✠ Dal Vangelo secondo Matteo 11,25-30
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». <<< + >>>
Tra le preghiere di Gesù raccolte dalla tradizione, una delle più belle è, senza dubbio, questo grido spontaneo di gioia, di ammirazione e di gratitudine sgorgato dalle sue labbra: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli».
Gli esegeti sono concordi nel ritenere che queste parole di Gesù costituiscano una "berakah" o "benedizione a Yahweh", che è la preghiera più tipica della spiritualità ebraica. Altri definiscono questa espressione di lode al "Mmagnificat" di Gesù.
Il Vangelo di Matteo ha raccolto, altresì, tre chiamate di Gesù che i suoi seguaci dovrebbero ascoltare attentamente, poiché potrebbero alleviare il clima di scoraggiamento, di stanchezza e di noia che a volte si respira in alcuni settori delle nostre comunità cristiane.
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro».
È la prima chiamata. È rivolta a tutti coloro che vivono la loro religione come un pesante fardello. Non sono pochi i cristiani che vivono sopraffatti dalla costrizione morale. Non sono grandi peccatori. Sono stati semplicemente educati a tenere sempre presente il loro peccato e non conoscono la gioia del perdono continuo di Dio.
Se si lasceranno incontrare da Gesù, saranno sollevati.
Ci sono, inoltre, cristiani stanchi di vivere la loro religione come una tradizione logora.
Se si lasceranno incontrare da Gesù, impareranno a vivere gioiosamente la paternità e l’amore di Dio. Scoprirebbero una gioia interiore che oggi non conoscono. Riprenderebbero a seguire Gesù non per obbligo, ma per attrazione.
«Prendete il mio giogo sopra di voi … Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
È la seconda chiamata. Gesù non opprime nessuno. Al contrario, libera la parte migliore che è in noi perché ci propone di vivere rendendo la vita più umana, dignitosa e sana. Non è facile trovare un modo più appassionato di vivere. Gesù libera da paure e oppressioni; fa cresce la nostra libertà, non la nostra schiavitù; risveglia in noi la fiducia, mai la tristezza; ci attrae all'amore, non alle leggi e ai precetti. Ci invita a vivere facendo bene il bene.
«Imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita».
È la terza chiamata. Dobbiamo imparare da Gesù a vivere come lui.
Gesù non complica la nostra vita. La rende più chiara e semplice, più umile e più sana. Offre riposo. Non propone mai ai suoi seguaci qualcosa che egli non abbia sperimentato. Invita a seguirlo lungo il medesimo percorso che egli stesso ha intrapreso. Ecco perché può capire le nostre difficoltà e i nostri sforzi, può perdonare i nostri errori incoraggiandoci sempre ad alzarci.
Cari Amici,
Dobbiamo concentrare i nostri sforzi a promuovere un contatto più vitale con Gesù. Lo scopo della vita cristiana non è la conoscenza di leggi e di norme, ma quello di vivere in comunione, anzi in intimità personale con Gesù Cristo!
Conoscere e incontrare Cristo equivale a scoprire il suo Vangelo di salvezza liberatrice. Incontrare ed educarsi al pensiero di Cristo, vuol dire vedere la storia come Lui, giudicare la vita come Lui, scegliere e amare come Lui, sperare come insegna Lui. Infatti, solo Cristo può condurci al Padre e farci scoprire il suo amore e la sua misericordia.
Egli ci invita oggi ancora: «Venite a me, voi tutti».
Non è così per tanti uomini e donne che hanno bisogno di incoraggiamento, di riposo e di pace. E’ molto triste constatare che è proprio il modo di comprendere e vivere la religione che porta molti uomini e donne del nostro tempo, quasi inevitabilmente, a non conoscere la bellezza dell'esperienza di confidare e di fidarsi di Gesù.
Tante persone, dentro e fuori la Chiesa, vivono "perse", senza sapere a quale porta bussare.
Gesù potrebbe essere la grande e bella novità per loro.
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