusione, abbastanza diffusa oggi, che esiste tra la vera libertà e una falsa idea di essa. Secondo questa idea sbagliata di libertà "ognuno giudica come gli pare, come se al di là degli individui non ci fossero verità, valori, principi che ci orientino, come se tutto fosse uguale e si dovesse permettere qualsiasi cosa" (34).

Se si accetta questa idea di libertà allora è facile comprendere che ognuno riterrà matrimonio o famiglia quello che più gli farà comodo, con la conseguenza che vi potrebbero essere tanti modi di intendere il matrimonio e la famiglia quante sono le pesone. Tutto sarebbe ugualmente valido, vero e legittimo.

Un’altra radice ideologiche della attuale crisi del matrimonio e della famiglia risiede nella cosiddetta teoria del genere, che dice il Papa, svuota il fondamento antropologico dell’uomo e della donna. Secondo questa teoria del genere l'identità personale ha poco o nulla a che fare con la differenza biologica, in cui, al contrario, sappiamo tutti bene che la differenza è un fattore chiave nella definizione delle identità.

Anche qui la falsa idea di libertà di cui si è parlato gioca un ruolo decisivo. Infatti, secondo la teoria del genere “l’identità umana viene consegnata a un’opzione individualistica, anche mutevole nel tempo" (56).

Questo porta inevitabilmente a quello che il Papa definisce "decostruzione giuridica della famiglia" (53). La stessa legge civile "facilita lo sviluppo di una molteplicità di alternative, così che un matrimonio connotato da esclusività, indissolubilità e apertura alla vita finisce per apparire una proposta antiquata tra molte altre" (53).
 
Accanto a queste radici ideologiche ve ne sono altre di carattere pratico modo pratico che assumono foma nelle politiche familiari insufficienti o errate, spesso in contrasto con la natura stessa del matrimonio e della famiglia.

Il Papa si lamenta proprio di questo affermando che "spesso le famiglie si sentono abbandonate per il disinteresse e la poca attenzione da parte delle istituzioni" (43), e soffrono le conseguenze, che sono evidenti in vari settori, "dalla crisi demografica alle difficoltà educative, dalla fatica nell’accogliere la vita nascente all’avvertire la presenza degli anziani come un peso, fino al diffondersi di un disagio affettivo che arriva talvolta alla violenza" (43).

Le conseguenze di tali politiche familiari insufficienti o errate si fanno notare anche nella mancanza di abitazioni di cui "la famiglia ha diritto" (44); in orari di lavoro inadeguati che non facilitano la vita familiare; nelle politiche migratorie (46); in quelle altre relative "alle famiglie delle persone con disabilità, in cui l’handicap, che irrompe nella vita, genera una sfida, profonda e inattesa, e sconvolge gli equilibri, i desideri, le aspettative" (47) o “delle famiglie schiacciate dalla miseria” (49).

Di fronte alle politiche familiari inadeguate o contrarie alla verità più elementare del matrimonio e della famiglia, il Papa ricorda con forza che non si favorisce affatto il bene comune quando la famiglia è indebolita come società naturale fondata sul matrimonio (cfr 52).

Afferma che "le unioni di fatto o tra persone dello stesso sesso, per esempio, non si possono equiparare semplicisticamente al matrimonio" (52).

Riafferma la dottrina della Chiesa che “rigetta con tutte le sue forze gli interventi coercitivi dello Stato a favore di contraccezione, sterilizzazione o addirittura aborto" (42).

 

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